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Dove la sistemo? È questa la prima domanda da porsi per individuare la scarpiera più adatta alle nostre esigenze. Se rimane visibile, è bene puntare sulla gradevolezza estetica, stando attenti che si coordini con il resto dell’arredamento. Se invece la scarpiera può essere nascosta in una zona di passaggio o all’interno di un locale di servizio, diventa importante il minimo ingombro: si può quindi optare per strutture più semplici, di solito con il vantaggio di contenere anche la spesa.
Molto funzionali, le scarpiere modulari si prestano a creare varie composizioni e a modificarle e/o ampliarle nel tempo, unendo elementi standard di differenti dimensioni e altezze. Ve ne sono alcune di spessore davvero ridotto, composte da scompartimenti con ante reclinabili che consentono di inserire diverse paia di scarpe e che, una volta chiuse, occupano anche solo 15 cm di spazio in profondità. Per capire quanti elementi servono nel caso delle scarpiere componibili, valutare che un paio di scarpe da donna è lungo almeno 25 cm e almeno 35 cm servono per un modello maschile.
Le scarpiere in materiali plastici hanno il vantaggio di essere economiche e maneggevoli, spesso sono le più adatte per gli ambienti di servizio. Sono inoltre molto leggere e quindi pratiche da spostare, ma talvolta soggette a possibili capovolgimenti; una volta riempite è sempre bene verificare che il mobile non si sbilanci in avanti: eventualmente va fissato al muro.
I modelli in legno risultano più stabili. Di contro richiedono però maggiore manutenzione, soprattutto per contrastare l’umidità. Ecco perché le strutture sul lato posteriore hanno spesso fori di aerazione per il corretto ricircolo dell’aria.
Si trovano infine scarpiere in metallo – alluminio o una lega contenente acciaio – verniciato anche con prodotti che le rendono resistenti agli agenti atmosferici, quindi idonee a stare anche all’aperto. Non assorbono umidità e odori, non scoloriscono e hanno buona durata nel tempo.
Vanno poi valutate robustezza e facilità di manutenzione dei supporti interni. In plastica o metallo, con o senza fermi a seconda che siano o meno inclinati, è importante che siano lavabili: a questo scopo, in alcuni casi sono anche amovibili.
In questo caso, ma solo dopo averle pulite con cura, le scarpe possono essere riposte anche nell’armadio, in apposite scatole, meglio se all’interno di sacchetti in lana o cotone che assicurano un’ulteriore protezione dalla polvere. Per trovarle immediatamente, meglio scegliere contenitori che lascino intravedere l’interno oppure applicare un’etichetta che descriva le calzature o, meglio ancora, contrassegnare la scatola con una foto del modello che contiene. Un accorgimento utile per farle durare è quello di inserire nelle scarpe le forme e passare un po’ di olio di lino su cuciture e suole: resteranno morbide e leggermente impermeabili.