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Piccole e grandi aziende di design si confrontano oggi con l’urgenza di risparmiare risorse attuando scelte ecologiche, etiche, a basso impatto ambientale in base ai principi dell’economia circolare.
Non è il singolo elemento a fare la differenza, bensì la qualità del suo ciclo produttivo, dall’origine allo smaltimento: l’obiettivo è renderlo il più ampio e lungo possibile.
Tanti fattori entrano in gioco in un arredo green: dai materiali, spesso riciclati e sempre riciclabili, al tipo di energia impiegata per produrlo; senza trascurare i costi ambientali ed energetici per la logistica che vanno ridotti al minimo (anche in termini di km).
Arredi sostenibili: la parola agli esperti
arch. Giorgio Caporaso titolare dello Studio Caporaso Design (caporasodesign.it)
Negli arredi, la sostenibilità non si limita al materiale: questo è solo una componente del progetto che deve essere sostenibile in ogni fase, dal design, al ciclo produttivo, all’uso, allo smaltimento. È un approccio globale di tipo “circolare” che tende ad estendere il più possibile la vita dell’oggetto.
Un materiale naturale, rinnovabile, riciclato è certo un buon punto di partenza, ma da solo non basta. Il prodotto deve essere disassemblabile, ciascun pezzo differenziabile e riciclabile. Le “contaminazioni” (per esempio le rifiniture in legno nei mobili in cartone) valorizzano i plus e proteggono le parti più esposte all’usura, aumentando la durabilità. Fondamentale il concetto di riparabilità: gli arredi sostenibili si possono rinnovare con elementi di ricambio e nuove finiture. Di alta qualità e con un forte apporto artigianale, non sono low cost in senso stretto, bensì a lungo termine; ricerca, sperimentazione, crescita di domanda e offerta consentiranno in futuro una diversa economia di scala con una sensibile riduzione dei prezzi al consumo.
Cristina Celestino, designer, cristinacelestino.com
La sostenibilità, per un arredo di design, è un concetto da intendersi come molto affine a quello di durabilità, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche estetico. Significa che i prodotti, se realizzati con cura e con materiali preferibilmente ecocompatibili, devono attraversare gli anni senza rovinarsi e mantenendo sempre un certo appeal.
In quest’ottica rientra anche il restyling di oggetti già esistenti: si riscopre un prodotto che funziona, dandogli un nuovo valore. In questo modo, tempo e risorse sono investite su qualcosa che è stato progettato per durare. È sempre più importante, inoltre, pensare al risvolto etico delle scelte che facciamo, sia come progettisti sia come persone. Mi auguro che i materiali green entrino sempre più a far parte della nostra quotidianità, ma oltre i materiali sono fondamentali i processi e le lavorazioni. Un’attenzione speciale va posta alla filiera produttiva, che deve saper valorizzare le eccellenze del nostro territorio.
Il negozio può fare la sua parte
Anello di congiunzione tra la produzione e il consumo, il punto vendita può essere una “vetrina dei comportamenti sostenibili”: tanta luce naturale, materiali atossici, lampade a risparmio energetico, percorsi armonici tra banchi e scaffali, piante e profumazioni vegetali. E anche: sinergie con il quartiere per l’uso di car e bike-sharing; forme di riciclo e dono dei vecchi prodotti (anche ritirando l’usato); spazi per libri e video su temi utili e specifici in consultazione; corsi di creatività abbinati agli articoli proposti (per settore casa: federmobili.it).
Materiali d’arredo sostenibili
Plastica riciclata
Materiale durevole per eccellenza, la plastica rischia di trasformarsi, al termine dell’uso, in un rifiuto “indistruttibile”, non biodegradabile, che inquina suolo e acque. La raccolta differenziata e il riciclo dei polimeri permette di trasformare e riutilizzare oggetti in plastica per realizzare nuovi prodotti tramite processi industriali. In questo caso, la scocca della sedia è in polipropilene riciclato: 50% da scarto di materiale plastico post consumo e 50% da scarto di materiale plastico industriale.
Acciaio riciclabile
Riciclabile al 100% se abbinato a finiture sostenibili, ha pochi rivali per quanto riguarda la durata e la resistenza nel tempo. Negli ultimi anni si è assistito anche a un sensibile miglioramento,in termini di impatto ambientale, dei processi di lavorazione del materiale. Sono state drasticamente ridotte le emissioni di CO2 e, grazie a più efficienti sistemi di raffreddamento, risultano diminuiti anche i consumi di acqua. Il 95% dei rifiuti generati dalla sua trasformazione, infine, è coinvolto in operazioni
Legno riciclato
Esiste una modalità industriale che permette di regalare a questo materiale una seconda (e spesso anche una terza o quarta) vita. Il processo coinvolge varie tipologie di prodotti di partenza, come bancali, travi da demolizione, ecc. Questi sono conferiti in punti di raccolta e frantumati. I pezzetti ottenuti (chips) sono sminuzzati, essiccati e lavati a secco. Infine si amalgamano con un legante, si pressano e trasfomano in pannelli che verranno impiallacciati o diversamente rifiniti e riutilizzati.
Bio Plastica
È un polimero biodegradabile al 100% in pochi anni, compostabile e riciclabile (normativa EN 13432) derivato dalla fermentazione e trasformazione industriale di materiale organico, come prodotti vegetali, scarti agricoli (da cereali, barbabietola e canna da zucchero) non destinati alla catena alimentare, non OGM. I biopolimeri non contengono derivati del petrolio. Ancora di nicchia e con costi di produzione elevati, hanno enormi potenzialità. Leggerezza, resistenza, durata e versatilità nella lavorazione e negli impieghi sono paragonabili a quelli della plastica.
Bambù
Se non trattati con smalti, collanti e sostanze chimiche, i prodotti in bambù sono riciclabili al 100%. A ricrescita rapida (il suo tempo medio è di circa 5 anni contro gli 80 del rovere), questa pianta non pone problemi di riforestazione, ha un basso impatto ambientale e assorbe elevate quantità di anidride carbonica. Infine, nonostante qualche pregiudizio duro a morire, è resistente e durevole.
Cartone
Negli arredi si usa spesso in abbinamento ad altri materiali quali legno (come nel caso di questa libreria) e vetro, per aumentare la resistenza e migliorare il design. Le tipologie più adatte per mobili, lampade e pannelli sono il cartone ondulato, ottenuto sovrapponendo, pressando e incollando più fogli; quello alveolare, leggero e con elevata resistenza meccanica; i sandwich a nido d’ape, racchiusi tra due fogli di cartone pressati. Il cartone è ecologico perché in parte riciclato in origine e a sua volta riciclabile al 100%. Se la lavorazione è accurata e la materia di buona qualità, è solido (l’assemblamento è perlopiù a incastro), regge carichi pesanti. Il cartone è leggero, i mobili facili da smembrare per il riciclo dei singoli componenti.
Legno certificato
La sostenibilità del legno deriva dalla sua durevolezza e biocompatibilità. Se viene compostato, infatti, si trasforma in terra entro 20 anni, diventando nutrimento per nuove piante e rigenerandosi all’infinito. Se poi un prodotto ligneo è certificato FSC®, significa che proviene da foreste gestite secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
Sughero
Si ricava dal tessuto del fusto delle querce da sughero, raccolto ogni 4 anni praticando incisioni longitudinali. È un materiale fissatore di CO2 attraverso la corteccia da cui si ricava, impermeabile ai gas e ai liquidi, durevole, rinnovabile e riciclabile al 100%. Una volta trattato, assume un colore giallo-bruno (sughero biondo); il sughero nero si ottiene con un processo termico di tostatura in cui la corteccia perde alcune sostanze cerose. Nel design si impiega anche sughero di recupero, per esempio dal riciclo dei tappi di bottiglia.
Tessuto riciclato
Di norma, per ogni tenda da sole confezionata, circa l’8/10% del tessuto viene scartato e smaltito in discarica. Invece trasformando i sottoprodotti di questa industria, si ottiene una nuova risorsa: filati acrilici che danno origine a tessuti eco-sostenibili dalle alte performance. Adatti sia indoor che outdoor, hanno colori inalterabili e in più sono idrorepellenti, antimacchia, antimuffa.
Pet
Il polietilenteraftelato, conosciuto come PET, è riciclabile al 100%. Si tratta di una materia sintetica prodotta con petrolio o metano, spesso utilizzato nella produzione di bottiglie per bevande o come contenitore di cibi. Poiché non perde le sue proprietà fondamentali durante il processo di recupero, si può trasformare ripetutamente per la realizzazione di sempre nuovi prodotti. Inoltre rispetta l’ambiente perché durante il processo di inceneritura emana solo acqua, ossigeno e anidride carbonica. Flessibile e stabile, è inalterabile nel tempo; è inoltre resistente al calore e all’usura.
Pallet
I bancali, in legno naturale, si usano per gli imballaggi, il trasporto e lo stoccaggio delle merci; hanno misure standard, definite per tutta l’UE: 0,8×1,2 m e 1×2 m. Si possono recuperare e riciclare come materia second hand per mobili e oggetti: ottimo esempio di economia circolare! Tra le proprietà ci sono leggerezza, facilità di montaggio fai da te, riciclabilità al 100% post consumo. Il pallet si impiega per fioriere, basi per imbottiti e letti, librerie, tavolini; trasformato industrialmente, diventa un componente per pannelli legnosi e strutture edilizie.
Canapa
Naturale ed ecocompatibile, si utilizza in edilizia, per materiali da costruzione e pannelli isolanti; negli ultimi anni la canapa è stata rivalutata per abbigliamento, rivestimenti tessili e tappeti. I prodotti sono 100% naturali e riciclabili, resistenti e durevoli, con proprietà antibatteriche, antimuffa e antitarme; garantiscono un ottimo comfort termico. La canapa è una fibra naturale ricavata da una pianta che si coltiva facilmente senza impiegare sostanze chimiche e pesticidi; cresce rapida in diversi climi, immagazzinando grandi quantità di anidride carbonica, sottratta all’atmosfera, con benefici per l’ambiente; la coltivazione favorisce la rigenerazione del suolo.
100% sostenibile
La poltrona datata 2017 viene oggi proposta interamente riprogettata secondo i criteri di economia circolare, tanto da essere stata scelta da Oscar Farinetti per Gree Pea, il nuovo retail aperto a Torino per la vendita di prodotti sostenibili. L’imbottitura è in eco-fibra di poliestere proveniente dal recupero delle bottiglie in PET; le gambe sono in massello di frassino FSC®; i rivestimenti in tessuto utilizzano un filato di cotone prodotto con sistema Open End impiegando materiale 100% di riciclo, garantito dalla certificazione GRS.
Foto arredi green
Tratto da Cose di Casa cartaceo di gennaio 2021