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Anche in bagno si possono adottare misure che salvaguardano l’ambiente; il primo passo è riflettere sulle proprie abitudini e sui comportamenti che si mettono in atto, più volte al giorno a partire dal consumo di acqua, l’emergenza più impellente: quanta se ne spreca? Anche un conteggio approssimativo sorprende per il risultato negativo.
Interventi più ad ampio raggio, con scelte green oriented, si possono invece valutare quando si progetta e ristruttura il locale o quando se ne rinnova il look. Come? Scegliendo prodotti che, sotto diversi punti di vista, sono a basso impatto ambientale, e di cui si riscontra una produzione in crescita ad ogni edizione di Cersaie, vetrina internazionale di rivestimenti e arredobagno.
Rubinetteria, arredi, docce, sanitari e rivestimenti sono altrettanto appealing anche quando sono declinati in versione ecologica. Alcune collezioni sono realizzate per esempio con materie riciclabili oppure con speciali materiali o finiture antibatteriche che permettono di limitare l’utilizzo di detergenti, o ancora con filiera produttiva che può fregiarsi di certificazioni green.
Risparmio idrico
L’uso scriteriato dell’acqua ha portato oggi alla necessità impellente di ridurne i consumi. Un obiettivo che dipende da un comportamento responsabile, ma soprattutto da impianti efficienti e apparecchi intelligenti.
È importante tenere sotto controllo l’impianto idrico di casa con verifiche periodiche e, nel caso di guasti, con tempestive e corrette riparazioni, dalle più semplici a quelle più complicate e invasive.
Gran parte dell’acqua sprecata quotidianamente, è dovuta, infatti, a perdite degli impianti. Un rubinetto che perde 90 gocce d’acqua al minuto spreca 4.000 litri di acqua in un anno! Eppure basterebbe cambiare la guarnizione che costa pochi centesimi di euro.
Una soluzione interessante da adottare se si ristruttura completamente l’abitazione – e che oggi viene ampiamente suggerita dagli esperti – è la creazione di una rete idrica domestica duale. In questo tipo di impianto si differenziano le reti di distribuzione delle acque all’interno della casa: un sistema di tubature viene riservato a quella potabile e per l’igiene personale; l’altro, invece, serve per raccogliere le acque meteoriche-piovane e quelle grigie (provenienti dagli scarichi di lavabi, docce, vasche da bagno, lavatrici) e poi riutilizzarle per l’annaffiatura del verde, per il lavaggio delle aree esterne e dell’automobile, per i sistemi di climatizzazione e per quelli anti-incendio e per il riempimento delle cassette dei wc. In questo modo circa il 50% del fabbisogno di acqua sarebbe coperto da quella che normalmente viene dispersa, con vantaggi economici e ambientali.
Rubinetteria che non spreca acqua ed energia
Tutta la rubinetteria di casa dovrebbe essere improntata a criteri green di risparmio idrico ed energetico. Dai miscelatori lavabo ai soffioni, fino alle cassette di risciacquo. Meglio ancora se questi prodotti sono stati anche costruiti con criteri e sistemi di produzione a basso impatto ambientale. Tra i sistemi per usare meno acqua vi sono:
- il limitatore di portata
- l’aeratore
- la cartuccia
Ceramica, materiale ecologico
La produzione italiana di ceramica – un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale – ha messo a punto strategie per ridurre il proprio impatto ambientale durante cicli di lavorazione finalizzati essi stessi al
- Risparmio energetico
- Riutilizzo delle acque reflue e degli scarti produttivi
- Riduzione delle emissioni in aria
- Minor impatto lungo il ciclo di vita
Materiali e certificazioni anche per il bagno “eco”
Dall’indagine “Le tendenze nell’arredobagno” – realizzata nel 2018 dal Centro Studi di FederlegnoArredo presso gli associati Assobagno – aveva evidenziato lo stato della produzione made in Italy di arredi per il bagno (almeno prima che l’emergenza sanotaria dovuta al Coronavirus iniziasse a cambiare così profondamente la vita, i consumi e spesso anche le entrate dei cittadini italiani) e i trend che si andavano a delineare nel futuro. Dall’indagine emerge che, ai fini della crescita aziendale, il design rappresenta il primo fattore strategico, seguito da risparmio idrico/energetico, realizzazione di prodotti green con impatto ambientale ridotto, innovazione tecnologica, sicurezza di utilizzo e facilità di pulizia.
La vocazione eco, in particolare, trova riscontro nei prodotti realizzati con un uso consapevole delle materie prime e in quelli che si possono riciclare o non richiedono particolare manutenzione. Per verificare la sostenibilità di un prodotto – per quanto non si tratti di specifiche certificazioni per il bagno – del settore bagno, ecco alcune credenziali a cui prestare attenzione:
BS OHSAS 18001
Si tratta di una norma internazionale preposta all’attuazione di un sistema di gestione aziendale che mira all’introduzione di soluzioni per la prevenzione in materia di sicurezza e salute dei lavoratori.
ECOLABEL
È il marchio europeo di qualità ecologica per i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale. L’etichetta attesta il ridotto impatto ambientale nell’intero ciclo di vita (LCA, Life Cycle Assessment).
EMAS
Acronimo di Environmental Management and Audit Scheme, un sistema di eco-gestione europeo; le aziende che aderiscono al protocollo seguono un sistema di gestione ambientale che consente di introdurre continui obiettivi di miglioramento ambientale, analisi e comunicazione dei risultati.
EPD
Environmental Product Declaration è una dichiarazione certificata e volontaria dedicata alle prestazioni ambientali di prodotto, calcolate basandosi sull’analisi del suo ciclo di vita (LCA, Life Cycle Assessment).
ISO 14001 e ISO 50001
Con la stessa funzione di EMAS, quindi dedicata alla gestione ambientale, questa certificazione ha validità internazionale; della stessa famiglia, la ISO 50001 è invece lo standard di riferimento per i sistemi di gestione dell’energia e la riduzione dei consumi.
LEED
Leadership in Energy and Environmental Design è un sistema di certificazione internazionale secondo cui ogni elemento di un edificio, finiture comprese (tra cui anche i rivestimenti dei bagni), può creare crediti per ottenere la certificazione dell’intera costruzione.
Tratto da Cose di Casa di gennaio 2018