La bella stagione è il momento migliore per la manutenzione del piumino, che ci ha accompagnato nelle fredde notti invernali e che in molte situazioni (in montagna, in campagna ma non solo… ) può essere usato anche in estate nelle sue versioni più leggere. Ma quali sono le regole principali per lavarlo e mantenerlo morbido?
Innanzitutto è bene chiarire la differenza tra piumino e trapunta e distinguerli in base ai materiali di composizioni, da cui dipendono poi anche le diverse modalità di lavaggio.
- La trapunta è una coperta pesante, caratterizzata da cuciture a quadroni o intrecciate, imbottita con poliestere anallergico e cotone o 100% cotone o con fibre sintetiche. Non può essere sfoderata, quindi può risultare più difficoltosa da pulire in casa. Sul mercato ne esistono di diverso peso e fantasie.
- Il piumino invece è realizzato solo con vere piume d’oca e più queste sono pregiate, più risulta morbido, soffice e leggero come grammatura, ma allo stesso tempo in grado di trattenere il calore e mantenere costante la temperatura corporea. L’imbottitura che gli conferisce queste caratteristiche è costituita dai fiocchi, ai quali in alcuni casi viene unita la piumetta che è costituita da uno stelo centrale (rachide) ai cui lati sono attaccate “barbe” di piuma libere. Un piumino 100% piuma d’oca è in grado di sopportare pressioni fino a 80.000 volte il proprio peso e, immediatamente dopo la compressione, tornare all’assetto originario. Il tessuto con cui è realizzato il sacco che riveste il piumino viene detto intima, è in puro cotone e ha una trama molto fitta che non permette alle piume di fuoriuscire. A differenza delle trapunte, i piumini sono di colore bianco e vanno acquistati in abbinamento ai copripiumini per poter cambiare il look alle camere da letto.
Spesso invece si parla di “piumone“, ma questo nome deriva da un marchio registrato da una nota azienda di prodotti tessili e biancheria da letto, che è poi stato erroneamente utilizzato negli anni per indicare tutta la categoria. Il piumone solitamente è più simile al piumino come sembianze, ma è imbottito con materiali sintetici.
Come lavare la trapunta
Le trapunte vanno lavate ogni 2 o 3 stagioni per non rovinare l’imbottitura interna. Per lavare una trapunta, per prima cosa è bene leggere la composizione e i simboli riportati sull’etichetta. Se questa può essere lavata solo a secco, è preferibile portarla in lavanderia per evitare spiacevoli danni. Se invece è possibile lavarla in casa, allora conviene impostare la propria lavatrice su un programma per delicati che non superi i 30 gradi. Solitamente le trapunte invernali hanno volumi importanti, ecco perché l’ideale sarebbe avere una lavatrice con un cestello capiente, in grado di contenere almeno fino a 8 Kg.
Se non si dispone di una lavatrice abbastanza capiente, allora è necessario procedere con il lavaggio a mano. In questo caso, l’ideale è immergere la trapunta in acqua fredda all’interno di una vasca da bagno e versare mezzo tappo di detergente per capi delicati e lasciare per almeno 24 ore ad agire. Con il lavaggio manuale può risultare più difficile il procedimento di asciugatura, in quanto la trapunta intrisa di acqua assume un peso importante.
Per asciugare in casa la trapunta è possibile utilizzare l’asciugatrice o stendere la trapunta all’aria aperta, ma non alla luce diretta del sole che potrebbe sbiadirne la fantasia.
Come lavare il piumino
A differenza della trapunta, il piumino deve essere sfoderato per essere lavato. In questo modo si procede separatamente alla pulizia di piumino e copripiumino.
Il piumino richiede qualche attenzione in più, in quanto le piume d’oca durante il lavaggio potrebbero appiattirsi o creare dei grumi. Se sull’etichetta è riportato il simbolo di un cerchio vuoto o con una lettera A al centro, questo va lavato esclusivamente a secco in lavanderia. In caso contrario, il lavaggio in acqua può essere effettuato in una normale lavatrice domestica da 5-8 kg, a una temperatura di massimo 30-40 gradi con un detergente per capi delicati e un antibatterico. Non devono invece essere utilizzati detergenti aggressivi, ammorbidenti tradizionali o candeggina. La centrifuga deve essere impostata a circa 800/900 giri, questa, contrariamente a quanto si possa pensare, non danneggia le piume e anzi consente di eliminare l’eccesso di acqua, riducendo i tempi di asciugatura. A fine lavaggio, è poi fondamentale utilizzare un’adeguata asciugatrice al fine di evitare che l’umidità residua possa danneggiare le piume.
Il piumino va arieggiato ogni giorno, scosso e “spiumacciato” per ridare volume alle piume, però non occorre lavarlo ogni anno; è infatti consigliabile lasciar passare del tempo tra un lavaggio e l’altro. Non va mai esposto al sole o a fonti dirette di calore come i termosifoni. Il sacco copripiumino è invece opportuno lavarlo spesso perché così si aiuta la traspirazione naturale della piuma.
La piuma naturale ha bisogno di “respirare”, quindi è sconsigliato per la conservazione utilizzare tecniche sottovuoto, borse di plastica o altri contenitori che possono impedirne la traspirazione. Non solo si corre il rischio di rovinare il prodotto, ma anche di attirare batteri e cattivi odori. Per conservarlo è bene optare per contenitori in materiali traspiranti come guaine in cotone oppure cartoni o valigie che lascino passare l’aria. Per sicurezza è possibile inserire nell’imballaggio anche sacchettini deumidificanti o riempiti di riso in modo da prevenire la formazione di umidità.
Una volta imballato, il piumino va conservato in un luogo asciutto, buio e lontano da fonti di calore. Con questi semplici accorgimenti basterà toglierlo dal contenitore e farlo arieggiare all’aria prima di riutilizzarlo per la nuova stagione fredda.