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La gestione degli spazi della casa, da organizzare per il lavoro o per gli studenti che fanno lezione in DAD, in un primo momento si è basata in molti casi su soluzioni improvvisate, poi col tempo si è affinata mettendo in atto dei più o meno contenuti riassetti degli ambienti così da attrezzare le abitazioni con postazioni comode, anche per uso non saltuario. Un ripensamento spaziale, quindi, che spesso ci ha svelato delle potenzialità ancora inesplorate delle nostre abitazioni.
Vi presentiamo allora alcune soluzioni progettuali, che hanno permesso di ottenere nuove postazioni di lavoro in diversi ambienti
Ingresso con zona studio “schermata”
Dimentichiamo l’idea che l’ingresso di casa sia uno spazio “perso”! Vediamo come mutarne l’aspetto senza danneggiarne l’estetica. Nella proposta qui sotto, il progettista lo ha immaginato come uno spazio dalla personalità ben precisa trasformandolo in spazio-studio. Lo studio vicino all’ingresso è stato qui delimitato da una parete mobile, un sistema scorrevole da tenere aperto o chiuso a secondo le esigenze. Altri elementi sono diversi tipi di luci, con intensità variabile, lo fondo murale con trattamento materico, arredi eleganti in linea col contesto abitativo.

In questo progetto l’architetto Hana Lakhzouri dello Studio HD ha puntato sulla trasformazione dell’ingresso in una zona studio utilizzando un pannello scorrevole che all’occorrenza può essere chiuso quando l’area di lavoro non serve. http://www.ristrutturazionihd.com
In soggiorno, scrivania a vista, con più luce naturale
In questo caso la zona smartworking non viene nascosta o filtrata, ma è la vera protagonista dello spazio perché occupa un ambiente della casa difficilmente arredabile perché dotato di piccole finestre laterali e, soprattutto, di pilastri sporgenti che rendono difficile la scelta degli arredi nel living. L’imperativo della progettista è stato quello di valorizzare il più possibile gli elementi prsenti. La finestra, ortogonale al piano dello schermo, diventa la fonte di luce naturale primaria, mentre il sottofinestra con annesso pilastro diviene uno spazio contenitore per faldoni, cartelle o libri.

In questo spazio, progettato da Hana Lakhzouri dello Studio HD, la zona studio è al centro del soggiorno. http://www.ristrutturazionihd.com
Angolo studio estraibile, a scomparsa
Nel caso in cui non sia possibile dedicare un’intera stanza allo smart working, in casa potrebbe esserci però (nel soggiorno o anche in un altro ambiente) una zona libera in cui posizionare un mobile con una postazione studio a scomparsa. Soluzioni di questo tipo consentono in genere di modificare velocemente e senza sforzi, l’assetto del locale, a seconda delle attività che vi si devono svolgere.

Nel soggiorno è stato sistemato un mobile, realizzato su progetto dell’architetto Chiara Tiberti dello Studio BB1 (www.bb1arch.it), funzionale e flessibile, dotato di un controtelaio a scomparsa e di un tavolo a ribalta. La soluzione consente di occupare solo una parte del living per ottenere una confortevole postazione di lavoro, da “estrarre” solo quando serve e da chiudere dopo l’utilizzo, lasciando libero lo spazio.
Postazioni di lavoro nella libreria: 2 esempi
Anche gli ambienti di passaggio o le stanze piccole possono disporre di una porzione di parete che si può attrezzare con mobile libreria.
Mobili con ripiano più largo
E uno di questi, con profondità maggiore, può diventare proprio la scrivania che mancava, un angolo di risulta da trasformare in spazio di lavoro. Nelle foto sotto, la libreria è stata realizzata su misura prevedendo una mensola più ampia che fa da piccolo scrittoio, in grado di ospitare un pc e oggetti di cancelleria. I materiali utilizzati sono molto pratici e puntano sulla massima sobrietà e alla minima esposizione estetica: ferro e legno a tinta naturale.

Progetto libreria su misura degli Architetti Abbruzzese&Garbini per l’angolo dedicato allo smart working (instagram: @_pecoranera.it)
Arredo con piano a ribalta
Anche questa seconda soluzione sotto è un’altra variante della tipica libreria progettata su misura. Qui la mensola più bassa si ribalta e diventa un piano scrittoio porta pc.

Progettata dallo studio A. Abbruzzese & F. Garbini, la soluzione prevede una postazione di lavoro con mensola a ribalta.
Area di lavoro dietro al letto matrimoniale
Nella soluzione della foto sotto, i proprietari hanno preferito che l’area studio fosse nell’angolo più riservato della casa: per questo, lo si è ricavato nella parte retrostante la testiera del letto. A questo scopo è stato costruito su disegno degli architetti un divisorio interamente in cartongesso, attrezzato da un solo lato con mensole, che ha consentito di sezionare la camera in zona notte e zona ufficio. Lo spazio che da un lato è utilizzato con comodini più testiera, dall’altro prevede due postazioni di lavoro.

Una doppia postazione di lavoro – progetto dello studio A. Abbruzzese & F. Garbini – è stata ricavata dietro il pannello che fa da appoggio alla testiera del letto. instagram: @_pecoranera.it
Un’intera stanza dedicata al lavoro
Quando si ha la possibilità di avere a disposizione un’intera stanza da adibire a studio, ci si può dedicare ad ottimizzare ogni funzione: prima di tutto, sistemando la scrivania vicino alla finestra, ma anche prevedendo un’armadiatura, utile per conservare materiale cartaceo o celare la documentazione riservata, oltre che mensole a giorno, che hanno una duplice funzione (una pratica, quella di poter tenere a portata di mano ciò che serve, una estetica, di arredare la parete e darle movimento compositivo.

Progetto dell’architetto Chiera Tiberti dello Studio BB1 – http://www.bb1arch.it. I toni del bianco laccato e del rovere naturale conferiscono luminosità e calore all’ambiente. Per sfruttare al massimo lo spazio e dare completezza compositiva alla parete, nella parte alta è stata prevista una fila di moduli sospesi.