Stile classico e moderno, nell’architettura così come nell’arredamento, riescono a convivere armonicamente quando l’accostamento sia studiato scegliendo un trait d’union. Passato e contemporaneità possono infatti avere diversi punti di contatto, su cui lavorare per un risultato gradevolmente originale: finiture, palette cromatiche, proporzioni… Così come è interessante giocare per contrasti voluti: su un pavimento di cementine colorate spiccano meglio arredi geometricamente minimali, declinati in tinte soft; in un ambiente con gli stucchi al soffitto il minimalismo razionalista esalta la memoria storica del luogo. E quando l’involucro è al contrario essenziale e contemporaneo, inserire arredi in stile classico o vintage risulta una mossa vincente.
Esemplare il progetto Casa Bottega dell’architetto Chris Briffa a La Valletta, capitale dell’isola di Malta riconosciuta Patrimonio dell’Umanità. Già il nome scelto per l’edificio evidenzia il desiderio di intersecare il passato con l’attualità, richiamando alla memoria con un termine quasi desueto – la bottega – la compresenza, un tempo molto frequente, tra professione e domesticità, oltre che pubblico e privato.
Un lavoro di paziente ricostruzione e nel contempo di innovazione durato cinque anni, in cui materiali e finiture della tradizione fanno da scenografica cornice a puntuali interventi moderni sia strutturali sia di arredamento. E in parallelo, nell’ampliamento sulla sommità dell’edificio, un involucro architettonico assolutamente contemporaneo dialoga con arredi su misura dal gusto deciso ed espressivo. Il risultato è un insieme sofisticatamente senza tempo, in cui risulterà semplice aggiungere nel tempo dettagli anche molto eterogenei tra loro.
Il nuovo dialoga con il preesistente nella Casa Bottega: sulla sommità di un edificio storico risalente al XVII secolo, destinato a studio professionale, è realizzata una contemporanea penthouse. I linguaggi differenti si mixano e stile classico e moderno convivono felicemente, in un interessante gioco di rimandi: così ad esempio il rivestimento esterno del nuovo volume in copertura rilegge proporzioni e cromatismi del bow-window che contraddistingue il fronte principale.
La zona giorno della penthouse, costruita con elementi industrializzati posati a secco, si distingue decisamente dall’involucro lapideo delle costruzioni circostanti, che definiscono i lati della terrazza. Cemento a vista e arredi su misura di metallo effetto corten alternato a legno chiaro comunicano l’idea di pulizia formale alla base del progetto del nuovo volume. La grande vetrata a tutta altezza dai profili d’acciaio si impacchetta, lasciando riempire alla luce naturale l’intero volume architettonico e cancellando il confine tra interno ed esterno, così come avviene ai piani inferiori tra stile classico e moderno.
Anche negli ambienti di servizio di Casa Bottega, come ad esempio i bagni, è stata perseguita una ricerca puntuale di convivenza tra passato e presente. Alla pavimentazione preesistente di “terrazzo” alla veneziana a grana grossa e ai serramenti riprodotti con il disegno originale, incluse le ante di legno per oscurare dai profili disegnati, del bagno degli ospiti sono accostati sanitari e rubinetterie (in questo caso il miscelatore Maxima di Fima Carlo Frattini in versione bianca, http://www.fimacf.com) che rileggono stilemi classici. Come ad esempio le manopole a croce dall’accento moderno.
Nel bagno padronale della penthouse il mix tra stile classico e contemporaneo è risolto scegliendo rivestimenti che riprendono le superfici delle graniglie di una volta. Un effetto esteso anche al materiale con cui sono realizzati i due lavabi da appoggio, reso però assolutamente moderno dalla presenza di contenitori pensili specchiati e sotto-piano laccati dal taglio estremamente geometrico, di miscelatori a parete con finitura nero opaco, dall’effetto cemento dell’involucro architettonico.
Progetto: Chris Briffa Architects
Foto: Aldo Amoretti