130 mq casa-studio con soluzioni a scomparsa

Negli ampi spazi della abitazione-studio, le separazioni flessibili realizzate creano soluzioni a scomparsa, veri e propri volumi "nascosti".

Silvia Scognamiglio
A cura di Silvia Scognamiglio
Pubblicato il 03/04/2017Aggiornato il 04/09/2018
130 mq casa-studio con soluzioni a scomparsa

Un grande appartamento cittadino, dove l’idea prioritaria è stata quella di dividere gli spazi per conciliare le esigenze dell’abitare con quelle dell’attività lavorativa utilizzando speciali soluzioni a scomparsa: il risultato è un progetto che unisce al comfort la massima privacy per ciascuna delle funzioni.

La zona dello studio – subito all’ingresso – si sviluppa a elle e può essere isolata rispetto al resto della casa grazie a un sistema di separazioni scorrevoli. Gli altri ambienti, dall’ampio soggiorno alla cucina e alla zona notte, sono stati utilizzati al meglio pur dovendo fare i conti con una pianta dalla forma irregolare che determina la presenza di spazi poco agevoli.

L’arredo, punto di forza dell’abitazione, è stato realizzato su disegno, comprese le soluzioni a scomparsa (armadiature e vani contenitori nascosti), con partizioni studiate su misura per gli oggetti da contenere. Su uno sfondo in prevalenza neutro hanno trovato la giusta collocazione alcuni pezzi classici del miglior design.
 

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soluzioni a scomparsa

  • Soluzione a scomparsa per la zona di lavoro: una quinta centrale a tutta altezza divide il soggiorno dall’adiacente studio, che può essere all’occorrenza separato da due pannelli scorrevoli. Il living, illuminato da grandi vetrate e arredato con gusto contemporaneo, integra senza soluzione di continuità la zona conversazione e l’area  pranzo: i due tavoli bianchi identici, da usare divisi o affiancati, sono illuminati da sospensioni Smithfield S di Flos, design J. Morrison; stessa produzione per la lampada da tavolo Spun Light sul piano accanto al divano. La tela sopra la tv è opera di Corrado Pizzi.

 

Tra lo studio e la zona giorno la continuità è sottolineata da uno stile omogeneo: stessa tipologia di arredi su misura, e il pavimento in parquet rovere che prosegue senza interruzioni da un ambiente all’altro. Quando sono del tutto aperti, i due pannelli divisiori  – a destra e a sinistra della quinta centrale double face – scompaiono all’interno del volume, dando origine così a un open space di ampie prospettive.

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  • L’ingresso della casa è parte integrante dello studio, collegato agli ambienti adiacenti con due porte scorrevoli vetrate interno muro. Lo spazio è arredato con ripiani, vani contenitori e una scrivania per due, completata da sedute ergonomiche di Varier. Sul fondo, due porte filomuro chiudono il bagno e il ripostiglio. 

 

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  • Nel living lo schienale del divano rivestito in tessuto grigio (Saba Italia) divide la zona conversazione-tv da quella dedicata al pranzo. Intorno al tavolo, sedie di design anni ’50 (DSW di Vitra, firmate da Charles & Ray Eames); della stessa serie Plastic chair, modello RAR è la seduta basculante sistemata nel passaggio verso lo studio. Le porte scorrevoli a scomparsa sono di Eclisse.

La zona principale dello studio – quella che comunica direttamente con il living – è molto luminosa, arredata con un tavolo disposto al centro: pur trattandosi di una postazione di lavoro, si è privilegiata l’integrazione con lo stile degli altri arredi, nel segno dell’armonia visiva. Alle spalle, la libreria preesistente è stata integrata con nuovi moduli per riempire a misura l’intera superficie della parete.

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  • Per separare è stata realizzata una quinta con pannelli scorrevoli integrati. Al tavolo dello studio sono affiancate, oltre a una classica seduta da ufficio, due Panton Chair di Vitra (1960, Verner Panton), lampada Tizio di Artemide a braccio orientabile (1972, Richard Sapper). La tela sulla parete è opera di Anna Russo.

 

 

 

 

 

Soluzioni a scomparsa con i pannelli divisori invisibili

 

Per dividere lo studio dal soggiorno è stata realizzata una quinta centrale a tutta altezza con struttura portante in metallo e pannelli in mdf: si tratta di un blocco costruito a secco sopra il rivestimento in parquet, preventivando di poterlo anche eventualmente rimuovere abbastanza facilmente, in un secondo tempo, per eliminare le separazioni nell’openspace. Profonda poco più di 30 cm, la struttura permette di alloggiare al suo interno due pannelli scorrevoli, sempre in mdf, che chiudono all’occorrenza i vani di passaggio laterali, permettendo di isolare del tutto i due ambienti. Sia ciascuno degli scorrevoli sia la quinta fissa sono lunghi 160 cm: da notare che le superfici non sono complanari ma leggermente sfalsate così da consentire, in fase di chiusura, la sovrapposizione dei pannelli nel volume del blocco centrale. Il vuoto all’interno consente anche di alloggiare i cavi elettrici e della tv. I due pannelli, con spessore di poco più di 6 cm ciascuno, scorrono all’interno della quinta grazie a un sistema di aggancio a un binario superiore che non necessita di guida a pavimento.

 

I due pannelli, con spessore di poco
più di 6 cm ciascuno, scorrono all'interno
della quinta grazie
a un sistema
di aggancio a un binario superiore che non necessita di guida
a pavimento.

 

 

L’ambiente della cucina è a vista sul soggiorno, ma parzialmente: in posizione centrale, sfruttando la presenza di un pilastro portante, è stato infatti previsto un elemento divisorio che funge da schermatura e che delimita il confine dell’area della zona operativa. Si tratta di una colonna realizzata su disegno che alterna “pieni e vuoti”. Dal punto di vista pratico, offre ampi piani d’appoggio e vani per contenere, con sistema di apertura a vasistas; nello scomparto inferiore c’è posto anche per riporre sei sedie pieghevoli da aggiungere al tavolo da pranzo o al piano snack. 

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Cucina, uno spazio difficile ben risolto

Lo spazio aperto sul soggiorno e parzialmente a vista della cucina  è caratterizzato dalla forma irregolare a trapezio, dovuta soprattutto ai tagli insoliti delle pareti che lo separano dall’appartamento confinante. La presenza di due lati obliqui non ha richiesto particolari adattamenti nei mobili: i due blocchi in linea sono infatti formati da basi e pensili di produzione di dimensioni standard; tagliati su misura in diagonale e sagomati per adattarsi allo spazio fuori squadra, sia le due serie di ripiani in prossimità della finestra, sia il piano di lavoro. Una particolare progettazione ha richiesto invece la penisola con piano snack sulla terza parete: il taglio irregolare, studiato al centimetro, consente di avere ciascuno dei tre lati liberi parallelo ai mobili circostanti, con passaggi quindi rettilinei.

La penisola, che misura circa 150x150 cm, svolge diverse funzioni: verso il living è utilizzata come piano snack, dall'altra parte prolunga la zona operativa. Nella zona inferiore ha, su due lati, scomparti apribili.

La penisola, che misura circa 150 x 150 cm, svolge diverse funzioni: verso il living è utilizzata come piano snack, dall’altra parte prolunga la zona operativa. Nella zona inferiore ha – su due lati – scomparti apribili.

 

SALVASPAZIO taglio obliqui in cucina per sfruttare ogni cm

soluzioni a scomparsa

  • Uno spazio che fa tutt’uno con il soggiorno: in cucina la disposizione obliqua dei mobili segue l’andamento delle pareti e rende lo spazio dinamico. L’angolo più stretto in fondo a sinistra è utilizzato per la colonna del forno. Oltre che dalle lampade a sospensione sopra il piano snack, la zona è illuminata in modo puntuale da luci sottopensile. In laccato bianco opaco, la composizione della cucina si sviluppa su più lati, con moduli di serie e su misura di Key Cucine. Il forno multifunzione è Siemens, il piano cottura a gas di Foster. Illuminano il piano snack le tre sospensioni sferiche Castore di Artemide, di diverso diametro, che scendono ad altezze sfalsate. Il bancone snack è attrezzato con gli sgabelli Mauna-Kea di Kartell, design Vico Magistretti.
Nella zona notte
Nella parte notte della casa la camera matrimoniale sceglie toni neutri, con poche digressioni cromatiche. La parete che fa da sfondo alla testiera del letto è evidenziata da una tinteggiatura grigio tortora che, leggermente più scura rispetto al bianco circostante, evidenzia quest’area mettendo in risalto il rosso intenso del quadro. Di fianco alla porta, una simmetrica composizione formata da tre minicassettiere e tre pensili – alternativa al mobile unico – scandisce in modo decorativo la lunghezza della parete. 

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  • Nella camera matrimoniale, la testiera del letto tessile è sostituita da due guanciali di grandi dimensioni, rivestiti nello stesso tessuto grigio scuro del giroletto. A destra e a sinistra, le zone lettura sono illuminate dalle applique a braccio orientabile Tolomeo di Artemide, design Michele De Lucchi, in finitura cromo satinato. Su una delle minicassettiere lungo la parete è invece appoggiata la lampada Atollo di Vico Magistretti per Oluce: qui nella versione total white, è un’icona del design anni ’70. Il quadro a parete è di Roberto Giglio.

 

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  • Nel corridoio della zona notte, un taglio rettangolare nel controsoffitto sottolinea la lunghezza del passaggio e consente l’incasso dei corpi illuminanti a led. La tela sullo sfondo ha toni blu che, contrapposti al bianco della parete, amplificano la verticalità. Nel corridoio come in tutti gli altri ambienti della casa, bagni esclusi, è stato posato un parquet di rovere al naturale (Fiemme 3000): non colorato e non verniciato, è trattato semplicemente con finitura a olio. La tela sulla parete di fondo, che ha come soggetto una chiesa di Roma, è sempre di Roberto Giglio

 

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Un passaggio attrezzato con armadi a tutta parete

La lunghezza del corridoio della zona notte è stata sfruttata per realizzare, su ciascuno dei due lati (uno è leggermente più lungo rispetto all’altro), armadiature su misura, a tutta parete e a tutta altezza. Le profondità delle composizioni modulari, fronteggianti, sono diverse a seconda dell’utilizzo. Lungo la parete che delimita le camere da letto, gli armadi “a ponte” utilizzano anche l’altezza tra gli stipiti superiori delle porte e il soffitto, integrando i serramenti (per una lunghezza complessiva di circa 470 cm): i vani, profondi 40 cm, sono adibiti perlopiù a scarpiera. Di fronte, invece, lungo la parete che confina con il living (400 cm disponibili), gli armadi hanno una profondità standard di 60 cm e assolvono varie funzioni, accuratamente ripartite.Schermata-2016-06-15-alle-11.57.20

 

I bagni

Nella casa vi sono due bagni, ai quali se ne aggiunge un terzo nella zona d’ingresso, a uso soprattutto dello studio. In quello accessibile della camera matrimoniale, con la vasca installata sul lato corto, le fasce orizzontali del rivestimento a parete, che alternano bianco e grigio, allargano visivamente le dimensioni del locale. L’effetto è enfatizzato dalla luce che filtra attraverso l’intercapedine lasciata tra il controsoffitto e la parete di fondo. Per decorare le pareti e allargare visivamente il bagno, sono state pitturate sui muri delle fasce orizzontali.

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  • Nel bagno a uso esclusivo della camera matrimoniale, i sanitari (Ceramica Flaminia) e il mobile su misura sono modelli sospesi che non interrompono la continuità del pavimento in resina. La vasca in acciaio smaltato è di Kaldewei; rubinetteria Isystick di Zucchetti-Kos. A parete, rivestimenti ceramici serie Pico di Mutina. 

     

Ceramica effetto materico & resina

I rivestimenti dei bagni, a terra e a parete, alternano due materiali e due colori: piastrelle in gres porcellanato color bianco panna e resina in finitura grigia. Questa doppia soluzione è particolarmente evidente nel bagno adiacente la camera da letto dove la resina è posata a terra e anche nelle fasce orizzontali a parete, intervallata al gres porcellanato. Il contrasto dei due tipi di superfici accostate risulta ancora più evidente per la contrapposizione di spessori e texture differenti: la resina è perfettamente uniforme, liscia e continua, senza punti di giunzione; le piastrelle in gres porcellanato presentano un motivo quadrettato formato da rilievi e avvallature, con un effetto irregolare e materico simile a quello della pietra naturale. Sia la resina sia il gres, pur essendo materiali così diversi tra loro, risultano entrambi molto adatti per i rivestimenti dei bagni in quanto sono idrorepellenti, resistenti e di facile manutenzione. Altra caratteristica che li accomuna è la versatilità nelle finiture: oltre agli abbinamenti cromatici e ai decori, la tendenza attuale è quella di proporre anche perfette riproduzioni di altri materiali come legno, pelle, metallo, marmo o pietre.

 

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  • Nel secondo bagno, reso “difficile”dalla  presenza di un angolo acuto, è stato realizzata un divisorio centrale che oltre a delimitare il box doccia consente l’appoggio del mobile con il lavabo. A fianco, una colonna costituita da 5 vani contenitori sovrapposti ma leggermente separati tra loro.

 

 

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  • Distribuite da un disimpegno-corridoio ampliamente sfruttato con armadiature su misura, le due stanze sono chiuse da porte a battente filomuro. Nella stanza dei ragazzi la postazione studio sfrutta l’altezza sotto la finestra a sviluppo orizzontale con triplo infisso.

 

IL PROGETTO

In uno stabile degli anni ’60 l’abitazione occupa una posizione d’angolo: ciò determina la forma “a ventaglio” della pianta, dovuta anche ai confini a zig zag con l’appartamento adiacente. Nella suddivisione degli spazi, 100 mq sono riservati agli spazi abitativi, mentre alla parte studio è riservata una superficie di circa 30 mq.

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Progetto: arch. Teresa Paratore, Roma www.teresaparatore.com
Foto: Falsetti/Studio Daido

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