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A volte non ci si pensa perché l’ambiente è piccolo o poco luminoso, ma alcune piante adatte al bagno possono davvero trasformarlo apportando un tocco green.
Non sono poche le piante adatte al bagno, ovvero le specie che ben sopportano le condizioni climatiche che caratterizzano questo ambiente. Il segreto è scegliere quelle con esigenze simili: temperature costanti e non fredde, umidità elevata, luce diffusa e non diretta. Le felci sono di gran moda, il caladium è un classico; un’opzione insolita è il Clorophitum green orange
Felci, un gradito ritorno
Molto in voga negli anni Settanta, poi dimenticate, oggi vivono un momento di nuova grazia.
La stanza da bagno è di certo quella che meglio ricrea il loro habitat naturale. Vanno però sistemate in posizione con luce diffusa ma mai diretta: il sole infatti le screzia rovinandole progressivamente e la luce troppo intensa porta a uno scolorimento generale che non deve essere sottovalutato.
Solo in posizione semiombreggiata sviluppano e mantengono nel tempo foglie integre e sane. In estate o con i termosifoni accesi si bagnano ogni tre giorni. Il consiglio, quasi mai seguito ma capace di fare la differenza fra una felce sana e una lussureggiante, è di irrorare ogni tre giorni durante l’estate o in una casa riscaldata; in locali freschi basta una volta alla settimana. Sospendere le nebulizzazioni a temperature inferiori a 15 °C. Le felci da interno crescono con forza in un range di temperature costanti piuttosto ristretto compreso fra i 21 e i 24° C.
La temperatura minima sopportata senza danni è di 12 °C.
Fanno bene alla salute. Pare che le felci, oltre a essere decorative, abbiano proprietà antinquinanti. In particolare agiscono contro la formaldeide, lo xilene e altri composti organici volatili.
Caladium bicolor, in piena luce
Originario del Brasile, della Guyana, e delle Indie Occidentali, è pianta polimorfa, con foglie ovato-saggitate, lungamente picciolate.
I colori verde, bianco e rosso, in tutte le sue sfumature, si combinano diversamente, dal puro, alla fine maculatura, alle nervature in contrasto con il colore di fondo. Il caladio ha bisogno di moltissima luce, ma essendo tipico di ambienti tropicali rifugge il sole diretto che in breve tempo rovina le foglie bruciandole fino a farle accartocciare e seccare.
Più ha luce e maggiore sarà il contrasto dei colori.
La tecnica consigliata di bagnatura per mantenerlo sano e rigoglioso nel tempo è l’immersione del vaso.
Pratica semplice fino a che è piccolo, più impegnativa con cespi di più piante, sia per il peso che per le dimensioni. Si consiglia di preparare l’acqua all’interno di un contenitore più grande del vaso riempito per un terzo. Prestare sempre molta attenzione nel maneggiarlo perché le foglie, gambi e lamina, si spezzano con grande facilità.
La temperatura ideale è compresa nell’intervallo fra 16 e 18 °C. Sotto i 16 °C, cessa di produrre nuove foglie e quelle già esistenti non si accrescono, sopra i 24 °C, inizia a soffrire, specialmente in presenza di aria secca.
Clorophytum Green Orange, con grandi foglie
Poco conosciuta, ma disponibile sul mercato già dall’aprile 2004, è un pianta a marchio registrato prodotta dall’olandese Best Plant.
Ha grandi foglie verdi sostenute da un lungo stelo (10 cm circa) carnoso e concavo arancione brillante. Il lembo fogliare vero e proprio raggiunge i 30 cm di lunghezza e i 10 di larghezza.
Le foglie nascono una dentro l’altra, arrotolate e tutte arancioni, come a formare un imbuto. È facile da mantenere perché si tratta di pianta con fusto sotterraneo con funzione di organo di riserva e accumulo delle sostanze nutritive.
Non deve mai essere posta in pieno sole ed è sempre bene metterla in posizione luminosa, ma riparata: a fianco e non davanti a una finestra. Cresce bene a temperatura ambiente, purché non si scenda al di sotto dei 10 °C.
A temperature più basse può resistere solo per breve tempo senza riportare danni. Ogni tre giorni si somministri acqua non fredda e non calcarea in quantità moderata senza mai lasciare asciugare.