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Risparmiare acqua è un’esigenza, anzi un’emergenza. E il mercato vi ha fatto fronte con una serie di dispositivi che favoriscono l’uso responsabile di acqua. Per agevolare l’utilizzo di una minore quantità di acqua, oggi tutti i rubinetti sono dotati di uno o più dispositivi interni che ne limitano la quantità in uscita. Sfruttano tecnologie diverse (talvolta si tratta di brevetti) che hanno varie denominazioni, da “eco” a “green”, il cui funzionamento sfugge ai meno curiosi. Ciò che è importante sapere però quando si acquista un nuovo miscelatore è la quantità di acqua erogata: un valore di 6 litri al minuto è un buon risultato. Ma ci sono modelli che possono scendere fino a 4 litri al minuto. E la sensazione e il comfort del getto erogato sono più che accettabili: praticamente non ci si accorge della differenza.
Per valutare l’efficacia dei modelli a risparmio idrico bisogna sapere che la quantità di acqua erogata da un miscelatore si misura in litri al minuto e che il flusso standard parte da 9/12 litri/min.
La cartuccia ceramica
Con diametro variabile da 25 a 35 mm secondo i modelli e i produttori, questo dispositivo interno al miscelatore viene azionato dalla manopola o leva di comando. La cartuccia progressiva è un tipo particolare: attraverso la rotazione del cilindro centrale, che si trova nel corpo del rubinetto, si regola il flusso e la temperatura dell’acqua. Ruotando la manopola in senso orario, si passa da quella fredda a quella miscelata, poi a quella calda.
L’aeratore: mix acqua-aria
È un piccolo dispositivo a valvola posto all’estremità della bocca d’erogazione che miscela l’acqua in uscita dal rubinetto con l’aria. Si ottiene così un getto con minore acqua ma con uguale efficacia. È realizzato con speciali resine autopulenti che contrastano l’incrostazione calcarea e impediscono la proliferazione batterica. Il funzionamento è semplice: l’elemento a spirale di cui è composto l’aeratore imprime all’acqua un movimento circolare, aumentandone la velocità; un sistema di retine e fori, sfruttando la forza dell’acqua stessa per miscelarla con l’aria, aumenta il volume del flusso. In alcuni modelli il getto è una microdoccia.
Il limitatore apre a step
È il sistema più semplice per evitare il getto massimo possibile: tutti monocomando sono ormai dotatdel limitatore di portata. Sollevata, la leva si ferma a un primo livello, cui corrisponde l’erogazione di una certa quantità di acqua (minima ma sufficiente). Esercitando un’ulteriore pressione invece si ottiene il getto massimo. Il meccanismo interno si compone di una valvola che riduce la portata idrica, indipendentemente dalla pressione della rete di distribuzione, che non viene alterata.