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Come progettare il bagno disabili per la casa? O meglio come rendere comodo e funzionale il locale di servizio anche per chi in casa ha difficoltà motorie, agevolandone i movimenti in una stanza che nasconde numerose insidie? Ecco tutto quello che bisogna sapere, puntando a sicurezza e massimo comfort.
Come progettare il bagno disabili
La progettazione specifica per le diverse abilità è oggi un tema sempre più importante anche in relazione al progressivo invecchiamento della popolazione. E sebbene la ricerca “Generazione 55 special” – condotta da Ipsos su 6.000 persone in Italia – riveli che nove anziani su dieci sono in buone condizioni e la metà risulta autonoma fino a 80 anni, è fondamentale essere pronti a rispondere alle esigenze di un pubblico il più vasto possibile.
Contemporaneamente, in questo tipo di progettazione, occorre superare qualsiasi pregiudizio e considerare stile ed estetica alla pari di altri settori di progetto, perché una casa accessibile deve rispondere non solo a requisiti di funzionalità. Abbattere le barriere fisiche e mentali significa quindi progettare spazi a misura di una mobilità ridotta, ma non per questo di minor appeal. “Le barriere più difficili da superare sono quelle mentali, afferma Andrea Stella di Estel che, dopo un drammatico incidente, ha fondato un’associazione attiva nel mondo della disabilità e del design. Fra le sue iniziative, Wow – Wheels on Waves (it.wheelsonwaves.com), un viaggio di 6 mesi a bordo del catamarano “Lo Spirito di Stella” , realizzato in modo da accogliere anche le sedie a rotelle. L’obiettivo era divulgare i princìpi dell’Universal Design, associandoli alla Convenzione delle Nazioni Unite dei Diritti delle Persone con Disabilità. I
l termine Universal Design, introdotto nel 1985 dall’architetto americano Ronald M. Mace, indica una metodologia di progettazione, di prodotti e ambienti, piacevoli e fruibili da tutti. I sette punti alla base del design inclusivo di Mace sono: equità, flessibilità, semplicità, percettibilità, tolleranza per l’errore, contenimento dello sforzo fisico, misure e spazi sufficienti. E il bagno rappresenta l’ambiente “sfida”, che mette alla prova sia i progettisti che le aziende e, non ultimi, i fruitori.
Che cosa dice la legge
Fondi per l’abbattimento delle barriere architettoniche
La legge 9 gennaio 1989, n. 13 ha introdotto i contributi per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. Per usufruire dell’aiuto è necessario fare domanda presso il Comune dove è ubicato l’immobile in cui la persona disabile (con i requisiti previsti dalla legge) ha la residenza abituale. Il contributo viene stabilito sulla base delle spese sostenute e comprovate.
Come devono essere i sanitari del bagno accessibile
Se la normativa di riferimento sono la 13/1989 e il Decreto Ministeriale 14/6/89 n°236, come devono essere sanitari, lavabo, doccia per essere adatti a una persona con difficoltà motorie?
LA DOCCIA deve avere il piatto a filo pavimento. Sono consigliati sedile e maniglioni, posti rispettivamente a 50 cm e a 80 cm da terra.
IL LAVABO deve essere di tipo a mensola, con il bordo anteriore a 80 cm da terra (lo spazio libero sotto deve misurare 70/75 cm) e con 80 cm davanti liberi per l’avvicinamento. Il rubinetto? Obbligatorio il tipo a leva nei bagni pubblici; in casa è sufficiente un monocomando. Perché sia fruibile da tutti (anche da bambini e da chi è seduto su sedia a rotelle), lo specchio va posto a un’altezza adeguata o deve essere inclinato o basculante
ZONA WC è preferibile il vaso sospeso, con la seduta a 45/50 cm da terra. L’installazione deve essere eseguita in modo che sporga dal muro 75/80 cm e ai lati ci siano 40 cm (calcolati dall’interasse). Vanno previsti un maniglione orizzontale su un lato e una barra ribaltabile sull’altro. Scarico e portarotolo vanno sistemati in posizione comoda. È obbligatorio il campanello di richiesta soccorso.
Fonte: Goman, http://www.goman.it
Consigli per progettare il bagno disabili
In presenza di difficoltà motorie o limitata autonomia, il locale con i servizi igienici deve risultare accessibile e fruibile. Dovrà quindi attenersi alle (ridotte) prescrizioni di legge rispetto alle misure e agli accessori da inserire, ma anche seguire semplici ma imprescindibili regole di buon senso
Porta salvaspazio e pratica
È fondamentale prevedere una larghezza adeguata in modo da consentire il passaggio anche con ausili di mobilità. Quella prescritta dalla legge in campo residenziale (L. 13/89 e D.M. 236/89) è 75 cm (minimo). In caso di ristrutturazione, pur consigliando di prevedere la massima apertura possibile per facilitare le manovre, è consentito personalizzare la soluzione e prevedere larghezze a partire da 70 cm, purché questo valore risulti compatibile con gli ausili di mobilità della persona (per esempio, accesso con carrozzina o deambulatore a doccia e wc). Per quanto riguarda le modalità di apertura, che devono essere adeguate alla conformazione della casa, quelle indicate sono:
- √ a battente, apribile verso l’interno, o a libro;
- √ scorrevole a scomparsa, soluzione salvaspazio per eccellenza, oppure esterno muro (meglio se fuori dal bagno).
Per porte con larghezza maggiore di 80 cm si possono valutare anche le seguenti aperture:
- √ a soffietto, ricordando che il “pacchetto” di elementi ripiegati su un lato riduce la luce di passaggio;
- √ rototraslante: con un singolo movimento di rotazione può essere aperta in entrambi i sensi mantenendo un ingombro ridotto.
In ogni caso è utile prevedere una maniglia ergonomica in cui forma, materiale, prensione e azionamento agevolano l’uso (per esempio, sono pratiche le maniglie verticali). Per un’ulteriore facilitazione si possono prevedere sistemi di azionamento motorizzato, comandabili tramite pulsante, oppure a distanza, con telecomando.
Doccia e vasca per anziani e disabili
In entrambi i casi, possono rivelarsi poco adatti i modelli standard, ma naturalmente tutto dipende dal grado di fruibilità che si vuole ottenere. Solitamente una vasca tradizionale o un piatto doccia alto sono soluzioni poco compatibili con la condizione di accessibilità totale.
- Per quanto riguarda la vasca, sono da preferire quelle dotate di anta. Bisogna però ricordare che l’accesso all’interno del bacino avviene comunque tramite un “gradino”. Ma è anche vero che esistono tipologie di ausili che facilitano l’operazione, aumentando il grado di sicurezza nell’uso, come i sollevatori da vasca (garantiscono un’immersione completa) o i seggiolini a ponte.
- È assolutamente immediato, invece, l’accesso a un box doccia a filo pavimento e dotato di ante totalmente apribili. Questo risultato si può ottenere sia con un piatto a incasso totale sia con uno in muratura (ovvero in totale continuità con il pavimento del bagno e con piletta direttamente a terra).
Lavabo per bagno accessibile
Le caratteristiche da valutare affinché sia accessibile e fruibile sono relative allo spazio libero sotto: per essere utilizzabile sia in piedi sia da seduti, sono da escludere le tipologie a colonna o semicolonna che impediscono (o rendono difficoltoso) l’avvicinamento. Sono indicati, invece, i modelli sospesi (a mensola) o quelli d’appoggio su top a sbalzo, purché posti ad altezza compatibile con la fruizione da un eventuale ausilio di mobilità. È da valutare anche una disposizione ragionata dei sistemi di adduzione e di scarico sottostanti. Le composizioni che integrano lavabo e base contenitori difficilmente sono conciliabili con l’utilizzo di una sedia a rotelle.
Meglio preferire modelli la cui geometria è caratterizzata da un fronte concavo o lineare; mentre sono da evitare bordature convesse e spigoli vivi. Ottimi quelli con bordi larghi che permettono di sistemare l’occorrente per la toeletta e garantiscono l’appoggio sicuro degli avambracci. In mancanza di spazi adatti, si possono prevedere carrelli contenitori su ruote da porre a lato, facilmente raggiungibilie spostabili all’occorrenza. Oppure mensole poste ad altezza consona.
Per la rubinetteria, il consiglio è quello di orientarsi sui modelli monocomando con miscelatore, per un uso più facile e immediato. Se si opta per quelli “a leva”, tra le varie proposte, bisogna valutare la forma più consona alle esigenze di chi la usa (attenzione alle leve troppo lunghe, per esempio quelle di tipo “clinico”, che possono risultare utili in alcuni casi, pericolose in altri). Da considerare, infine, l’opportunità di introdurre rubinetterie elettroniche a fotocellula (con batterie o alimentazione esterna a 6 volt). In molti casi può risultare utile la bocca di erogazione con flessibile estraibile, che permette di orientare il getto d’acqua e di raggiungere più facilmente alcuni punti del busto e degli arti.
Pavimento antiscivolo
Sicuramente si corrono meno rischi con un rivestimento antiscivolo: si tratta di pavimenti in cui il materiale presenta una texture irregolare, che aumenta l’attrito e uno o più trattamenti mirati. Esistono delle norme specifiche a cui i produttori fanno riferimento per valutare la resistenza allo scivolamento delle superfici: le tedesche DIN 51130 (resistenza allo scivolamento con calzature) e DIN 51097 (resistenza allo scivolamento a piedi nudi), e quella europea CEN/TS 16165.
Dai vari test si ottengono però classificazioni differenti, che non sono confrontabili tra loro. Per scegliere, allora, si può tenere conto che, in genere, per il pavimento del bagno vanno bene le piastrelle con aderenza media, quindi classificate R10 (secondo la DIN 51130) e A (secondo la DIN 51097), che sono un buon compromesso tra resistenza allo scivolamento sia con calzature sia a piedi nudi, funzionalità e semplicità di pulizia. Nel caso del box doccia, invece, meglio un rivestimento più resistente allo scivolamento a piedi nudi, come quello in classe C (quindi secondo la norma DIN 51130), che è decisamente più alta.
Maniglioni di sostegno per il bagno
All’interno del bagno vanno considerati solo in risposta a specifiche esigenze funzionali e di sicurezza nell’uso dei sanitari e degli altri elementi. Potendo disporre di diverse tipologie (tra fissi o ribaltabili), si sceglierà quello più funzionale alle modalità e al contesto di fruizione, come lo spazio e l’organizzazione del bagno.
L’installazione dei maniglioni avviene a bagno finito, quando il rivestimento è già stato posato; per il corretto posizionamento, l’ideale è anche simularne l’utilizzo, oltre che rispettare le disposizioni di legge e tenere conto dell’eventuale presenza di impianti sottotraccia. Per questo, quando si deve progettare ex novo il bagno o lo si deve ristrutturare, bisogna tenere conto di tutti gli elementi, accessori inclusi, che andranno aggiunti.
È opportuno realizzare fissaggi solidi in base al materiale della parete (cartongesso, mattoni forati, mattoni pieni o altro).
Per installazioni che permettono di evitare fori nei muri e nei rivestimenti esistono maniglioni a ventosa riposizionabili all’occorrenza.
Fonte: CAAD Centro Adattamento Ambiente Domestico, http://www.retecaad.it
Foto prodotti bagno accessibile
Tratto da Cose di Casa di febbraio 2019, pag. 155