Forma e dimensioni della cabina sono quelle del piatto doccia, che nei modelli in produzione ha in genere un lato di minimo 70 cm. Se è ricavata in nicchia, per la chiusura basta un solo pannello. L’apertura va scelta in base allo spazio libero davanti e ai lati della doccia. Le porte, sempre reversibili, possono avere larghezze molto variabili, in altezza invece le dimensioni medie dei box doccia oscillano tra 190 e 205 cm. Alcuni modelli hanno anche l’anta divisa a metà (in altezza) così che la parte inferiore e superiore possano essere aperte o chiuse indipendentemente. Le porte scorrevoli sono indispensabili quando non ci sono centimetri sufficienti per l’apertura davanti alla doccia: questo tipo di porta non è ingombrante, poiché non occupa centimetri al di fuori della cabina e non si gocciola sul pavimento all’apertura. Anche i sistemi a libro non creano ingombro nel locale, poiché si aprono in genere sia verso l’interno, sia verso l’esterno, raccogliendosi ai lati. Le chiusure con anta battente spesso sono suddivise in due parti con gli elementi laterali fissi, così che lo spazio che richiedono, all’interno del bagno per essere aperte, risulta inferiore mentre è maggiore quello centrale di ingresso. I box doccia con pannelli che si aprono a metà agevolano i movimenti sia all’interno sia all’esterno della doccia. In genere i produttori prevedono a catalogo chiusure adatte ad ogni tipo di spazio.
Docce: chiusure in vetro per modelli squadrati
I pannelli di chiusura per la doccia esistono in tantissime misure e tipi di apertura, così da soddisfare ogni necessità.
A cura di “La Redazione”
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