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I filodendri spesso hanno forme diverse secondo l’età della pianta e una giovane può essere molto differente da una adulta; in più in natura esistono molte forme ibride o intermedie fra due specie distinte e in serra tendono ad ibridarsi con ancora maggiore facilità e non mancano le mutazioni. Tra le tante proposte diverse, Philodendron Emerald Queen è un ibrido vigoroso, di origine orticola, ma incerta, anche se più fonti propendono per inserirlo fra le varietà della specie P. rubescens. Il nome “Emerald” sottolinea la particolare tonalità delle foglie verdi, grandi e sempre fresche, portate nelle piante giovani verso l’alto, e in quelle rampicanti verso l’esterno.
Foglie verde smeraldo
L’altezza della pianta e la lunghezza dei fusti rampicanti dipende molto dalle condizioni di coltivazione. In casa le piante raggiungono di solito una misura pari alla metà di quella che possono avere in serra, ambiente luminoso a temperatura controllata e con umidità regolabile secondo le esigenze delle piante su livelli alti o altissimi. Le foglie sono di color verde smeraldo, chiare e luminose, di forma sagittata, lunghe fino a 25 cm. I piccioli sono lunghi e carnosi, spezzati rivelano la grande quantità di acqua in cui sono intrisi i tessuti, superiore al 90%, che rende i filodendri piante capaci di superare per un certo periodo apporti diradati d’acqua. Ogni foglia si forma sgusciando da una stipola avvolgente che rimane fino al completo sviluppo per poi essere eliminata. Il fiore dei filodendri, prodotto solo dalle piante mature poste in condizioni ideali, è uno spadice carnoso, cui fanno seguito in natura, dei frutti in forma di bacca. Nelle piante che evidenziano già un certo sviluppo del fusto si possono apprezzare ad ogni nodo la presenza di radici aeree.
Rampicante o raccolto?
La maggior parte delle quasi trecento specie appartenenti al genere Philodendron, originarie delle foreste tropicali dell’America Latina, sono rampicanti, caratterizzate dalla presenza di numerose radici aeree che si ancorano su rocce o alberi. Le radici aeree, specie in ambienti umidi, quelli preferiti dai filodendri, affiancano alla funzione di ancoraggio quella di assorbimento, ad integrazione dell’apparato radicale basale. L’apparato radicale può rivelarsi insufficiente per idratare in modo adeguato la grande massa fogliare dispersa su fusti anche molto lunghi. Senza un sostegno adeguato, preferibilmente umido, le radici aeree non possono svolgere la loro funzione di assorbimento. Le foglie che si svilupperanno su queste branche saranno di dimensioni più contenute e meno caratterizzate dalla forma e dalle incisioni tipiche della specie.
Philodendron Emerald Queen viene oggi proposto più come pianta verde raccolta, dalla rigogliosa massa fogliare, e non come succedeva un tempo come pianta rampicante su tutore. Il risultato si ottiene grazie alla selezione, anche con opportuni trattamenti brachizzanti che riducono la lunghezza degli internodi modificando portamento e aspetto della pianta. Modifica che può, a seconda della riuscita della pianta, rivelarsi solo transitoria. Il rigoglio naturale la porterà ad assumere l’aspetto di un ricco cespo rotondeggiante per poi ricadere. A questo punto si deve decidere se dotarla di un tutore o lasciarla decombere.
Le regole da non dimenticare per il filodendro
Posizione
I filodendri amano la luce, diffusa e abbondante, ma non il sole diretto che potrebbe provocare bruciature alle foglie. Una luce insufficiente porta ad un allungamento degli internodi ed alla perdita della forma originaria, la pianta si allunga e si impoverisce, diviene meno densa. In particolare nel Philodendron Emerald Queen la lunghezza e l’ampiezza delle foglie tendono a ridursi impoverendo l’aspetto generale della pianta. Durante il periodo estivo può essere portata all’aperto in luogo ombreggiato, sotto ad un portico, sempre riparata dalle correnti. Meglio evitare di porla in un luogo di passaggio perché le foglie non sono molto resistenti ad urti e possono danneggiarsi.
Acqua
Le annaffiature dovranno essere abbondanti in estate lasciando asciugare solo superficialmente il terreno, per diradarsi nel periodo invernale quando è necessario lasciare asciugare il terriccio fra due interventi successivi. Lo sgrondo deve essere sempre assicurato da un buon drenaggio sul fondo del vaso. Insieme ai ciottoli inserite qualche pezzo di legno capace di non marcire in breve tempo, come il castagno, che mantenga un poco d’umidità. Le radici carnose non sopportano il ristagno d’acqua, ma si avvantaggiano di un’umidità costante del terreno. Le foglie vanno vaporizzate con acqua tutti i giorni se la temperatura è elevata, l’umidità ambientale scarsa, o è in funzione l’impianto di riscaldamento. In tutore, un bastone ricoperto di muschio, dovrà essere tenuto bagnato il più possibile per facilitare lo sviluppo e la funzione delle radici aeree. Le radici aeree sono in salute quando si presentano consistenti e affondano nel muschio del bastone.
Terriccio
Il terreno dovrà essere a base di torba, umifero e poroso. Ogni anno in primavera, se si tratta di una pianta adulta, provvediamo a sostituire la parte superficiale del terreno con materiale fresco. Le giovani piante si rinvasano ogni 2 o 3 anni. Le dimensioni del vaso sono sempre contenute rispetto allo sviluppo della massa fogliare, ma proporzionate a quello più limitato delle radici.
Concimazione
Il fertilizzante liquido per piante verdi deve essere somministrato soltanto nel periodo da marzo a settembre ogni 20 giorni. Utilizzate un prodotto arricchito con microelementi.
Temperatura
La temperatura minima consigliata è di 13°C, già a 10°C la pianta riporta danni da freddo.