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Abbinare mobili moderni con pezzi di famiglia, di antiquariato o di modernariato è un’arte raffinata, una danza tra passato e presente che arricchisce ogni ambiente di storia e personalità. Ma accostare bene vecchio e nuovo è un’arte: il giusto equilibrio si conquista scegliendo con cura essenze, finiture e forme che sappiano raccontarsi senza sopraffarsi.
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3 regole base per abbinare bene vecchi arredi e mobili contemporanei
- Essenze: il tipo di legno è il punto di partenza per creare armonia nell’arredare casa mescolando antico e moderno: è evidente che non possono esserci troppe essenze ma due, soprattutto se contrastanti diverse, possono anche convivere. Meglio che siano o molto simili per colorazione o piuttosto molto diverse.
- Stili: se è vero che gli opposti si attraggono, in una casa prevalentemente moderna, lineare ed essenziale, stanno molto bene anche vecchi arredi – di antiquariato, vintage o di modernariato – con uno stile in forte contrasto, di tipo tradizionale, ricercato o molto decorativo.
- Colori: che ci siano richiami cromatici in uno stesso ambiente è fondamentale per un effetto d’insieme equilibrato. Infatti, se una casa molto uniforme può apparire rilassante, a qualcuno può invece sembrare poco interessante. D’altro canto troppi colori (più di 4) possono essere veramente difficili da gestire. Anche tra le finiture della casa (a parete o a pavimento) e quelle degli arredi deve esserci equilibrio: per esempio, se ci sono piastrelle a pavimento (cotto o cementine o altro), un buon risultato si può avere scegliendo un pezzo vintage in un legno dalla colorazione simile alla tinta del rivestimento.
Cercare l’armonia fra diverse essenze
Le essenze del legno sono il punto di partenza per creare armonia nell’arredare casa mescolando antico e moderno. Gli arredi del primo Novecento, realizzati in mogano o noce, portano con sé una profonda eleganza e sono perfetti per essere inseriti in ambienti moderni in toni neutri, dove il calore del legno diventa protagonista. Gli arredi degli anni ’30, ’40 e ’50 sono distinti tra loro da caratteristiche stilistiche e materiali, frutto delle evoluzioni culturali e tecnologiche di ciascun decennio. Ecco le principali differenze:
- Anni ’30: negli anni ’30 domina lo stile Art Déco, che si distingue per linee eleganti e materiali lussuosi. Gli arredi di questa epoca si caratterizzano per forme geometriche, dettagli dorati e superfici lucide. Materiali come ebano, radica, ottone e vetro sono molto utilizzati. I mobili sono spesso massicci e decorati, con l’uso di legni scuri e pregiati come il palissandro e il mogano. Lo stile riflette un’idea di lusso e modernità, con un’attenzione particolare ai dettagli ornamentali e un’estetica raffinata.
- Anni ’40: Gli anni ’40 portano un significativo cambiamento dovuto alla Seconda Guerra Mondiale. Gli arredi di questo periodo sono più sobri e funzionali rispetto agli anni precedenti. I materiali di lusso scarseggiano a causa della guerra, per cui il design si concentra su linee semplici e materiali più economici come il legno di noce e il ciliegio. Il razionalismo si diffonde, con mobili dal design essenziale, pratico e privo di ornamenti superflui. Nascono i primi tentativi di produzione industriale in serie, mantenendo però un’attenzione alla qualità artigianale.
- Anni ’50: Gli anni ’50 segnano un’epoca di sperimentazione e ottimismo post-bellico, con il boom economico. È il periodo del design moderno e funzionale, guidato da figure come Charles e Ray Eames, Arne Jacobsen e Gio Ponti. Gli arredi sono leggeri, modulari e pratici, pensati per le case di nuova concezione, più piccole e con spazi aperti. Lo stile riflette una visione ottimista e innovativa, con una crescente attenzione alla produzione industriale.
Modernariato e antiquariato
Il modernariato è un settore del collezionismo e dell’arredamento che è cresciuto negli ultimi anni e che ha visto aumentare enormemente il proprio valore. A differenza dell’antiquariato, che si concentra su epoche storiche più lontane, il modernariato abbraccia arredi e oggetti di design prodotti principalmente tra gli anni ’40 e ’70. La sua essenza sta nell’incontro tra funzionalità, sperimentazione estetica e qualità dei materiali, caratteristiche che hanno permesso a molti pezzi di diventare vere e proprie icone del design.
Gli arredi di modernariato più ricercati
Oggi, il modernariato è molto più di una tendenza; è una celebrazione del design del XX secolo, che continua a trovare spazio nelle case e nei cuori degli appassionati di tutto il mondo.
Poltrone, sedie, tavoli e lampade sono tra gli arredi di modernariato più ricercati. Le sedute, come le poltrone di design degli anni ’50, spiccano per le linee organiche e l’uso innovativo di materiali come il legno curvato, il metallo e la pelle. I tavoli, soprattutto quelli da pranzo e da caffè, possono presentare forme inusuali che catturano l’attenzione in ambienti moderni. Le lampade, con il loro carattere scultoreo, sono forse gli oggetti di modernariato più versatili e facilmente adattabili anche a contesti contemporanei; lampade da tavolo, da terra o sospese provenienti dagli anni ’60 e ’70, caratterizzate da linee sinuose e dai nuovi materiali dell’epoca, come vetro e acciaio, restano tra i pezzi più amati e collezionati.
Modernariato: i designer più quotati
Alcuni dei designer più ricercati e venduti includono Gio Ponti, che ha progettato arredi dalle forme eleganti e leggere, Franco Albini, noto per la fusione di materiali naturali e funzionalità, il duo Charles e Ray Eames le cui sedie e poltrone sono capolavori di ergonomia e stile, Arne Jacobsen e Hans J. Wegner, che hanno contribuito con linee sobrie e materiali pregiati tipici dello stile scandinavo, molto apprezzato per l’atmosfera accogliente e minimalista che riesce a creare.
I loro pezzi – che incarnano un’estetica senza tempo che si adatta a qualsiasi spazio, dal minimalismo contemporaneo alle atmosfere più classiche – sono molto richiesti e rappresentano una scelta di investimento oltre che di gusto.
C’è differenza tra vintage e modernariato
La distinzione tra “vintage” e “modernariato” è sottile ma importante, specialmente per chi si occupa di design e collezionismo.
Vintage si riferisce, in generale, a oggetti e arredi che hanno almeno 20-30 anni e uno stile rappresentativo dell’epoca in cui sono stati realizzati. In questo senso, “vintage” può abbracciare stili molto vari, dai pezzi degli anni ’20 fino agli anni ’80-’90. Tuttavia, il vintage non è sempre legato al design di alta qualità o alla produzione di massa con criteri estetici particolari; comprende spesso pezzi che possono essere stati parte della vita quotidiana di epoche diverse, come abiti, accessori, mobili e oggetti decorativi.
Modernariato, invece, è una categoria più specifica e si riferisce a oggetti di design prodotti principalmente tra gli anni ’40 e ’70. Questo termine viene utilizzato per indicare pezzi di arredamento e oggetti d’autore, frutto della grande rivoluzione del design moderno.
I pezzi di modernariato sono spesso legati a nomi importanti della storia del design, come Charles e Ray Eames, Gio Ponti, Arne Jacobsen e molti altri, e si caratterizzano per l’uso innovativo di materiali, la sperimentazione formale e la funzionalità.
Il modernariato rappresenta, dunque, quell’unione di estetica e qualità produttiva che ha dato vita a pezzi iconici oggi molto apprezzati e collezionati.
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Come rinnovare un vecchio salotto
La zona conversazione di questo soggiorno ha un’impronta vintage, con vecchi divanetto, poltrone in legno e tavolino rotondo, che hanno tutto il fascino del passato. Le sedute sono state completamente trasformate affidandosi a un tappezziere che ne ha rinnovato il look con rivestimento in velluto con fantasie attuali.
Tavolo e sedie di modernariato, mobili moderni bianchi e sospensione di design
Nel soggiorno di questa casa luminosa di impianto classico la zona pranzo è arredata con tavolo in legno con bordi stondati e sedie Thonet in paglia di Vienna di modernariato e illuminato dalla sospensione di design PH5 di Louis Poulsen.
Credenza anni ’30 in un contesto tutto tradizionale
Nel soggiorno con pavimento in cementine, la credenza degli anni ’40 è valorizzata dalla posizione centrale tra due aperture. Il vecchio radiatore a fianco è stato rinnovato con smalto grigio.
Sideboard e sedie dalle linee anni ’50
In questa moderna abitazione il soggiorno mixa arredi bianchi e lineari, divano grigio chiaro e pezzi vintage in legno, come il sideboard e le sedie.
Tavolo di design e sedie antiche
Le sedie in legno con cuscino in tessuto rinascono con nuove fodere per i cuscini in tessuto di cotone a tinte forti, una diversa dall’altra. Spesso vengono anche dipinte struttura e gambe mentre in questo caso si volevo proprio uno stacco tra il legno scuro e il bianco del tavolo rotondo (di Sarineen) e della grande sospensione (Sonora di OLuce, design Magistretti), entrambi pezzi di design. Le pareti azzurro polvere contribuiscono a creare un’atmosfera attuale per quanto classica.
Salotto con divani vintage e un vecchio tavolo da lavoro
Nella zona conversazione i divani sono pezzi vintage restaurati dal tappezziere artigiano. Appoggiato alla parete, il mobile con quattro cassetti sotto il piano era il tavolo da lavoro dei vecchi proprietari argentieri: è stato recuperato e restaurato.
Tre pezzi vintage del soggiorno
In questa abitazione c’è un ben dosato mix di mobili di famiglia in radica e pezzi di recupero per un insieme di impronta tradizionale, se non per alcuni classici del design perfettamente integrati. Nel soggiorno, vintage la poltroncina azzurra e le sedie Thonet; di modernariato anni ’50 il mobile-libreria appoggiato alla parete.
Cucina con tavolo da caffè anni ’60
In questa cucina moderna, l’unico pezzo non attuale è il tavolo da caffè anni ’60, con piano tondo dello stesso diametro della cornice a stucco sul soffitto, che viene attualizzato grazie agli accenti verdi delle piastrelle e della madia. Clicca qui per vedere altre cucine moderne con tocchi vintage.
Un classico: la cassettiera antica in camera da letto
Una madia dell’800 viene inserita come pratica cassettiera in una camera matrimoniale con il letto posizionato sotto la finestra. Di fianco, una tenda rosa antico dal morbido drappeggio – di gusto classico in armonia col mobile antico – nasconde la porta di un piccolo locale di servizio.
Scrivania e comodini vintage
Nella camera matrimoniale sono inseriti vecchi arredi in legno: la scrivania con la sedia Thonet, i comodini e la cassapanca in legno, accostata all’armadio moderno, sono tutti pezzi vintage. Due note di colore rinfrescano il bianco e i mobili in essenza: il verde lichene di parete e nicchia e il disegno floreale del paralume in tessuto della lampada a sospensione.
“Antichità” anche nella cameretta
Nella camera dei ragazzi la postazione studio è arredata con uno scrittoio da dattilografa dei primi del ‘900, sdrammatizzato dal colore rosa dell’armadio e della fascia dipinta a parete, bordata di giallo, oltre che dalle tinte vivaci presenti nel tappeto.
Letto a baldacchino nuovo e comodino anni ’40
Nella camera matrimoniale, accanto a un nuovo letto a baldacchino il comodino è degli anni ’40. Un’abat-jour è un pezzo di famiglia, mentre quella nera è il modello Miss Pack di Tacchini.