Le ante dell’armadio sono un punto di partenza fondamentale nella scelta. Se il sistema di apertura non è un problema dal punto di vista dello spazio, esistono altre variabili che possono orientare.
A battente: Sono indicate quando davanti all’armadio rimangono almeno 80 cm liberi per l’apertura. Quelle singole infatti misurano da 40 a 60 cm (non di più perché il peso rischia di compromettere il funzionamento delle cerniere). I vani, quindi, possono essere larghi massimo 120 cm. Da un punto di vista pratico, queste chiusure rendono gli scomparti tutti indipendenti ma permettono anche di aprirli contemporaneamente consentendo una visuale globale di tutto il contenuto. La larghezza limitata dei vani è ideale per suddividere le composizioni in spazi funzionali ben distinti. Le ante perlopiù a tutta altezza, avvantaggiano l’estetica e sono più pratiche. Visivamente, l’aspetto del fronte dell’armadio cambia molto in base alla lavorazione dell’anta e al tipo di maniglia. In generale, risulta abbastanza frazionato. Per ottenere un’immagine omogenea bisogna puntare su una finitura uniforme, 1 ante lisce e prive di maniglie.
Le scorrevoli sono di due tipi: Non richiedono profondità per l’apertura, basta considerare almeno 50- 60 cm davanti al mobile per il passaggio e lo spazio di movimento. I pannelli a tutta altezza arrivano a coprire luci anche di 150-160 cm: larghezza che è sufficiente
per organizzare in modo completo l’armadio di una singola persona. l limite di questa versione è che non è possibile l’utilizzo contestuale di più vani, perché alternativamente almeno uno rimane chiuso. Esteticamente la maggiore ampiezza dell’anta conferisce “pulizia formale ” all’intera struttura. Nei sistemi scorrevoli tradizionali le singole ante scorrono su binari superiori indipendenti: una volta chiuse, rimangono leggermente sovrapposte. Questo aspetto incide sulla profondità dell’armadio, che è un po’ superiore rispetto a quella standard dei modelli a battente: in genere 63,5/66 cm contro i tradizionali 60. Quelle complanari prevedono invece un meccanismo di scorrimento che in fase di apertura consente la traslazione dei pannelli verso l’esterno: il passaggio avviene attraverso un giunto che sposta in avanti il binario, riportandolo poi in sede quando si chiude l’anta. Ne deriva un fronte continuo con ante allineate.
A libro: Rappresentano un mix dei due sistemi. Sono formate da pannelli incernierati fra loro e al tempo stesso scorrevoli su binari superiori e inferiori: in fase di apertura i pannelli si ripiegano uno sull’altro e si raccolgono ai lati. Il vantaggio è che sono in grado di chiudere vani di dimensioni maggiori rispetto a quelli con battenti, con un ingombro esterno ridotto e con una visuale interna totale.
Nei sistemi a battente: ✓ le cerniere, fondamentali per la stabilità della struttura e per la maneggevolezza dell’anta stessa; meglio in versione ammortizzata per evitare non solo il rumore della battuta dell’anta ma anche sollecitazioni che nel tempo potrebbero inficiare il buon funzionamento della cerniera; ✓ il numero di cerniere per anta influisce sulla stabilità: fino a 200 cm di altezza ne bastano 3, da 250 cm in su è consigliabile venesianoda4a6. ✓ le migliori sono in metallo; ✓ l’apertura deve essere di 90/100 gradi, ma esistono cerniere che consentono una rotazione dell’anta fino a 180°. In quelli scorrevoli: ✓ è importante verificare la maneggevolezza del meccanismo di scorrimento che deve essere dotato di sistema di decelerazione e ammortizzatori per aumentare la silenziosità e rallentare la velocità di chiusura, e di fermo di fine corsa; sono consigliabili binari in alluminio. In tutti le versioni: ✓profili e guarnizioni devono essere presenti tutt’intorno all’anta per garantire la tenuta alla polvere e attutire il rumore: possono essere realizzate interamente in materiale plastico o avere spazzole in setole sintetiche; ✓ i tappi copri ferramenta coordinati alla finitura mimetizzano le parti metalliche.
La nuova legge di stabilità per il 2016 ha introdotto, accanto al bonus mobili legato alle ristrutturazioni, anche il superbonus, vincolato all’acquisto dell’abitazione. È destinato alle giovani coppie sposate o conviventi da almeno tre anni, a patto che almeno uno dei componenti non abbia compiuto 35 anni di età. Prevede la detrazione del 50% della spesa sostenuta per l’acquisto dei mobili, con un tetto massimo di 16.000 euro, da recuperare in quote uguali ripartite in 10 anni.