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Ho all’attivo parecchi traslochi e quattro ristrutturazioni: forse per questo ho sviluppato una particolare attitudine per le soluzioni e gli arredi low cost, possibilmente da mixare con qualche pezzo di design e mobili del cuore, non necessariamente di valore. La mia formazione è tradizionale (conservatorio, liceo classico, laurea in filosofia), ma con qualche “deviazione”, come la tesi in sociologia sulle leggende metropolitane e una specializzazione in Bocconi sulla gestione delle risorse umane, che non ha mai trovato uno sbocco lavorativo, ma mi serve ogni giorno per tentare di mantenere buone relazioni con le persone con cui mi confronto. Il mio percorso è iniziato tanti anni fa in una galleria d’arte, per poi continuare in un’agenzia di pubblicità e infine, prima di approdare nel mondo del giornalismo, in una casa editrice specializzata in guide turistiche. La prima, scritta su New York senza esserci ancora stata, mi ha insegnato a cavarmela in qualsiasi situazione, a verificare le fonti e, soprattutto, a programmare il prima possibile un viaggio in una delle città che amo di più. Non riesco a concepire la mia vita, infatti, se non in un grande centro, con tanta gente, negozi, rumore e cemento. La campagna mi piace, ma a piccole dosi e meglio se trasportata in un balcone metropolitano (su Cose di Casa mi occupo della rubrica “verde”). Seguo inoltre le pagine dedicate alle mostre e ai mercatini e divido con Luisa Bellotto quelle su arredo e life style. La mia ultima casa è all’interno di un palazzo della fine degli anni sessanta a Milano, con un grande open space con cucina a vista, una scelta che non avrei mai pensato di fare, ma che asseconda meglio l’impostazione informale della mia vita, con due figli, un marito, un cane e un gatto.