Biancheria letto e tessile per la camera hanno un ruolo fondamentale nel creare un effetto d’insieme caldo e accogliente, a patto però che si abbinino bene colori e fantasie. Basta sostituire il “vestito” – sia esso copriletto, trapunta o copripiumino – per cambiare aspetto a tutto l’ambiente. E le versioni double-face raddoppiano le possibilità.
Tonalità ed eventuali disegni delle lenzuola e di quello che sta sopra e intorno ad esse non devono essere necessariamente coordinati, anzi. Come accennato, i contrasti producono spesso invece effetti molto gradevoli: l’importante, in questi casi, è mantenere un filo conduttore e un equilibrio d’insieme. Su una parete chiara e con un letto dalla struttura scura, ad esempio, contrasterà in modo equilibrato della biancheria letto light (tinte neutre, toni naturali) e viceversa creando contrasti tra le diverse superfici (muro, mobile, biancheria letto).
Se è importante che la biancheria letto appaghi i gusti personali, non va però mai trascurato l’aspetto relativo al benessere, privilegiando sempre le fibre naturali, in particolare il cotone (nella versione percalle più liscio e morbido, oltre che costoso), traspirante e piacevole al tetto. Per poter modulare il grado di calore, una soluzione è quella di prevedere degli “strati”, da aggiungere e togliere all’occorrenza, optando per un piumino cosiddetto “quattro stagioni” o semplicemente per un plaid appoggiato sopra al letto.
L’aggiunta di cuscini d’arredo e plaid contribuisce a rendere la camera più calda, morbida e accogliente, mentre lo stile dell’ambiente può essere rafforzato anche dalla scelta del tipo di tessuto (filato, texture, colori, fantasie… ).
In particolare, i cuscini arricchiscono l’insieme: il segreto è giocare con diverse misure e tessuti, da mescolare seguendo uno schema cromatico di base.
Il plaid è un jolly che si mette e si toglie con facilità. In genere in lana leggera, è morbido da toccare e da vedere. Adagiato sul letto arreda e trasmette una sensazione di calore. Va scelto in tinta unita, se il copripiumino o il copriletto è fantasia.
Il cotone: è il più diffuso e offre un ottimo comfort in tutte le sue varianti: dalle tele più semplici al percalle (più morbido e sottile al tatto) fino alla mussola finissima chiamata anche “pelle d’uovo”.
La seta: può essere pura al 100%, ma anche mista a cotone, lino o altre fibre; così mantiene la tipica lucentezza e morbidezza ma risulta meno scivolosa e si stropiccia meno.
Il raso: in realtà non è una fibra, ma un tipo di lavorazione (armatura) che rende il tessuto liscio, “rasato”, dalla consistenza morbida, caratterizzato da una particolare lucentezza. In origine i rasi erano di seta, oggi si possono ottenere anche rasi in fibre come il rayon o il poliestere. Esiste anche il raso di cotone, che, per assumere l’aspetto lucido, deve essere sottoposto a un particolare finissaggio detto calandratura.
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Per avere una notte rigenerante, il sonno a onde lente, cioè quello profondo (da non confondere con la fase REM, quella in cui si sogna) deve essere di “buona qualità”. Il dottor Cicolin ci ha spiegato che, nelle persone che soffrono di insonnia (nelle diversi accezioni), il sonno a onde lente tende a diminuire, mentre è importante cercare di prolungarne la durata con accorgimenti comportamentali, pratici ed eventualmente farmacologici.
Per esempio, vanno ridotte al massimo le fonti di luce e di rumore (con tappeti e tendoni di stoffe pesanti), l’umidità della stanza deve essere tra il 43% e il 50% (d’inverno, se il riscaldamento è a termosifoni o a serpentine è meglio utilizzare un umidificatore), televisore e dispositivi elettronici devono stare in altri locali, e la temperatura deve essere al massimo di 20 °C.
A proposito di temperatura, va specificato che durante la notte la temperatura corporea si alza concentrandosi intorno al corpo e disturbando di conseguenza il sonno. Al Centro del Sonno di Torino si è così effettuato un test su 60 persone, analizzando la qualità del riposo di individui che dormivano su materassi tradizionali e di altri su speciali materassi con capacità termica 10 volte superiore alle composizioni tradizionali.
Si è scoperto così che riposavano meglio coloro che dormivano su questi innovativi materassi con un particolare gel nella parte superiore (quella a contatto con il corpo). Questa ha infatti la capacità e la caratteristica di assorbire il calore in eccesso, di distribuirlo su tutta la superficie del materasso in modo che rimanga costante (cioè mantenga l’originaria temperatura) garantendo un miglior riposo.
La scoperta si è rivelata davvero preziosa perché, conclude il dottor Cicolin, permette di agire sui disturbi del sonno con strumenti di benessere, senza ricorrere ai farmaci.
Abbiamo quindi voluto sapere di più su questo materiale. Si tratta di un gel poliuretanico atossico, inodore, biocompatibile, resistente all’indurimento o all’ammorbidimento dovuti a invecchiamento e temperatura.
I materassi realizzati con questo materiale abbinano la schiuma nella base e il gel nella parte superiore, quella a contatto con il corpo (lo strato di gel varia da 1 a 1,7 cm a seconda del tipo di materasso), esistono in 4 modelli che soddisfano diverse esigenze di morbidezza, durezza, peso, altezza e sono completati da una collezione di cuscini dotati anch’essi di uno strato di gel.