Il futuro del divano tra leggerezza, sostenibilità e personalizzazione

Un'indagine prova a delineare come sarà il divano del futuro. Sempre più smart, leggero, funzionale, personalizzabile ed ecosostenibile.

Stefania Lobosco
A cura di Stefania Lobosco
Pubblicato il 20/08/2023Aggiornato il 20/08/2023
Il divano del futuro secondo l'indagine condotta da Superevo

Il divano del futuro sarà leggero, modellabile e modulabile, ecosostenibile, smart, personalizzabile e adattabile alle esigenze di benessere del fruitore, così è stato immaginato da trenta produttori di alta gamma italiani e internazionali, coinvolti in un’indagine per scoprire le principali trasformazioni della seduta principe di sale, salotti e locali nei prossimi 20 anni. Il divano in futuro si evolverà allineandosi ai cambiamenti nella modalità di socializzazione e di fruizione degli spazi pubblici o privati e ai principali trend già protagonisti di altri settori, tra “iper-customizzazione” e nuove funzionalità ad alto contenuto tecnologico.

La ricerca, è stata effettuata da Superevo, realtà toscana specializzata in imbottiti innovativi per l’industria del mobile con oltre 50 clienti in Italia e all’estero, fotografando un settore che sembra essere orientato verso una prossima rivoluzione, i cui cambiamenti sono però parzialmente già in atto.

Condivisa da tutti i produttori certamente è l’attenzione alla sostenibilità, intesa non solo come impiego di materiali e processi produttivi a basso impatto, ma soprattutto come possibilità di rigenerazione e riuso di tutte le componenti una volta finito il ciclo di vita con un utente. Un altro aspetto ampiamente condiviso, in controtendenza con quanto ha caratterizzato i divani fino a poco tempo fa, è la leggerezza, affiancata da un’ottima solidità strutturale, che garantirebbe maggiore durata nel tempo e consentirebbe spostamenti più semplici all’interno degli stessi spazi e in fase di trasloco o smaltimento. Saranno quindi sempre più impiegate schiume composite di polistirene espanso e poliuretani strutturali per aumentare la leggerezza senza inficiare la resistenza dell’oggetto.

Il divano è un luogo protagonista di numerose attività: riposare comodamente, leggere, guardare un film, trascorrere momenti socialità, studiare, ma anche lavorare da dispositivi mobili. La modellabilità della forma di un oggetto tanto polifunzionale attraverso l’impiego di materiali plasmabili manualmente verrà quindi potenziata per conferire più versatilità, mentre la modularità, ovvero la possibilità di scomporre e ricomporre alcune componenti del divano, permetterà di trasformarlo a seconda delle contingenze e delle esigenze spaziali. Questi ultimi aspetti consentiranno di valorizzare ambienti sempre più piccoli, soprattutto nelle grandi città, e polifunzionali: alcune aree della casa modificheranno le destinazioni d’uso tradizionali, ibridandole per sopperire alla carenza di spazio, e il divano non sarà più appannaggio esclusivo della sala o delle zone giorno e sera. Ad un divano potranno essere quindi aggiunte o tolte sedute, schienali e braccioli, anche a distanza dall’acquisto, per adattarlo allo spazio.

Secondo la ricerca, la tendenza alla personalizzazione prenderà corpo anche nell’ampio impiego di tecnologia integrata con l’oggetto, che diventerà smart e domotizzato: dalla termoregolazione al dialogo con altri dispositivi, dalla possibilità di diventare un punto luce all’occorrenza alla dotazione di postazioni di ricarica wireless, dall’amplificazione di segnale wi-fi alla capacità di essere refrattario alla polvere. Sul piano estetico, a prescindere dalla scelta di forma della struttura, sarà possibile cambiare più facilmente i rivestimenti del divano, scegliendoli in base al gusto di chi ne fruisce, allo spazio in cui è posizionato, alla stagione, all’umore e alla singola occasione. Spazio quindi a rivestimenti in tessuto personalizzati e riutilizzabili e a rivestimenti policromatici modificabili digitalmente. Infine, emerge la necessità di adattare il divano alle esigenze di benessere dell’utente, regolando consistenza e memoria posturale. Ciò permetterà di supportare le persone nella convivenza forzata con problematiche posturali, articolari, muscolo-scheletriche oppure con alterazioni nella qualità del riposo, stress e stati di agitazione.

I risultati del sondaggio, che ovviamente non rappresentano la visione di ogni singolo brand coinvolto nel sognare il divano del futuro, bensì una sintesi delle caratteristiche maggiormente condivise – ha spiegato Fabio Salvadori, amministratore delegato di Superevo –  restituiscono uno scenario futuribile in linea con quanto già accaduto in altri settori che solitamente anticipano il mercato, come automotive e moda: sostenibilità intesa come recupero dei materiali, leggerezza come sinonimo di qualità e non più un disvalore, adattabilità alle nuove esigenze del fruitore si vanno ad aggiungere all’estetica, alla qualità dei materiali e alla funzionalità di base. Verranno inoltre attribuiti al divano valori di servizio, quale, ad esempio, la possibilità di noleggiare il prodotto con consegna e ritiro a domicilio, servizio clienti e formule di fidelizzazione”.

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