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La ristrutturazione completa del bagno prevede una serie di fasi che, se eseguite bene e con la corretta successione, permettono di raggiungere il risultato nel modo ottimale e nei tempi stabiliti: vanno preventivati circa 7 giorni.
Demolizioni
Prima si tolgono i sanitari, poi s’interviene sui muri eliminandole porzioni che non servono e tutti i vecchi rivestimenti. ⎫Si rimuovono il pavimento e i tubi dell’impianto idrico ed elettrico che non saranno utilizzati. Ripulito il sottofondo, si calcola se lo spessore che si avrà consente il corretto posizionamento dei nuovi impianti nella configurazione prevista dal progetto. Si valuta dunque se, e dove, occorre aumentare la quota di pavimento con l’aggiunta di uno o più gradini per assicurare ai tubi la necessaria inclinazione (1%, ovvero 1 cm ogni metro lineare).
Posa degli impianti in bagno
A pavimento e a parete si realizzano le tracce nelle quali collocare le tubazioni idriche, creando poi i nuovi punti acqua dove previsto dal progetto (1 punto acqua corrisponde all’attacco all’impianto idrico di un elemento). Si posano i cavi dell’impianto elettrico e si posizionano prese e punti luce. Per la doccia serve uno scarico a pavimento (dove l’acqua fluisce grazie alla pendenza realizzata). Oggi, con particolari accessori e griglie, è possibile averlo anche a parete. Se si sceglie un soffione fisso
(a muro o soffitto) è necessario prevedere una doppia uscita di adduzione. Anche la vasca richiede lo scarico a pavimento; per i modelli con idromassaggio occorre predisporre anche una presa elettrica dedicata. L’adiacenza di vasca e doccia è un vantaggio dal punto di vista tecnico perché è più semplice realizzare gli attacchi.
Le finiture
Si tamponano con malta tutti i solchi a parete e se ne uniforma la superficie. A pavimento si getta un primo sottofondo di circa 2 cm che copre gli impianti (compreso il riscaldamento con radiatori). Se la climatizzazione è radiante, i pannelli con il circuito si posano sopra questo sottofondo e poi se ne realizza un altro. Si posa per prima la finitura a terra (pavimento) e poi quella a parete (rivestimento). A terra si deve prima realizzare il massetto: se si usano pietra, ceramica o resina tale fondo può essere di tipo tradizionale, mentre se si opta per il parquet, il massetto deve essere del tipo ad asciugatura rapida (caratteristica offerta dai prodotti premiscelati).
L’arredobagno
Sanitari e mobili si installano a rivestimenti posati, tranne il piatto doccia che va disposto prima. Per ultimo viene invece posizionato il box.
Soluzione da copiare per il bagno 1) CON PIETRA E LEGNO
L’ambiente punta su superfici e consistenze presenti in natura, trattate e rifinite con un effetto insolito per un bagno domestico. Il risultato è quello di un interno curato che gioca sui contrasti materici. E vasca e doccia sembrano volumi scolpiti che si compensano perfettamente.
MAXI LASTRE, DOPPIO EFFETTO
La zona vasca/doccia è rivestita interamente in pietra nera, caratterizzata da una leggera stonalizzazione dovuta alla lavorazione a fiammatura, che dà un effetto di “texture a spacco”. Solo per i bordi della vasca si è optato per la lucidatura del materiale (una finitura più indicata per i piani d’appoggio), ottenendo un bel contrasto che valorizza i volumi. Per rifinire bene il rivestimento, le coste (cioè i bordi a vista delle lastre) sono lavorate. Sono state utilizzate lastre di grande formato, più pregiate, ideali per avere una superficie continua: a parete, infatti, sono giuntate solo in verticale, peraltro in modo quasi impercettibile grazie al prodotto riempitivo delle fughe scelto nella stessa tinta della pietra.
COME SI FA
Questa soluzione è indicata per case singole, come una villetta, dove il gioco di variazione di quote del pavimento può avvenire con maggiore facilità, grazie al contatto diretto con il terreno.
La doccia è semplicemente un volume cavo privo di paraspruzzi, realizzato 25 cm sotto la quota di calpestio interna: tale differenza di livello, che protegge il bagno dall’acqua che c’è sul fondo, è colmata con due gradini che agevolano l’accesso. Il piatto è filopavimento, grazie a un kit specifico – composto da pannelli leggeri impermeabili, realizzati in polistirene estruso – già sagomato con la giusta inclinazione. E anche predisposto con tutti i pezzi indispensabili, compreso il sistema di drenaggio e scarico laterale. Si posa realizzando un apposito “scavo” a terra e calcolando bene l’altezza del pavimento che andrà posato in fase successiva.
La vasca sembra un monoblocco di pietra scolpita. In realtà è realizzata in modo tradizionale con una struttura di mattoni forati, protetta e impermeabilizzata con speciale malta cementizia elastica (specifica per fare da barriera all’acqua). E infine rivestita.
La parete di fondo raccorda i due elementi grazie al rivestimento uniforme. Il muro è stato prima “adeguatamente protetto” contro l’umidità e preparato per la posa delle lastre decorative.
La rubinetteria di entrambe – due manopole per la doccia e gruppo completo di doccino per la vasca – è sul bordo di quest’ultima: una posizione strategica che favorisce la praticità d’uso e, allo stesso tempo, ha semplificato la realizzazione dell’impianto idrico. Fisso, a parete, il soffione.
Soluzione da copiare n. 2, IN PIENA LUCE
Il blocco vasca/doccia è orientato verso l’ampia vetrata che affaccia sul panorama esterno: tutto, dai materiali ai colori, concorre a valorizzare questa posizione. Lo stesso effetto scenografico si può ottenere anche con una parete decorata che fa da sfondo prospettico.
IN RESINA BIANCA E LUCIDA
Protagonista del bagno e fulcro del progetto è la vasca: per questa struttura è stato scelto un rivestimento in resina che ne esalta la geometria, in finitura lucida per sottolinearne la centralità. La resina, oltre a essere un “materiale” versatile e adatto a stili diversi, offre molte garanzie sotto il profilo delle prestazioni. Innanzitutto è un materiale impermeabile e igienico, facile da pulire. E può essere rigenerato in superficie. In alternativa, se si desidera un risultato di uguale impatto decorativo ma di ispirazione più tradizionale, si possono utilizzare piastrelle in ceramica con superficie lucida. Con il formato quadrato si ottiene un gradevole effetto “reticolo regolare”, particolarmente adatto per una struttura di questo tipo.
COME SI FA
L’area proposta in foto è spaziosa e visivamente di grande effetto. Lo stesso risultato si può ottenere, però, anche in meno spazio, posizionando vasca e doccia parallele anziché perpendicolari.
La vasca è un modello standard in acrilico, a incasso, inserito in una struttura realizzata a misura come da progetto, alta 60 cm per essere a filo con il parapetto della vetrata. Sono stati impiegati particolari pannelli universali, adatti per differenti applicazioni (si possono impiegare infatti sia per costruire pareti portanti sia come sottofondo impermeabilizzante per i rivestimenti ceramici). Sono stati tagliati direttamente in opera e assemblati a secco. È stato così composto un elemento sagomato con il bacino per l’inserimento della vasca e con tre alti gradini utilizzabili anche come sedute. Apparentemente è monolitico grazie al rivestimento finale in resina lucida che ne uniforma il volume.
La doccia è ampia e ben definita dalla parete in muratura e da quella vetrata e, sui lati liberi, da lastre di cristallo extrachiaro (di cui una è l’apertura). Una scelta, questa, che attenua l’impatto dell’insieme e, allo stesso tempo, non limita la vista sull’esterno. A tale leggerezza visiva contribuisce anche il fatto che è filopavimento, con il rivestimento a terra del bagno che prosegue nel box, alla stessa quota. All’interno è poi garantita la pendenza necessaria per il deflusso dell’acqua verso la piletta di scarico, posizionata sul fondo della doccia, all’estremità opposta alla porta, in modo da evitare che la stanza si bagni.
La rubinetteria è essenziale ma di comfort. Sia per la doccia che per la vasca sono stati installati miscelatori termostatici che permettono di mantenere costante la temperatura dell’acqua durante l’uso, calibrandone la portata nel caso vengano attivate altre utenze nell’abitazione.
Soluzione da copiare 3, NELLA PEDANA
Una struttura sopraelevata e a quote differenti contiene i due elementi: l’idea è quella di un’isola wellness creata in bagno, dove la suggestione è affidata alla scelta di un colore deciso e a una “quinta” con effetto tridimensionale.
DECORI 3D TON SUR TON
Più che rivestimento, una quinta decorativa: per la parete che fa da sfondo a vasca e doccia è stata scelta una serie di piastrelle con texture tridimensionali. Riproducono un motivo a onde realizzato in linea così, nell’insieme, si forma un unico delicato disegno che si estende e si ripete su tutta la superficie. Elegante e discreto anche grazie al colore bianco, vivacizza l’ambiente senza appesantirlo visivamente. È realizzato tramite stampa digitale (grazie alle apposite stampanti ceramiche a getto d’inchiostro) con la quale grafismi ed effetti vengono riprodotti (anche in 3D) sul supporto in ceramica prima della cottura. Non è richiesta una manutenzione particolare.
COME SI FA
Punto di forza di questa proposta è una struttura rialzata da terra che separa la zona wellness e contiene vasca e doccia.
La pedana realizzata in opera può essere dimensionata a piacere, in base allo spazio disponibile, e sagomata nella forma che si vuole, anche irregolare come in questo caso. È costruita in modo tradizionale, ovvero in muratura con mattoni forati e malta, impermeabilizzata con una resina passata a rullo. In corrispondenza della doccia, la superficie al grezzo è stata rivestita con una guaina in pvc, a sua volta poi ricoperta con il massetto cementizio, opportunamente inclinato, e una doppia rasatura con interposto strato impermeabilizzante. Tutto è stato interamente rivestito da maxi piastrelle rettangolari di ceramica lucida. La struttura è unica, suddivisa in tre parti correlate tra loro, che hanno altezze differenti secondo l’uso: 45 cm dove va inserita la vasca, 25 cm al centro per il gradino, 20 cm dove c’è il piatto doccia.
La vasca è un modello idromassaggio, incassato nella struttura rialzata. Per questo motivo la pedana ha sul fianco libero un’apertura – mimetizzata con il rivestimento – che è necessaria per permettere l’ispezione delle componenti tecniche del sistema (alloggiate nello spazio sottostante). Di lato è stata anche predisposta una presa per l’alimentazione elettrica dell’impianto.
La doccia sfrutta l’estremità irregolare della pedana. È delimitata su due lati dai muri del bagno e sul fianco da una lastra in cristallo fissa, a tutt’altezza. Vi si accede tramite il gradino di raccordo che la separa dalla vasca. Il fondo all’interno del box risulta ribassato di 5 cm: è un accorgimento che, unito alla pendenza in direzione del lato corto, permette all’acqua di defluire verso la griglia di scarico e di non fuoriuscire.
Soluzione da copiare 4, ANGOLO DI RELAX
In parte delimitate da una chiusura in vetro e poste a una quota maggiore, vasca e doccia formano una zona separata in bagno. Molto articolata dal punto di vista architettonico, sfrutta bene ogni centimetro ed è organizzata in modo razionale.
CARTA PER LO SFONDO
Diventata ormai di tendenza, la posa della carta da parati anche in bagno è una soluzione funzionale di grande praticità, oltre che un’alternativa estetica efficace e d’impatto. Indicata quando si desidera rivestire con decori elaborati piccole porzioni, per esempio una sola parete, come in foto. Occorre però scegliere il tipo adatto a un ambiente umido e con sbalzi termici repentini; solitamente viene consigliata quella in doppio strato: vinilico (per la parte stampata) e foglio di tessuto-non-tessuto TNT (per il supporto).
COME SI FA
Per vasca e doccia è stato realizzato un nuovo volume all’interno del bagno, con pavimento rialzato di 20 cm (che funge anche da piatto doccia) appoggiato su quello esistente e due semi contropareti aggiunte ad hoc, che in pratica foderano parzialmente questa parte dell’ambiente.
Il volume è stato pensato sia per proteggere dall’umidità la muratura esistente sia per favorire l’aggiunta delle nuove tubature idriche. E anche per poter realizzare forme aggettanti e altre scolpite. Per esempio di fianco alla vasca sono state “ritagliate” a parete due nicchie simmetriche, da utilizzare come spazio portaoggetti. Mentre nell’angolo è stato inserito un elemento d’appoggio che è anche contenitore. Tutta la struttura è interamente costruita con speciali lastre indicate per ambienti umidi, leggere ma resistenti. Queste sono composte da un’anima di cemento e minerali, avvolta in una rete in fibra di vetro. Si posano a secco su una struttura (qui è di metallo, ma può essere in legno), mediante viti anticorrosione. Si passa il rasante per uniformare la superficie e si applica la finitura. In questo caso dove è stata scelta una resina con effetto opaco,
si è dovuto passare anche una mano di primer.
La vasca di dimensioni standard di 170 x 70 cm è inserita a incasso nella struttura. La rubinetteria è a parete e il bordo intorno può essere ridotto al minimo. In fondo, invece, è stato calcolato lo spazio utile per aumentare il profilo della struttura e ricavare superficie d’appoggio. Nella parte inferiore tale spazio è sfruttato per contenere.
La doccia a filo ha lo scarico nascosto sotto il fondo removibile: l’acqua vi defluisce tramite un intaglio nel pavimento. Un’anta scorrevole in cristallo la chiude e separa dal bagno.