Con il piano di azione per l’efficienza energetica, l’Unione Europea ha chiesto ai Paesi comunitari di tagliare i consumi di energia. Un programma che, stando agli impegni dell’UE, porterà entro il 2020 a ridurre di almeno il 20% le emissioni interne. Secondo l’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, http://www.enea.it) impiegare l’elettricità in modo corretto rappresenta un vantaggio sia per l’utente che per la collettività. Ridurre gli sprechi, infatti, non vuol dire solo spendere meno, ma anche migliorare la gestione delle utenze della casa e utilizzare in modo più consapevole una risorsa come l’energia. Uno dei primi interventi da prendere in considerazione è risparmiare con l’illuminazione. Illuminare la casa comporta un consumo di energia, pari circa al 13,5% del consumo totale di energia elettrica nel settore residenziale. Migliorare l’illuminazione non significa semplicemente aumentare la potenza delle lampade, ma scegliere la tipologia di lampada giusta e la posizione in cui è più opportuno collocarla perché renda al massimo.
Piccoli gesti per risparmiare
Scegliere il tipo di lampada adatto all’uso, diversificando secondo la destinazione: per esempio in cucina all’illuminazione centrale del lampadario è sempre meglio abbinare una serie di punti luce dedicati (sul piano cottura o in corrispondenza di una zona lavoro), così da utilizzare ogni volta solo quella che serve. Sistemare le lampade nei punti più opportuni, dove c’è effettiva esigenza di avere illuminazione. Preferire i lampadari che hanno meno lampadine: meglio meno fonti ma più potenti (e ad alta classe di efficienza energetica) che più fonti con minore intensità ciascuna. Utilizzare sempre la lampadina della potenza adeguata, evitando eccessi: non servono e fanno consumare inutilmente. Prevedere il varialuce – dimmer per le lampade del soggiorno, ma anche per quelle della camera da letto: la possibilità di regolare l’intensità dell’illuminazione secondo i diversi momenti della giornata e le necessità fa risparmiare. Pulire costantemente le lampadine: la polvere che vi si deposita, infatti, ne riduce l’efficienza. E per compensare si accendono altre luci, incrementando il consumo. Ricordarsi di spegnere le luci quando si esce da una stanza: sembra una banalità, ma invece è un gesto che, nel tempo, comporta un bel risparmio. Installare un interruttore a tempo (che spegne la luce dopo qualche minuto) negli ambienti di servizio, ma anche in cantina.
Consumi sotto controllo
Con un impianto domotico si ha la possibilità anche di visualizzare l’energia consumata da singoli carichi e quella globale, permettendo di contabilizzarne i consumi. Si possono monitorare costantemente tutti i valori sia per periodi – su base oraria, giornaliera, settimanale, mensile o annuale – che per tipologia di grandezze (kilowatt ora, euro, emissioni di anidride carbonica risparmiate) in modo da delineare con precisione il profilo energetico della propria abitazione e intervenire in caso di necessità. Si risponde così agli obblighi previsti dalla norma CEI 64-8, che prescrive quali caratteristiche specifiche devono essere introdotte negli impianti elettrici in fatto di prestazioni, risparmio energetico e comfort abitativo.