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Gli Aster o settembrini sono piante erbacee perenni dotate di una notevole capacità di adattamento in fatto di terreno. Appartengono alla tradizione “povera” del giardinaggio popolare, ma oggi possono essere considerati cifra di ricercatezza ed eleganza perché la loro spiccata vigoria gli consente di fiorire in una stagione che già prelude all’arrivo del freddo invernale portando nuovo colore. Due sono le specie più apprezzate che fioriscono da settembre a novembre: A. novae-angliae e A. novi belgii.
Aster novae-angliae e A. novi belgii
Entrambi originari del Nord America, il primo ha foglie ricoperte di peluria e forma cespi larghi 60 e alti 120 cm, A. novi belgii forma cespi larghi 90 e alti 150 cm. L’altezza però non è più un carattere distintivo perché oggi sono disponibili moltissime varietà che spaziano dai 30 cm di altezza ai due metri, con fiori rosso, rosa, porpora, azzurro e bianco.
La pianta dei settembrini da giovane forma densi cuscini erbacei formati da fusti sottili ed eretti. Inizialmente non deve preoccuparci una vegetazione scarsa perché le piante infoltiscono in breve tempo. Quando la pianta diventa adulta gli steli sono quasi legnosi, specie quelli in posizione centrale che sono i più vecchi.
Le foglie sono di colore verde intenso, disposte lungo il fusto a spirale, sessili, abbraccianti il fusto e lunghe fino a 12 cm.
I fiori dei settembrini sono capolini larghi 5 cm, ma alcune varietà raggiungono dimensioni più che doppie, semplici, semidoppi, e doppi.
I fiori dell’Aster novae angliae di dimensioni più contenute, raggruppati in ricchi corimbi terminali, si richiudono la sera e mantengono questo comportamento, anche se meno accentuato, anche quando recisi.
Al momento dell’acquisto non fatevi tentare dall’altezza ma preferite piante vigorose, con una vegetazione densa, fogliosa, di colore marcato, senza ingiallimenti.
Esposizione degli aster
I settembrini amano il sole, ma non per tutta la giornata, preferiscono il sole o solo di mattino o solo di pomeriggio. Nelle zone a clima caldo meglio porli in posizione semi ombreggiata, in montagna e al nord in pieno sole.
Terreno e concime
Il suolo deve essere fresco, fertile, leggero e ben drenato, lavorato in profondità.
Per sostenere la rigogliosa massa vegetativa e le abbondanti fioriture, gli aster devono essere nutriti senza parsimonia e ogni nuova concimazione ha sempre effetti positivi sullo sviluppo della pianta. Preparare con molta cura il terreno d’impianto aggiungendo compost vegetale e letame maturo, e somministrare una volta al mese fino al termine della fioritura un concime bilanciato in granuli a lenta cessione.
Per questa ragione al momento della divisione dei cespi è consigliato mettere a dimora le nuove porzioni in terreno diverso da quello iniziale. La distanza d’impianto varia dai 35 ai 45 cm secondo l’altezza della varietà scelta.
Temperatura
Gli Aster non temono né il freddo né il caldo e per questo sono piante adatte a fiorire in una stagione in cui l’escursione termica fra giorno e notte e fra le diverse giornate possono essere anche nell’ordine dei 10-15°C. All’arrivo del freddo tagliare gli steli a pochi centimetri di altezza e dove l’inverno è rigido proteggere con pacciamatura di materiale vegetale.
Tagli
Per ottenere fiori più grandi regolare il numero di getti per pianta lasciandone non più di dieci, per prolungare la fioritura asportare le infiorescenze appassite. La tecnica della spuntatura è in realtà poco, o per nulla applicata, perché chi acquista i settembrini chiede di avere “piante che facciano da sé”, senza nessun tipo di manutenzione.
Nemici e malattie
Gli astri settembrini, più di quelli a fiore piccolo, sono esposti a diversi e ricorrenti problemi sanitari. Il più diffuso è all’oidio, chiamato oidio dell’astro o mal bianco delle composite perché si manifesta come muffa biancastra che attacca le foglie.
Le cultivar derivate dall’Aster novi belgii sono sensibili in modo particolare a questo problema che si può controllare solo con l’impiego di prodotti specifici.
Tutti i settembrini temono anche due parassiti molto diffusi: le cicaline e le lumache.
Le cicaline sono insetti di dimensioni molto piccole, tanto da passare per lo più inosservate fino a quando non sono evidenti i segni di un attacco importante. Dotati di un apparato succhiatore si nutrono di linfa e provocano il disseccamento delle foglie. Oltre ad utilizzare un insetticida a base di piretro è bene eliminare quelle piante spontanee che fungono da ricettacolo a questo tipo di parassiti. Il tarassaco, il cardo ed altri fiori a capolino con struttura simile devono essere estirpate ed è consigliato operare un controllo generico delle infestanti al piede, all’interno e in prossimità del cespo.
Chiocciole e limacce sono voraci distruttrici degli astri specie in primavera quando attaccano con la loro lingua dentellata, la radula, i giovani getti appena spuntati dal terreno, cimandoli e danneggiandoli così seriamente che le pianticelle hanno bisogno di molto tempo per riprendersi. Si combattono con la raccolta manuale e anche in estate ed in autunno è bene compiere di tanto in tanto un’esplorazione all’interno dei cespi per evidenziarne la presenza.
Sei astri da prendere in considerazione