Come ambientare un vecchio (o antico) divanetto a “orecchioni”?

Avete dei mobili di famiglia o semplicemente la passione per antiquariato e brocantage e cercate spunti e consigli per inserire un pezzo d'altri tempi nella vostra casa moderna? Scoprite cosa abbinare a questo divanetto a orecchioni e guardate con noi altri accostamenti ben riusciti, da usare come esempio.

Alma Dainesi
A cura di Alma Dainesi, Studio Bariatti, Monica Mattiacci
Pubblicato il 12/01/2024Aggiornato il 12/01/2024
Come ambientare un vecchio (o antico) divanetto a “orecchioni”?

Un po’ per la passione dell’antiquariato, un po’ per ragioni sentimentali, un po’ per amore del recupero… sono tanti i motivi che possono spingere a utilizzare in un contesto moderno anche vecchi mobili o pezzi antichi, di famiglia o acquistati da antiquari, rigattieri o nei mercatini. Vediamo un caso particolare, quello del divani della foto, un modello detto “a orecchioni”, una tipologia molto diffusa nel 1700. Aggraziato ed elegante, ha la struttura sagomata, nella tipica tonalità calda del legno di noce. 

Breve storia del divano

Il termine “divano” deriva dalla parola persiana diwan che indicava inizialmente il Consiglio di Stato e successivamente, per estensione, i cuscini su cui sedevano i ministri, posti su rialzi del pavimento. A partire dal XVII secolo la parola viene usata per definire sedili lunghi e ampi su cui trovano posto due o più persone; il divano vero e proprio si afferma nel Settecento ed entra nelle abitazioni nell’Ottocento. La sua forma si evolve: inizialmente si nota una maggiore presenza del legno rispetto alla tappezzeria, che a partire dal XVIII secolo diventa invece preponderante.

Che cosa sono i divani a “orecchioni”…

I modelli “a orecchioni” (con braccioli sagomati a forma di grandi volute accartocciate e rovesciate in fuori) furono molto in voga nel XVIII secolo; vennero prodotti principalmente in Lombardia, Veneto e Piemonte.

Stile Barocchetto

Lo stile dei divani a orecchioni è il cosiddetto Barocchetto, che si colloca in Italia tra il 1720 e il 1770, tra il Rococò e il Neoclassico, caratterizzato da decori ridotti e più eleganti rispetto alle epoche precedenti, abbinati a volumi più contenuti. Lo schienale dalla linea sinuosa e la seduta sono imbottiti e rivestiti in tessuto bianco che mette in risalto il profilo ligneo.

Gambe a capriolo, en cabriole

Le sei gambe hanno la tipica forma settecentesca en cabriole o a capriolo (notare la curva sporgente in fuori nella parte alta e una rientrante in quella mediana, che ricorda quella dell’arto del suddetto animale); terminano con piedini a ricciolo o a voluta (presentano un ricciolo intagliato che poggia su una sorta di tacchetto). Nella parte inferiore è presente una sottile fascia intagliata.

Divano

Il suo valore: Risalente al XVIII sec., presenta qualche difetto e i segni di precedenti restauri.  Misura L 183 x P 65 x H 100 cm; si può trovare nei mercatini a circa 250 euro. Si ringrazia per la foto Il Ponte Casa d’Aste, http://www.ponteonline.com

Divano antico, cosa sapere prima dell’acquisto

In questo caso, il legno è massello di noce, la parte più pregiata, intagliato con delicati motivi a conchiglia stilizzata e riccioli. Al momento dell’acquisto vanno tenuti presenti non solo i costi per un eventuale restauro della parte in legno, ma anche di quelli per rinnovare l’imbottitura e il rivestimento, che possono non essere indifferenti.

Dove sistemare un piccolo divano antico?

Per ambientare un pezzo antico in una casa moderna, non ci sono impedimenti di alcun tipo. Bisogna però considerare alcune cose. Prima di tutto, una seduta di questo tipo non è consigliabile che sia l’unica in casa, perché gli attuali modelli hanno dimensioni e imbottiture più confortevoli e adatti ai nuovi stili di vita e ai modi di utilizzare il divano, che prevedono fra l’altro quello di riposarci o sdraiarsi per guarda la tv. Anche la misura contenuta non è indicata per ricevere ospiti e intrattenersi con loro (a meno che non se ne abbia più d’uno… ); inoltre le caratteristiche stesse di questo genere di divanetto ne definiscono un profilo da protagonista.

Quindi dove sistemarlo? L’ideale è poterlo inserire in un ampio ingresso o zona d’entrata, anche aperta sul living, dove possa essere ben in vista, ma guardato appunto più che utilizzato; altra opzione è quella di collocarlo nello studio o in un ampio corridoio oppure in un doppio salone, separato dalla zona conversazione vera e propria, magari a creare una piccola zona lettura, abbinato a una poltroncina, con tappeto, tavolino e lampada da terra. Quest’ultima configurazione è perfetta però anche per una camera da letto molto grande.

Quali abbinamenti per il divanetto antico?

Che cosa abbinare a un divanetto a orecchioni? Nel nostro caso, il rivestimento in un tessuto bianco (dai toni caldi, ideali per un pezzo antico) lo rende facile da abbinare ad altre tinte, ma le linee morbide e il legno di noce richiedono invece qualche attenzione in merito allo stile degli altri arredi, che devono essere possibilmente moderni e minimali, poco connotati, per un effetto leggero e per valorizzare e rendere protagonista il pezzo antico. Quanto ai colori da accostare, sono perfetti i neutri (beige e grigio), i blu e gli azzurri, i rosa e i marroni, anche abbinati tra loro per un contrasto originale e gradevole.

  • Tappeto di Sitap (www.sitap.it). In lana himalayana tessuta su telaio a mano
  • Tessuto dalla mano, rivestimento dei cuscini di Ligne Pure. www.tappeti.it
  • In nuance il tavolino con top amovibile di Fermob (www.fermob.com)
  • Metallo anche per la piantana di Kave Home (kavehome.com)
  • Cuscino, in tonalità bruciata, di Designers Guild (www.designersguild.com)

 

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Abbinare antico e moderno 

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