Tante aziende oggi parlano di design sostenibile, di economia circolare, di processi produttivi virtuosi, ma poche riescono a portare esempi realmente concreti. Tra gli ultimi il progetto presentato da Kartell in collaborazione con illycaffè al recente Salone del Mobile.Milano. Ovvero la sedia Re-Chair, che già nel nome evoca i concetti di recupero, di riciclo, di rigenerazione e che prende forma dalla plastica delle capsule di caffè scartate.
L’azienda di arredamento non è nuova alla ricerca di inedite strade produttive, materiche, espressive, con questa seduta punta però a un nuovo modello di sperimentazione e di design, da applicare successivamente ad altri prodotti. Ci sono voluti quasi due anni di lavoro, sotto l’indirizzo creativo dell’architetto Antonio Citterio, per raggiungere la qualità desiderata, dal punto di vista sia del risultato estetico finale sia della meccanica realizzativa. Ma oggi Re-Chair è realtà.
Da capsula di caffè a sedia
Declinata solo in nero, nasce dal riciclo delle capsule scartate di caffè Iperespresso dell’altrettanto conosciuto marchio triestino. Prima di essere riempiti, questi piccoli contenitori devono essere appositamente forati con precisione millimetrica e assemblati ad altre componenti. Se al successivo controllo automatizzato non risultano perfetti – per via di una errata bucatura o di un imballaggio non conforme – vengono scartati, pur essendo inutilizzati e soprattutto di plastica di alta qualità. Materia prima pregiata che il design sostenibile della sedia sfrutta in un apposito percorso di rigenerazione, macinando le capsule per riportarle allo stato di granuli iniettati, utili alla formatura del nuovo prodotto finale.
Modello virtuoso di design sostenibile
“La collaborazione con illycaffè – spiega Claudio Luti, presidente di Kartell – non si sostanzia con la semplice fornitura di riciclato, ma incarna una modalità nuova di gestire il processo di economia circolare tra due eccellenze. Dalla qualità di un prodotto industriale di largo consumo nasce una collaborazione che genera bellezza e si fonda sulla qualità.”
Un modello rigenerativo che unisce due realtà del made in Italy, provenienti da ambiti merceologici diversi ma riconosciuti internazionalmente come il mobile e il food, e che conferma l’importanza della circolarità, dell’attenzione all’ambiente in ogni attività d’impresa. Per un risultato che ben sintetizza la tangibilità del concetto di design sostenibile.