Quadri, oggetti d’arte, fotografie o mensole, le alternative per decorare le pareti delle nostre case sono molteplici, ma negli ultimi tempi si sta sviluppando un nuovo trend che dà nuova luce alle stanze di casa o della zona outdoor in maniera del tutto naturale. Si tratta dei giardini verticali allestiti sulle pareti interne dell’abitazione, un’idea creativa e originale che presenta numerosi vantaggi che incidono sulla salubrità degli ambienti di casa.
Con il verde infatti migliora la qualità dell’aria visto che le piante permettono la regolazione termica e la depurazione dell’ambiente in cui sono poste, nonché esercitano un’azione di filtraggio dagli agenti inquinanti atmosferici e un abbattimento acustico. I giardini verticali interni caratterizzano e decorano gli ambienti facendo da sfondo scenografico all’interno di case, palazzi ma anche negozi e ristoranti, stupendo con il loro fascino e importante resa estetica, mettendo sempre al centro la natura con la sua eleganza e vitalità.
Ma per chi vuole abbellire una parete di casa e non ha a disposizione metrature rilevanti può anche optare per una soluzione più piccola e meno invasiva rispetto all’allestimento del giardino verticale, utilizzando sempre lo spazio in verticale ma senza occupare un ingombro a terra, come nel caso dei vasi da fiori capovolti con cui dare libero sfogo alla propria fantasia nella scelta delle specie di piante adatte a questo genere di coltivazione, da piante fiorite e sempreverdi o rampicanti, a quelle grasse, erbe aromatiche e addirittura piccoli frutti o ortaggi.
I giardini verticali rappresentano una vera e propria forma d’arte che si manifesta anche nel cosiddetto quadro vegetale, adatto ad ogni contesto ed ambiente donandogli nuova vita e conservando la sua flessibilità e la sua freschezza naturale senza alcuna manutenzione: non necessita infatti di irrigazione, di luce o temperature particolari.
Per chi invece volesse fare da sé vi proponiamo anche una soluzione fai da te realizzabile per esempio con alcune piante d’appartamento da coltivare in speciali “tasche” di tessuto da appendere a parete. I vantaggi di una parete verde verticale in casa sono moltissimi. televisori, computer e stampanti, presenza continuativa di persone oltre all’ermeticità degli infissi di nuova generazione, possono creare ambienti stagni e privi dell’adeguato tasso di ossigeno se non si garantisce il ricambio d’aria quotidiano. Le pareti verdi indoor possono essere un sistema che migliora sia la percezione psicologica dell’ambiente in cui si vive, che la qualità dell’aria nella stanza. Si posso creare pareti verdi con sistemi auto costruiti per ancorare i vasi tradizionali su più livelli, oppure utilizzare le piante in idrocultura alloggiate in appositi contenitori brevettati, senza terra, su un substrato di argilla espansa. La coltura idroponica ha origini antichissime. Una volta il suo significato era solamente quello di saper far crescere le piante in acqua, mentre negli anni trenta del Novecento è stata riscoperta e migliorata, arrivando fino ai giorni nostri come valente tecnica colturale indoor. Le piante crescono su un substrato inerte che mantiene l’umidità, così non si hanno problemi legati alla terra (e si evita di sporcare in casa) e ai batteri del suolo. Le piante vengono nutrite da una soluzione di acqua ed elementi minerali solo quando il substrato si secca.
- Aglaonema Crispus (Aglaonema) appartiene alla famiglia delle Araceae, ha un fogliame color verde argentato, ama gli ambienti luminosi e per svilupparsi con prosperità ha bisogno di un ambiente caldo umido con temperatura tra i 15 e i 27°C. Il suo pregio è quello di purificare l’aria da sostanze inquinanti come benzene e formaldeide. Va annaffiata settimanalmente.
- Syngonium (singonio) ama temperature più miti tra i 18 e i 20°C. Come l’Aglaonema ha un alto potere purificante da formaldeide, monossido di carbonio e xilene. Anch’essa necessita di irrigazioni settimanali e concimazioni ogni tre mesi circa, con concime liquido.
- Nephrolepsis exaltata, la felce di Boston, essendo una pianta da sottobosco vive bene in locali non eccessivamente luminosi purché l’umidità sia elevata. Più di Aglaonema e Singonio, la felce è in grado di assorbire la formaldeide dall’ambiente e oltre a quello assimila anche lo xilene ed è in grado di riequilibrare la carica ionica dell’aria.
- Sanseviera liberica, appartenente alla famiglia delle Liliaceae, ha foglie compatte e portamento a rosetta ed è particolarmente adatta agli ambienti domestici dal momento che è in grado di effettuare la fotosintesi clorofilliana, seppur in tono minore, anche nelle ore notturne. Ama gli ambienti caldi e luminosi con temperature non inferiori ai 16°C. Le annaffiature sono da apportare solo qualora il terreno sia del tutto asciutto. Il suo potere di purificazione dell’aria agisce bene su elementi come il benzene, lo xilene, il tricloroetilene, il toluene e la formaldeide.
La parete verticale se viene realizzata all’esterno prevede la formazione di una barriera di vegetazione continua capace di ricreare per la grande superficie traspirante una sorta di microclima caratterizzato da un’elevata umidità che avvolge le piante e migliora l’ambiente. Nelle realizzazioni domestiche quest’effetto di barriera verde è più difficile da ottenere per la dimensione limitata e per l’aria secca che caratterizza, specie durante l’inverno, le nostre case. Le piante per vegetare con forza e svolgere il loro compito di “filtro dell’aria dagli inquinanti” devono essere mantenute in condizioni di temperatura e umidità ideali. Umidità che dovremo fornire in due modi: con le bagnature, consentendo alla pianta di assorbire quanto necessita, e con le irrorazioni sulle foglie. Le irrorazioni sulla vegetazione sono sempre positive e devono essere eseguite con regolarità per consentire alla pianta di massimizzare la fotosintesi clorofilliana tenendo aperti gli stomi, responsabili degli scambi gassosi con l’esterno. Aria secca, temperature alte, scarso assorbimento d’acqua dalle radici spingono la pianta a difendersi da un ulteriore disidratamento chiudendo gli stomi. In questo modo la pianta non sintetizza nuove sostanza nutritive e non assorbe inquinanti. Il consiglio è dunque quello di irrorare spesso, anche tutti i giorni, e bagnare con continuità poco e spesso per mantenere costante il livello di umidità del substrato ed evitare ristagno d’acqua sul fondo dei contenitori.