Rieditare la storia del design: Alias sceglie Pio Manzù

Dopo la poltrona Manzù, Alias riedita un altro pezzo storico del protagonista del design made in Italy degli anni Sessanta.

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 27/07/2018Aggiornato il 03/08/2018

Dopo una poltrona presentata a un Salone del Mobile di qualche anno fa, Alias sceglie un altro progetto di Pio Manzù dalla raccolta di disegni della Fondazione a lui dedicata. E riedita un tavolo rotondo, originariamente disegnato per la casa romana della famiglia Agnelli.

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I disegni dell’archivio della Fondazione Pio Manzù per un tavolo per la casa romana degli Agnelli partono da un supporto centrale fissato a pavimento per arrivare a una base, svincolata dal suolo, di segno scultoreo, con la snellezza dei progetti di Eero Saarinen e l’ingegno compositivo di Pierre Chareau.

 

Pochi forse lo sanno, ma la famosa lampada Parentesi di Flos, vera e propria icona della storia del design made in Italy, vanta anche la firma di Pio Manzù, oltre che di Achille Castiglioni. Figlio dello scultore Giacomo, Pio Manzù negli anni Sessanta è autore di pochi oggetti d’arredo – la poltrona Manzù rieditata qualche anno fa da Alias, il portaoggetti da scrivania di Kartell, l’orologio Cronotime prodotto da Ritz-Italora e rieditato da Alessi… – ma soprattutto di automobili. Sua è la Fiat 127, così come l’Autobianchi Coupé o il prototipo dell’Ape Car Piaggio. E da questo mondo derivano le influenze stilistiche dei suoi progetti per la casa: la poltrona Manzù è chiaramente un sedile da automobile, rivisto nelle proporzioni e nell’ergonomia. E l’orologio da tavolo Cronotime ricorda i quadranti dei cruscotti.

foto1_manzó + new lady

Il tavolo a gamba centrale di Pio Manzù rieditato da Alias rispetta la filosofia del prodotto originale, incentrata sulla convivialità, riproponendone la contemporaneità del disegno con l’aggiunta di accorgimenti materici e produttivi che lo rendono ancora più attuale.

Legami con il mondo delle quattro ruote ha anche il tavolo su cui si è focalizzata l’attenzione di Alias, dato che originariamente era stato pensato per la casa romana della famiglia Agnelli. Un elemento scultoreo con la stessa energia stilistica dei suoi contemporanei (Eero Saarinen e Pierre Chareau tra tutti), risolto mediante una base centrale frutto della rotazione di un profilo attorno all’asse centrale. Che sostiene un piano circolare, la cui parte centrale ruota rispetto alla corona esterna per distribuire meglio le pietanze ai commensali seduti.

Il tavolo Manzù rispecchia così pienamente il processo che il suo autore seguiva per tutto ciò che disegnava: studio estremo dell’ergonomia, raggiunta però con rigore stilistico e padronanza delle tecnologie produttive.

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La versione del tavolo di Pio Manzù scelta da Alias per la riedizione è a gamba centrale di poliuretano compatto verniciato in diversi colori con piano circolare disponibile in tre misure diverse (Ø 140/160/180 cm) di MDF verniciato. Il disco centrale rotante può essere scelto di alluminio anodizzato o marmo.

 

 

 

 

 

 

 

 

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