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Eliminare il corridoio e l’ingresso, e di conseguenza il classico schema distributivo che ne consegue, è spesso il primo step per rendere un appartamento più moderno e funzionale. Una scelta che il più delle volte comporta pochi stravolgimenti dell’impianto costruttivo e che, grazie anche ad elementi d’arredo ad hoc, può trasformarsi nel giusto biglietto da visita di una casa.
A volte basta demolire una parete non portante, altre sostituirla con una libreria passante o una armadiatura o ancora un setto trasparente, creando un ingresso a livello “visivo” semplicemente cambiando il colore alle pareti. Eliminare – fisicamente o visivamente – il corridoio all’ingresso di un appartamento è più semplice di quanto si immagini.
CASE CON CORRIDOIO D’INGRESSO ELIMINATO
In alcuni casi eliminare il corridoio significa proprio cambiare forma all’ingresso annullandolo completamente come spazio a sé; altre volte eliminarlo significa solo “aprirlo” e trasformarlo in passaggio aperto. In entrambi i casi il cambiamento è notevole dal punto di vista dell’impatto, anche se a volte può crearsi il problema dell’ingresso diretto in soggiorno o in cucina. In questi casi la decisione è soggettiva: bisogna mettere sul piatto della bilancia pregi e difetti della soluzione e valutare ciò che è più importante per le singole persone.
Corridoio eliminato, ingresso aperto: effetto di maggiore spazio
In questo ingresso – dove il corridoio chiuso è stato eliminato – il colpo d’occhio sul soggiorno-cucina è fresco e luminoso grazie alla scelta della carta da parati jungle e alla luce che risulta enfatizzata.
Corridoio eliminato e inglobato nella cucina-zona pranzo
Entrare nell’abitazione così modificata fa tutto un altro effetto: il corridoio di ingresso è stato eliminato o, meglio, aperto e integrato nella zona pranzo aperta sulla cucina con grande vantaggio in termini di luminosità e fruibilità degli spazi.
Ingresso aperto sul soggiorno: una scelta fondamentale nelle case piccole
Il corridoio di entrata di questa piccola abitazione, in origine chiuso, è stato eliminato a tutto vantaggio del living, una scelta fondamentale nelle case piccole. La cucina aperta e a vista è stata schermata dall’ingresso con un nuovo tramezzo a L in cartongesso.
Ingresso in soggiorno, ingrandito eliminando il corridoio
Prima dei lavori in questa casa si entrava in un corridoio cieco. Ora – eliminato il corridoio – si entra direttamente in soggiorno, con il vantaggio di avere più luce e avere un living più spazioso. La visuale dall’entrata dà così sulle finestre gemelle, che schermate con tende molto molto leggere e fino a terra, vengono valorizzate.
Ingresso “a imbuto” al posto del corridoio
Il passaggio dall’entrata verso il soggiorno di questo bilocale è identificato dal ribassamento a soffitto e dalla tinteggiatura in tonalità giallo “tuorlo d’uovo”, ottenuta con uno smalto opaco all’acqua. La porta in legno laccato bianco con ante bugnate che delimita la bussola dell’ingresso è originale. Per l’illuminazione, strisce a led sono installate nei tagli del controsoffitto in cartongesso.
Eliminare il corridoio: più luce con la parete trasparente
Tra l’ingresso e il soggiorno, l’inserimento di una nuova parete vetrata permette di separare i due ambienti e di indirizzare i percorsi verso la zona notte; la trasparenza del cristallo temperato (spessore 10 mm) lascia tutto a vista e assicura la diffusione della luce. La struttura, lunga 300 cm, è formata da due pannelli fissi, agganciati a binari a terra e nel controsoffitto; il terzo pannello ha un sistema di apertura basculante che funziona grazie a un perno fissato a circa 20 cm dal muro.
Armadiatura al posto del corridoio
Ridimensionando il lungo corridoio distributivo preesistente, si è aperto il soggiorno, diventato open space. In questo modo, l’esposizione degli ambienti su un unico fronte non risulta più penalizzante, ma consente anzi una diffusione omogenea e ottimale della luce naturale.
Parete attrezzata a profondità differenziate
Dall’ingresso al corridoio della zona notte, il lato cieco dell’abitazione – che ha una lunghezza di circa 18 metri – è stato arredato con una struttura modulare, formata da scaffalature a giorno, scomparti chiusi e armadiature, che raccorda le diverse aree funzionali dell’ambiente. Gli elementi sono caratterizzati da profondità differenziate che variano tra 20 e oltre 60 cm. Una soluzione adottata per compensare e mimetizzare l’andamento obliquo della parete retrostante: i moduli risultano così allineati frontalmente in modo perfetto. Sopra il mobile è stata installata, su tutta la lunghezza, una barra luminosa a led caldo. La continuità stilistica d’insieme è sottolineata dalla lavorazione su misura dei pannelli in mdf naturale utilizzati per i frontali del mobile e anche per la porta scorrevole che chiude la zona di passaggio.
Mobile bifacciale al posto del corridoio all’ingresso
Nel living aperto e luminoso, è stato possibile riutilizzare moduli contenitori di un’armadiatura preesistente e adattarli al nuovo contesto: disposti in successione, sostituiscono un’intera parete, delimitando il percorso distributivo con un effetto vedo-non vedo.
Via il corridoio, soggiorno più ampio con guardaroba
Il soggiorno, ampliato e trasformato in un unico ambiente aperto, è introdotto all’ingresso da una nuova parete obliqua, che ricrea un ripostiglio guardaroba, sistemato in posizione d’angolo. E che diventa superficie d’appoggio di lunghezza sufficiente per la porta scorrevole che, solo quando occorre, chiude la zona con l’armadio rendendola invisibile.
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Due gli obiettivi principali della ristrutturazione: eliminare inutili vani di passaggio e rendere godibile il grande terrazzo dalla cucina, che è stata strettamente collegata al living da un disimpegno. L’appartamento anni Sessanta è così ora caratterizzato da un progetto dai tagli diagonali previsti in numerosi ambienti: questo in alcuni casi ha permesso di creare un effetto di maggiore spazio e in altri di ricavare pratici vani di servizio.
Eliminare il corridoio con un divisorio “aperto”, in parte strutturale
Tra ingresso e soggiorno esisteva una separazione in muratura, sostituita da una partizione “permeabile” che rende fluidi i collegamenti. Il passaggio è incorniciato sul lato della cucina da una colonna d’arredo e dall’altro da un pilastro portante, cui è agganciata una libreria su disegno in metallo. Un ribassamento tecnico in cartongesso riproporziona ed evidenzia il percorso che, dall’ingresso, divide in due l’abitazione.
PROGETTI CON DEMOLIZIONE DEL CORRIDOIO O DELL’INGRESSO
1) Da ingresso a zona pranzo. In più, un nuovo guardaroba
Alcune abitazioni hanno ingressi estremamente spaziosi, talvolta a discapito di soggiorni piuttosto limitati, come nel caso della pianta sotto della lettrice Bruna. Pur vantando un grande potenziale, tali spazi risultano però difficili da sfruttare. L’ingresso – frapposto fra la cucina e il soggiorno – presenta ben quattro aperture, è un ambiente decisamente sovradimensionato rispetto agli altri due e toglie spazio alla zona pranzo, difficile da ritagliare all’interno del soggiorno. Ecco la proposta del nostro architetto Ornella Musilli, che ha studiato una soluzione che apre l’ingresso alla cucina e insieme al soggiorno dà forma a un grande open space multifunzione. Nella pianta esistente, l’ingresso occupa una superficie di circa 15 mq. La presenza di quattro aperture, tra cui la porta d’accesso in diagonale, ne vincola un po’ l’utilizzo.
Il progetto propone di eliminare la parete divisoria con la cucina per creare un unico grande ambiente che includa anche il soggiorno. L’ex ingresso diventa così un’area passante con l’angolo pranzo in prossimità della cucina, e in parte si trasforma in vano di servizio: tagliato a 45°, ad angolo retto rispetto all’entrata, movimenta anche la forma della stanza. Nel passaggio fra zona giorno e notte, è prevista la sostituzione della porta con un modello filomuro angolare che ha maggiore apertura.
Cucina open, tavolo con panca e guardaroba triangolare
Nella ridefinizione del layout, viene mantenuta una piccola porzione del tramezzo di confine con la cucina (a sinistra della porta d’ingresso), che ha lo scopo di nascondere e contenere la composizione esistente dei mobili. Il vecchio tavolo è sostituito con un modello più grande, che abbinato a una panca e a sedie in dialogo stilistico e cromatico con le sedute del soggiorno rinnova la zona pranzo. Così concepita, questa è indicata sia per un utilizzo quotidiano sia per ricevere ospiti. A destra della porta d’ingresso, un sistema di ante a libro chiude un vano triangolare con guardaroba e ripostiglio.
Il layout introduce una nuova zona open space all’ingresso, dove le diverse aree funzionali convivono armoniosamente. A livello estetico, questa scelta comporta una rivisitazione del progetto d’interior che mira ora a coordinare i diversi elementi d’arredo. A guidare questo intervento di “ricucitura” è l’inserimento, in corrispondenza del tavolo e della panca, di una boiserie bassa che riveste l’intera parete, accoppiata a una carta da parati di forte impatto decorativo. Trait d’union fra il pranzo e il soggiorno, definisce la zona in modo scenografico, rafforzata da un controsoffitto punteggiato di faretti che suggerisce anche il percorso verso il salotto. Dedicato esclusivamente a zona conversazione, questo è composto da un divano e due poltrone, con relativi tavolini al centro, un’ampia parete attrezzata e un angolo studio.
Prospetto della cucina-pranzo-soggiorno open space
2) Eliminare il corridoio: 100 mq trasformati
Il progetto dell’architetto Elisa Coffinardi, riqualifica un appartamento di circa 100 mq, al piano primo di un edificio bifamiliare degli anni ’70. La committenza chiedeva una ristrutturazione che trasformasse l’abitazione in una casa moderna, attuale e funzionale.
Vi erano sostanzialmente due possibilità progettuali:
- sfruttare dall’ingresso orizzontalmente tutta la prima parte della casa come zona giorno;
- andare a lavorare in profondità, come effettivamente poi è stato fatto, con la possibilità dall’ingresso di vedere tutta la dimensione in lunghezza dell’appartamento (circa 10 metri) fino alle finestre che affacciano sul retro. Questa seconda soluzione offre una maggiore percezione di ampiezza e luminosità della zona giorno.
L’ingresso si apre direttamente sul living anche se è separato da un muretto che funge da retrodivano, che si raccorda con un pilastro preesistente strutturale e delimitato da un controsoffitto; trova spazio in questo vano anche la scala, che porta al piccolo studiolo mansardato.
In questo caso la visuale davanti alla porta blindata mostra lateralmente una scala a giorno in legno e sullo sfondo un muro; a chi entra, quindi, non sono direttamente visibili “zone sensibili” della casa, come possono essere il tavolo da pranzo o il divano, che pur si scorge di fianco entrando.
La zona soggiorno-tv rimane quindi raccolta e con la possibilità di inserire un grande divano ad angolo, che gode della luce della maxi finestra scorrevole, che conduce alla terrazza.
Il living si sviluppa in profondità per tutta la dimensione dell’appartamento, concludendosi nella grande cucina, sviluppata su tre lati e con piano snack a penisola, separata dalla zona soggiorno da due grandi ante vetrate scorrevoli, davanti alle quali è collocato il tavolo.
- E se l’ingresso si apre sulla cucina? Guarda qui
3) Soluzioni di ingresso senza corridoio in 70 mq
A partire da un’abitazione dal tipico impianto anni Sessanta che prevedeva un lungo corridoio di distribuzione degli ambienti e la cucina indipendente, sono stati realizzati 4 progetti dall’architetto Ornella Musilli con un focus sulla creazione di un soggiorno open space con cucina a vista. Quando si deve ottimizzare lo spazio, in appartamenti come questo, si pone il problema di come organizzare lo spazio di ingresso, che nella migliore delle ipotesi si vorrebbe separato e a garanzia della privacy di chi è in casa quando viene aperta la porta.
STATO DI FATTO
Come rendere più funzionale un bilocale di circa 70 mq, ricavando un grande soggiorno open space con cucina a vista. I quattro progetti – differenti in alcuni casi anche solo per alcuni dettagli – rendono l’insieme più funzionale ricavando un grande soggiorno open space con cucina a vista. Ognuno di essi ha spunti interessanti, che risolvono soprattutto il grande dilemma di cosa mettere davanti alla porta di ingresso per ottimizzare lo spazio: bancone della cucina, tavolo o divano?
Ogni proposta soddisfa le esigenze della committenza senza interventi troppo invasivi, che avrebbero richiesto di spostare gli impianti. La distribuzione esistente con divisione zona giorno/zona notte è stata mantenuta, ma attualizzata con nuovi layout che ridimensionano il corridoio e permettono così di disporre di un living più grande e di aggiungere altre zone funzionali.
Un vincolo strutturale è rappresentato dalle finestre lungo un solo muro perimetrale; la mono-esposizione è compensata però dalla forma regolare della pianta che favorisce un’agevole suddivisione delle funzioni.
Le quattro proposte di progetto si possono così schematizzare:
- A) progetto con cucina con bancone snack davanti all’ingresso e cabina armadio con zona separata per le scarpe
- B) progetto con spaziosa area pranzo davanti all’ingresso e in camera un’ampia zona studio aperta
- C) progetto con cucina sotto la finestra e cabina armadio attrezzata su più lati
- D) progetto con grande cucina angolare e scrivania in una rientranza della parete
Soluzione A: cucina con bancone snack davanti all’ingresso e cabina armadio con zona separata per le scarpe
Demolizioni e costruzioni
Eliminati i tramezzi che definivano cucina e soggiorno, il living è diventato un unico grande ambiente che ingloba anche l’ingresso. Questo risulta comunque in parte schermato dalla disposizione dei moduli della cucina, allestita nell’angolo di fronte all’entrata e “separata” dall’ingresso attraverso la penisola dotata di bancone snack per pasti veloci e servita da sgabelli.
Al salotto, arredato con un divano angolare e un mobile porta tv è destinata l’area più luminosa del locale, illuminata dalla presenza di due finestre.
Tra cucina e zona conversazione resta anche la superficie utile per un tavolo rettangolare allungabile con quattro sedie.
Le composizioni fisse della zona giorno – come per gli altri tre progetti – appartengono a programmi che prevedono l’integrazione di modello e finiture per gli arredi di cucina e soggiorno e consentono di massimizzare lo sfruttamento degli spazi.
I divisori fra zona giorno, bagno, camera ed ex ripostiglio restano nella stessa posizione a eccezione della sporgenza che articola l’interno della camera, che deriva dalla nicchia realizzata in bagno per l’inserimento del box doccia.
L’ex ripostiglio, adiacente alla camera da letto, è stato trasformato in cabina armadio, a cui è stato annesso un altro piccolo vano adibito a scarpiera; un nuovo ripostiglio, di dimensioni ridotte, è stato realizzato ex novo di fronte al bagno.
La camera da letto dispone anche di una piccola scrivania con relativa seduta.
Soluzione B: spaziosa area pranzo davanti all’ingresso e in camera un’ampia zona studio aperta
Demolizioni e costruzioni
Rispetto alla soluzione precedente, si evidenziano due differenze nella disposizione delle zone funzionali nel living e nella dimensione dell’area studio in camera.
La cucina è a sinistra dell’ingresso e la sua disposizione angolare permette in questo caso di separarla visivamente dalla zona conversazione. Di fronte all’ingresso si crea lo spazio per accogliere un tavolo rotondo per 6 che si può ulteriormente ampliare.
Nella camera da letto invece si rinuncia alla scarpiera per dare maggiore spazio alla zona studio che può contare su una maggiore superficie di movimento e una comoda scrivania.
Soluzione C: cucina a vista sotto la finestra e cabina armadio attrezzata su più lati
Demolizioni e costruzioni
Questo progetto, come il successivo, implica un intervento più importante in termini di demolizioni: le tramezzature precedenti sono in gran parte eliminate e ne sono state realizzate di nuove per definire bagno, ripostiglio, camera da letto e cabina armadio.
All’interno del soggiorno open space la cucina è allestita nell’angolo sotto la finestra, con il blocco cottura staccato e posizionato sotto la predisposizione dell’uscita fumi. Può godere di un’ampia zona operativa nonché di penisola attrezzata con banco snack su cui si innesta un tavolo con quattro sedie.
La zona conversazione viene così a trovarsi di fronte all’ingresso.
Bagno e ripostiglio sono stati allargati, così come la cabina armadio, ora sviluppata all’interno di un volume angolare che definisce anche una nicchia di risulta nella camera da letto utilizzata per la scrivania.
Soluzione D: cucina angolare sotto la finestra e zona studio in una rientranza della parete
Demolizioni e costruzioni
Rispetto alla soluzione precedente cambiano l’arredo del living e la proporzione tra cabina armadio e angolo studio in camera da letto.
Il soggiorno in questa soluzione è completamente aperto, senza nessuna schermatura, neanche visiva, a definire le diverse funzioni. La cucina occupa infatti l’angolo con le finestre, ma rinuncia alla penisola a favore di un tavolo rettangolare posizionato a centro stanza.
Nella camera da letto, il tramezzo che definisce la cabina armadio è spostato di qualche cm a favore della zona studio che risulta quindi più spaziosa.
4) Senza corridoio, in soggiorno anche un angolo studio
Ingresso indipendente, corridoio lungo e stretto con ripostiglio finale, cucina e soggiorno separati ma adiacenti: una tipica pianta anni ’70 che, se anche spesso presenta i suoi vantaggi (buona divisione fra zona giorno e notte, ingressi filtro, ripostigli capienti), corrisponde poco alle nuove abitudini di vita, mirate a privilegiare ambienti ampi e condivisi e a ottimizzare gli spazi di servizio.
Un impianto razionale di questo tipo permette in molti casi di raggiungere gli obiettivi con interventi di ristrutturazione piuttosto contenuti: può bastare infatti eliminare le pareti divisorie (che negli edifici di quest’epoca sono il più delle volte semplici tramezze non portanti) fra ambienti confinanti.
È il caso del progetto dell’architetto Elisa Coffinardi per un living aperto, sfruttando al meglio l’ingresso e dando all’appartamento un imprinting più contemporaneo. Il nuovo layout mantiene uno schema funzionale ma regala agio e originalità alla zona giorno, strategicamente organizzata in più aree.
La pianta originaria presenta infatti un ingresso indipendente su cui si aprono il soggiorno e la cucina e da cui si accede alla zona notte.
Dall’ingresso ora si accede direttamente al living. Il nuovo ambiente di forma quadrata è diviso con gli arredi in quattro parti: salotto e angolo studio ai lati dell’ingresso e a seguire, opportunamente sistemate in sequenza vicino alle finestre, cucina con bancone a isola e zona pranzo. Da un piccolo disimpegno (ridisegnato) si passa poi alla zona notte.
Luminosa e di ampio respiro, la zona giorno è un spazio aperto dove convivono armoniosamente salotto, cucina, pranzo e studio. Le scelte cromatiche e compositive sottolineano le diverse aree funzionali dando a ciascuna un’identità propria ma mantenendo un’unità di insieme.
Ragionare sulle finiture: primo step pavimento e pareti
Una volta definiti gli spazi dei diversi ambienti e prima di passare alla scelta degli arredi, bisogna occuparsi di colori e finiture partendo da quelle di pareti e pavimenti. In questo caso, si è scelto di puntare per tutta la casa su una pavimentazione in parquet, in una tonalità neutra di rovere chiaro che facilita gli accordi di colore e dà luminosità alle stanze. Seguendo lo stesso criterio di neutralità, pareti e soffitti sono bianchi ad esclusione delle quinte che fanno da filtro fra cucina e studio, che sono dipinte di rosa per la loro accezione decorativa.
Il pezzo forte nella scelta degli arredi
Dopo aver fissato i colori di base delle finiture e aver individuato la palette cromatica che fa da filo conduttore della casa (utilizzare questo criterio d’arredo permette di ottenere interni armoniosi), giocare con i colori aiuta a rendere gli ambienti personali, accoglienti e dinamici. E sempre nel rispetto di un approccio compositivo e stilistico coerente, osare con un mobile fuori dagli schemi è la chiave per aggiungere carattere e trovare un tratto distintivo. Per ambientarlo con gusto servono i giusti richiami di stile e di colore. In questo progetto, la parte da protagonista spetta a questa credenza decisamente poco convenzionale.
5) Ampliare un soggiorno piccolo accorpandogli il corridoio
Come dare maggiore agio a un soggiorno piccolo senza rinunciare alla cucina abitabile e rendere la zona d’ingresso più accogliente e funzionale? Ecco un esempio, con il progetto in pianta dei nostri esperti in risposta al quesito di Andrea A.
Un ingresso lungo e stretto (di dimensioni generose ma poco sfruttabile) ad angolo con un piccolo corridoio su cui affaccia un soggiorno contenuto e, di fronte, una cucina separata, a cui non si intende rinunciare. Per ampliare il salotto in casi come questi l’unica soluzione – esclusa l’eventualità di annettere la cucina – è quella di eliminare la parete che lo divide dai locali disimpegno.
È un intervento minimo, ma dal punto di vista normativo il vincolo è che il locale abbia i requisiti igienici ed edilizi minimi previsti dalla normativa vigente. Dovrà avere un adeguato rapporto aeroilluminante tra la superficie del locale e la superficie finestrata apribile. Questo dato è stabilito dai regolamenti d’igiene ed edilizi locali e può variare da comune a comune. In genere è compreso tra 1/8 e 1/10 (1 mq di superficie finestrata apribile ogni 8 o 10 mq di superficie del locale).
La richiesta del lettore: Mi piacerebbe una soluzione per ridisegnare la zona giorno del mio appartamento, attualmente suddivisa, secondo uno schema molto razionale, in un ampio locale d’ingresso, un soggiorno raccolto e una cucina separata, che vorrei mantenere tale. Il desiderio è quello di avere un living più comodo e confortevole e di rendere la zona d’ingresso più funzionale e accogliente
La soluzione proposta comporta appunto l’eliminazione del muro che divide il soggiorno dal corridoio: così si ottiene un ambiente aperto che integrando il locale d’ingresso disegna un layout di maggior respiro.
In termini di utilizzo degli spazi non aggiunge molte possibilità, anzi viene meno una parete d’appoggio sfruttabile sia sul lato del soggiorno sia del corridoio per sistemare, per esempio, una piccola consolle. L’eliminazione di questa parete però si porta dietro quella della porta fra ingresso e il living. Il vantaggio è che rompendo la divisione schematica preesistente, si libera spazio a favore di un’area di accoglienza che amplia il soggiorno e risponde a esigenze pratiche: sulla parete a sinistra della porta d’accesso si crea spazio per un sistema componibile che si raccorda al soggiorno, da attrezzare con moduli a giorno e chiusi per disporre di uno spazio contenitivo misto. Di fronte si prevede la sistemazione di un appendiabiti da muro affiancato da una mensola angolare stondata che visivamente ammorbidisce lo spazio lasciando un passaggio agevole ed è utile come piano d’appoggio.
Per quanto riguarda i lavori da preventivare, demolendo le pareti, si scopre la porzione di pavimento corrispondente. Non è necessario sostituire la pavimentazione,
è sufficiente inserire una fascia di un pavimento a contrasto, che può diventare un elemento decorativo.
In questo caso vengono proposti listelli di parquet che contrastano con quello esistente, posati nel verso opposto per disegnare una soglia décor che ha anche il compito
di mantenere visivamente distinte le aree funzionali.
La forma del soggiorno rimane pressoché inalterata, ma l’eliminazione del muro consente una maggiore flessibilità distributiva. Con l’obiettivo di far convivere salotto e zona pranzo, si è scelto di sistemare un divano con modulo a penisola (1) al confine con l’ex ingresso, in modo da mantenere “divisi” i due ambienti. Di fianco, verso la finestra c’è spazio per un tavolino rotondo (2), mentre di fronte è sistemata una madia bassa porta tv (3). A terra, un tappeto rotondo (4) raccorda i diversi pezzi d’arredo e definisce la zona conversazione all’interno della stanza. Rotondo anche il tavolo da pranzo (5) posizionato vicino alla finestra, che sfrutta bene lo spazio d’angolo e comunica con la cucina attraverso un passaggio diretto. Intorno al tavolo, poltroncine con braccioli (6) da spostare all’occorrenza vicino all’imbottito.
I prodotti scelti per l’arredo
Per il salotto di dimensioni contenute, la scelta d’interior punta su tonalità azzurro polvere abbinate a finiture naturali e superfici trasparenti
Pannelli scorrevoli per separare: Per preservare l’intimità e la tranquillità della zona notte, è buona regola separarla da quella giorno con una porta, soprattutto nel caso di living aperti. Nel progetto, a seguito dei lavori, si è scelto di introdurre un pannello scorrevole esterno muro subito dopo la cucina. Questo sistema è di facile installazione perché basta fissarlo a un binario a soffitto o a parete, ma lo si può adottare solo se esiste una superficie libera lungo la quale far scorrere l’anta.
6) Togliere il corridoio per evitare “l’effetto galleria”
Il corridoio lungo e stretto vi sembra uno spazio sprecato? Qualche volta in effetti lo è. Per eliminare l’effetto “galleria” e ottenere un living openspace di tutto rispetto, ecco un progetto in risposta a una lettrice
7) Via il corridoio, ma serve il disimpegno
Eliminare il corridoio permette di ottenere locali più ampi e luminosi. La maggior parte dei regolamenti edilizi e di igiene richiedono però la presenza di un locale disimpegno tra il bagno e la cucina, consentendone la mancanza solo per il secondo bagno con accesso diretto dalla camera da letto. È quindi necessario ridefinire gli spazi in modo da disimpegnare correttamente i locali e di conseguenza ridurre il numero di porte che affacciano sul soggiorno.
La nuova soluzione distributiva, suggerita dall’architetto Paolo Mereghetti (studio M&C Architetti Associati, Milano) è caratterizzata da una particolare articolazione della zona giorno, in cui soggiorno e cucina, seppur uniti a formare un unico grande spazio, mantengono una loro autonomia.
Un’unica porta che affaccia sul soggiorno conduce ad un piccolo disimpegno, locale filtro tra zona notte e zona giorno, da cui si accede al bagno di servizio, alla cameretta e alla camera matrimoniale, dotata di un bagno ad uso esclusivo. Nel disimpegno di nuova realizzazione può essere eventualmente ricavato un ripostiglio in quota o una mini lavanderia al posto dell’armadiatura in nicchia.