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Una parete appena ritinteggiata ma con vecchi interruttori della luce non sortisce un bell’effetto, appare oboleta e sorpassata anche se rinnovata di recente e con cura. Con nuove placche elettriche, invece, tutto cambia completamente. Quindi, anche se siamo abituati a pensarle come un elemento tecnico e funzionale, in realtà sono veri e propri elementi d’arredo con una valenza decorativa non trascurabile, come si può vedere vedendo le nuove proposte delle aziende.
Letteralmente “coperchi” dei comandi e di tutti gli altri terminali dell‘impianto elettrico, le placche elettriche degli interruttori hanno invece sia una funzione pratica (proteggere dal contatto accidentale con i cavi elettrici), sia una esclusivamente estetica. Sono infatti questi sottili elementi multimaterici a individuare e a contraddistinguere stilisticamente la dotazione tecnica delle nostre case ritmando in modo quasi puntiforme le superfici delle pareti.
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Che cosa sono le placche elettriche
La placca è l’elemento esterno delle scatole che contengono tutte le componenti elettro-meccaniche che ricevono il comando degli interruttori esterni. I cavi elettrici, posizionati internamente alla parete dentro a tubi plastici zigrinati, arrivano sul retro della scatola plastica – solitamente un piccolo parallelepipedo cavo, in dimensioni standard, murato a filo dell’intonaco (ma prodotto anche cilindrico e cubico, per serie di placche meno diffuse) – per dare energia ai comandi, fissati alla suddetta scatola con delle viti. Un coperchio plastico chiude la scatola, mantenendo in posizione gli interruttori e ad esso viene fissata, con delle griffe, la placca esterna.
Mentre le componenti nascoste sono sempre uguali per ciascuna serie tecnica delle aziende di settore, le placche esterne sono gli unici pezzi intercambiabili, da scegliere a seconda del gusto personale o dello stile dell’abitazione.
Cosa sono i “frutti” delle placche elettriche?
Si definiscono “frutti” tutti i dispositivi elettrici che si inseriscono all’interno delle scatole murate dell’impianto elettrico, retrostanti gli interruttori e le prese. Sono la parte funzionale di questi ultimi, che riceve il comando o eroga energia, permettendo di interagire con la dotazione tecnica e le apparecchiature della casa.
Quale è la serie civile più economica?
La serie civile – vale a dire a destinazione residenziale – più economica, per ogni marchio, è solitamente quella dal disegno più semplice e minimale, realizzata in materiale ordinario, come i tecnopolimeri plastici, e in tinte altrettanto comuni. Più sofisticato è il design e pregiato il materiale – alluminio, legno, vetro, solid surface… – e maggiore è il costo delle placche elettriche.
Scegliere il colore delle placche elettriche
Unitamente a stile e materiale, la scelta del colore delle placche degli interruttori è importante, poiché questi piccoli componenti tecnici si ripetono serialmente in tutti gli ambienti di una abitazione.
L’opzione può essere duplice: un colore che si intoni in modo armonico con la tinta della pittura alle pareti oppure che crei un contrasto interessante. In questo secondo caso, per stabilire comunque un trait d’union cromatico con altri elementi dell’involucro architettonico, si può riproporre per le placche la medesima tonalità dei profili delle porte interne oppure quella dello zoccolino. O ancora selezionare un colore dominante dell’arredamento e utilizzarlo per le placche degli interruttori.
Oltre alle finiture classiche (lucide, opache, satinate), le nuove variazioni metallizzate o riprendenti texture e cromatismi dei materiali naturali (pietra, legno) possono dare un tocco rispettivamente high-tech e originale, che personalizzi l’insieme.
Da ricordare, comunque, che, nonostante si tratti di pezzi intercambiabili, quindi sostituibili nel tempo, la scelta va ponderata, poiché il numero delle placche elettriche è sempre abbastanza elevato in una unità immobiliare e ciò comporta una spesa non indifferente, soprattutto se si opti per serie di fascia superiore.
Quale stile per le placche elettriche?
A meno che non si desideri dare un segno forte di discontinuità stilistica tra dotazione tecnica e arredamento – ad esempio inserendo in ambienti estremamente classici placche dall’aspetto iper-tecnologico -, conviene armonizzare i terminali degli impianti con il resto. Grazie alle tante proposte oggi disponibili sul mercato è molto semplice individuare uno stile che ben si abbini. E per chi non sia del tutto convinto, speciali placche trasparenti permettono di smaterializzarne la presenza, facendo emergere solo l’espressività della parete retrostante, meglio se colorata o rivestita con carta da parati.
Le placche devono essere tutte uguali?
In genere le placche degli interruttori si scelgono tutte uguali per l’intero appartamento, per dare continuità stilistica e soprattutto non creare confusione compositiva alle pareti. Si può però optare – per motivi estetici o puramente economici, quando si sia scelta una serie particolarmente costosa – per una differenziazione per zone (al massimo due, ad esempio giorno e notte, oppure locali tecnici e resto degli ambienti), dotate di placche elettriche di colori o materiali diversi, seppure sempre della stessa serie.
Quanto costa sostituire una placca?
In realtà la sostituzione di una placca elettrica degli interruttori di tipo tradizionale non ha un costo di manodopera: si tratta di una operazione molto semplice, da poter fare in autonomia, spesso senza neanche l’ausilio di un cacciavite. Quindi la spesa comprende solo l’acquisto di una nuova placca, che si aggira intorno a pochi euro in caso di modelli tradizionali. Un po’ più alta la cifra se si tratta di terminali domotici o di soluzioni sofisticate, con comandi touch o retroilluminati.
Ben diverso l’impegno economico se si intenda invece sostituire tutto il corpo restrostante la placca stessa o anche semplicemente i comandi: cosa che conviene affidare a un professionista specializzato, a meno che non si abbiano delle conoscenze approfondite in campo elettrico. In tal caso la sostituzione dell’intera scatola e del suo contenuto costa da qualche decina di euro in su, a seconda della tecnologia integrata e anche del numero di punti elettrici da cambiare, considerando che si avrà probabilmente necessità anche di un muratore (a maggior ragione se si intenda cambiare posizione alla scatola).
Come aumentare i comandi e gli interruttori della placca?
In generale l’operazione di aumento di comandi e di interruttori di una placca elettrica è più complicata della diminuzione, poiché le scatole vengono predisposte in fase di progetto dell’impianto elettrico già con il numero necessario di frutti. E’ raro che in fase di posa in opera di un impianto elettrico si pensi già ad una implementazione nel tempo.
Si può però verificare se internamente vi sia ancora posto per aggiungere uno o più comandi, con relativi interruttori, e a tal punto cambiare il tappo interno di supporto e poi la placca esterna, scegliendoli con tanti fori quanti ne abbiamo bisogno. In caso sfavorevole occorre sostituire l’intera scatola murata, con una di dimensioni maggiori (valutando però se ci sia spazio per farlo, nella muratura, e se opere e spesa ne valgano il risultato).
Alcuni impianti, in particolare quelli domotici più avanzati, consentono di default il cambio di destinazione dei comandi, poiché tutti interconnesi, di fatto non aumentandone o diminuendone il numero ma adattando il sistema ad esigenze diverse.
Placche elettriche e domotica
Sottili, super tecnologiche, in estetica legno o metallo, colorate… : le nuove placche sono in linea con la smart home e con i progetti di interior design di maggior tendenza. Le ultime tendenze in tema di placche elettriche prediligono un’estetica essenziale ed elegante, con spessori sottili e poco sporgenti, quasi a filo parete. Per questo, nei nuovi modelli la placca ha un design minimale che lascia grande spazio ai pulsanti e ai comandi, che diventano ancora di più protagonisti.
Facilità di utilizzo e immediatezza delle funzioni sono aspetti importanti, che non possono mai mancare, ad esempio con una retroilluminazione per evidenziare la placca di comando al buio oppure con icone dai simboli ben riconoscibili nel caso di comandi più particolari. Le placca non è solo estetica e non racchiude solo semplici pulsanti, infatti il livello della tecnologia nascosta può essere elevato, tanto che può racchiudere numerose funzioni, dall’accensione e spegnimento della luce a funzionalità per il comfort, efficienza energetica e sicurezza, oltre che funzioni smart legate alla domotica.
Le placche elettriche degli impianti domotici integrano moduli e comandi – non solo meccanici ma touch o a sfioro – che le mettono in comunicazione con l’intero sistema. In tal caso il dialogo non avviene infatti in modo diretto tra interruttori della placca e oggetti da attivare (illuminazione, apparecchi…), ma questi ultimi vengono sollecitati dal sistema domotico stesso, che sovrintende la gestione di tutti gli impianti della casa.
L’estetica di questi terminali può essere ben diversa da quella delle placche degli interruttori tradizionali, poiché si tratta di piccoli oggetti sofisticati, integranti tecnologie avanzate e spesso illuminati dall’interno a led per segnalare funzionamento o semplice presenza al buio.
Che cosa si può comandare con una placca?
Le placche degli interruttori di un impianto elettrico tradizionale comandano principalmente l’illuminazione e la fornitura di energia agli elettrodomestici e agli apparecchi in genere. Quelle di un sistema domotico ampliano invece le possibilità, permettendo di controllare e di gestire (oltre che di entrare in relazione con dispositivi connessi da remoto alla rete domestica) anche:
- scenari e automazioni delle utenze elettriche a seconda delle condizioni (orario, presenza, stagione…)
- monitoraggio dei consumi energetici dell’intero sistema o di singoli apparecchi
- impianti di sicurezza.