Se l’ingresso è… lungo e stretto: In genere si tratta di locali piuttosto bui: va dunque enfatizzata la luce. Per non limitare il passaggio bisogna scegliere mobili poco profondi, adatti per i libri e per sistemare la scarpiera. Se è aperto sul soggiorno: in questo caso serve una struttura che faccia da filtro e, possibilmente, sia uno spazio polifunzionale: un po’ guardaroba, un po’ piano d’appoggio. Schermante, ma non troppo invadente. Quando è un ambiente separato: quelli più tradizionali hanno pianta quadrangolare e vi si affacciano più porte; in genere però sono piuttosto ampi e offrono pareti o angoli liberi da attrezzare in vario modo.
Quando l’ingresso è stretto puntate sul bianco: aumenta la luminosità
Largo 130 cm e lungo 350: su questo ingresso-corridoio si affacciano anche la porta del soggiorno, della cucina e quella che separa la zona notte. La forma della stanza suggerisce una soluzione che sfrutta l’intera parete di fronte alla porta d’ingresso. La composizione che integra la porta del salotto gira e chiude anche il lato corto del corridoio. Partendo da questo punto, il progetto prevede un modulo a giorno (a) largo 70 cm, chiuso nella parte alta da un’anta a ribalta (b). A questo è accostato un elemento angolare (c) adibito a guardaroba/ripostiglio. Sul lato più lungo, ci sono due colonne (d) larghe 90 cm e profonde solo 20 cm, ciascuna organizzata con vani chiusi. Sono interrotte al centro da uno scomparto a giorno (e), pratica superficie d’appoggio. I moduli inferiori sono utilizzati come scarpiera (f). A coronamento della struttura sono previsti elementi più profondi (g), allineati alla libreria, che formano una sorta di controsoffitto nel quale sono inseriti i faretti. La finitura bianca del mobile alleggerisce l’insieme e contribuisce a rendere più luminoso l’ambiente.
Ingresso aperto sul soggiorno? Definitelo abbassando il soffitto
A definire l’ingresso è una struttura in legno e cartongesso rivestita con carta da parati. Filtro sul soggiorno, è una soluzione che si adatta a diversi contesti e che offre spazio un po’ per tutto. La quinta nasce dalla necessità di schermare il living e dare identità alla zona d’accoglienza senza creare una separazione netta; in più, serve a ricavare spazio utile per contenere.Si tratta di una struttura profonda 30 cm, composta da due moduli laterali a colonna (a) chiusi da ante apribili da entrambe le parti. La sezione centrale (b), costituita da ripiani in vetro, risponde a un triplice obiettivo: alleggerire visivamente la composizione, far passare la luce e disporre di piani d’appoggio a portata di mano. I moduli sono raccordati a pavimento da una sorta di basamento in legno (c) A soffitto, un abbassamento in cartogesso (d) sottolinea la definizione di quest’area, cui dà ancora più carattere il rivestimento in carta da parati. All’interno della struttura quattro faretti dicroici (e) forniscono l’illuminazione artificiale con un piacevole effetto decorativo. Uno specchio (f) e un appendiabiti (g) bilanciano visivamente la parete opposta.
A pianta centrale, l’ambiente misura 180 x 190 cm. Vi si aprono tre porte cui se ne aggiunge un’altra che serve a chiudere un angolo della stanza per ricavare il vano guardaroba. Il progetto è incentrato sull’organizzazione della parete di fronte all’ingresso. A sinistra della porta che conduce alla zona notte, un pannello a vetro (a) incernierato su un lato permette di ottenere un piccolo ripostiglio di forma triangolare. Simmetriche rispetto alla porta, sono poi previste mensole incolonnate (b) e sagomate in modo da migliorare il passaggio. La zona sovraporta è sfruttata con due contenitori gemelli profondi 45 cm e chiusi da pannelli scorrevoli (c). Sulla parete libera di fianco al miniripostiglio un appendiabiti aggiunge un tocco di colore (e) mentre l’angolo opposto ha le giuste dimensioni per ospitare il portaombrelli (f). Il lampadario centrale (g) è la fonte luminosa che meglio si adatta alla forma della stanza.