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Un terrazzo di grandi dimensioni permette di dare vita a una sorta di giardino pensile. Al suo interno è possibile dedicare aree al relax, alla cucina e creare anche un angolo “affollato” di verde, riproducendo una sorta di giungla urbana. Non limitandosi a una semplice tensostruttura, si può installare un gazebo che assicuri ombra e frescura, perfetto per la zona pranzo en plein air. Per la scelta degli arredi, lasciarsi guidare dallo stile del gazebo: sarà più semplice ottenere un risultato armonioso.
Gazebo sul terrazzo con piante rampicanti: pro e contro
La realizzazione di un gazebo con copertura verde di rampicanti non s’improvvisa e richiede cure costanti. Tuttavia, in cambio, offre un’atmosfera unica caratterizzata da giochi di luci e ombre. Non è solo un riparo, ma uno spazio che può trasformarsi in una sorta di oasi privata a contatto con la natura, in grado di ospitare insetti, farfalle, uccelli, colori e profumi anche in ambiente urbano. La frescura di cui si godrà è il risultato del rilascio di umidità delle foglie, che va oltre la semplice ombra; può diventare un rifugio in cui le piante possono fiorire, cambiare colore in base al ciclo biologico delle foglie e assumere un portamento morbido e naturale. Va tuttavia sottolineato che, trattandosi di una struttura viva, non è adatta a tutti, poiché servono attenzioni particolari, forse più di quelle necessarie per qualsiasi altra pianta del terrazzo. Le specie che ricoprono la struttura non devono soltanto essere bagnate e fertilizzate, ma anche guidate nella loro crescita e potate al momento giusto. Quando diventano piante spoglianti, non si aprono come una tenda, ma occorre pazientare finché la nuova vegetazione non “si arrampica”.
Strutture di copertura per l’esterno: gazebo, veranda, pergotenda e pergolati
Dalla sentenza 306/2017 del Consiglio di Stato è emersa la differenza tra i concetti di gazebo, verande, pergotende e pergolati.
- Il gazebo è definito come una struttura leggera, aperta ai lati e coperta nella parte superiore, realizzata in ferro battuto, alluminio o legno strutturale. Se temporaneo, non richiede titoli edilizi, ma se fissato in modo permanente al suolo, necessita di permesso di costruire.
- La veranda è uno spazio coperto chiuso da superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili. La sua realizzazione determina un aumento della volumetria dell’edificio e, quindi, richiede il permesso di costruire.
- La pergotenda è descritta come un elemento di migliore fruizione dello spazio esterno, con la tenda come componente principale. Non costituisce un’opera edilizia e rientra nella categoria delle attività di edilizia libera, senza necessità di titolo abilitativo.
- Per quanto riguarda i pergolati, sono descritti come strutture aperte su almeno tre lati e, costituite da montanti verticali ed elementi orizzontali. Normalmente non necessitano di titoli abilitativi edilizi ma quando sono coperti nella parte superiore, anche per una sola porzione, con una struttura non facilmente amovibile, sono sottoposti alle regole delle tettoie.
Come realizzare una struttura per il terrazzo e il giardino
Prima di mettersi all’opera è necessario fare alcune valutazioni pratiche che riguardano le dimensioni della struttura, i materiali e la sicurezza
Le misure per un gazebo con tavolo da pranzo
Per accogliere comodamente un tavolo da otto persone, un gazebo (o una struttura simile) dovrebbe avere almeno tre metri e mezzo di lato. Se l’intenzione è invece di alloggiarvi solo un piccolo tavolino per quattro persone o un divanetto, le dimensioni potranno anche essere ridotte a due metri.
Quali materiali: legno o ferro purché specifici
L’impiego di materiali ad hoc, nonostante l’iniziale maggior costo, si traduce in una spesa complessiva inferiore se distribuita negli anni di durata prevista. Nel caso del legno, è necessario utilizzare una variante per esterno, trattata in autoclave e impregnata per renderla impermeabile e garantirne la resistenza ai processi di degrado legati alla marcescenza. Anche con l’uso di legni trattati, è comunque sempre opportuno adottare tutti i necessari accorgimenti, come operazioni di ritocco nelle zone di giunzione e dove si manifestano i primi segni di degrado, per assicurare una maggiore durata. Nel caso si scelga il metallo, le considerazioni sono simili. Anche se opportunamente verniciato , richiede sorveglianza e manutenzione nei punti in cui emergono segni di ruggine e sverniciatura. Per entrambi i materiali, al momento dell’acquisto è essenziale valutare la robustezza, la qualità, le lavorazioni e le garanzie offerte, poiché un gazebo con copertura verde deve resistere nel tempo. Liberarsi delle piante per sostituire integralmente la struttura è un’operazione complessa e va evitata per quanto possibile.
È consigliabile saggiare la resistenza dei materiali, considerando la forza che i rampicanti possono esercitare nel tempo: è frequente osservare ringhiere in metallo deformate dai fusti contorti del glicine. La valutazione della robustezza della parte alta di copertura è altrettanto importante, in quanto deve reggere non solo il peso delle piante, ma anche la potenziale neve. Un’attenzione particolare dovrebbe essere dedicata ai punti di raccordo e giunzione, assicurandosi che siano perfettamente verniciati e protetti.
Prima di iniziare: verificare l’appoggio
I punti di appoggio della struttura spesso ricevono poca considerazione, creando successivamente problemi nel momento in cui si cerca di assegnare loro uno spazio definito in terrazzo. Per evitare di compromettere il necessario pacchetto impermeabile che ogni spazio esterno dovrebbe possedere, al fine di prevenire l’infiltrazione dell’acqua (piovana o accidentale) nei piani sottostanti, è essenziale ancorare la struttura a terra tramite pesi. L’operazione sarà più efficace se la parte iniziale dei montanti è perfettamente verticale. In tal caso, sarà più agevole fissarli ai vasi destinati a ospitare le piante di copertura.
Effetto coprente con i rampicanti
A seconda dei gusti personali e dall’orientamento e ubicazione del terrazzo, ecco specie diverse tra cui scegliere quella più adatta
L’ortensia per terrazzi in ombra
Hydrangea petiolaris forma enormi fiori, larghi fino a 25 cm, ma radi e leggeri, bianchi, che sbocciano in giugno. Richiede un terriccio sub-acido e molto fertile, arricchito con letame. Non necessiterebbe di potatura, ma se coltivata in vaso occorre ridurne le dimensioni tagliando in febbraio-marzo i rami che hanno fiorito, asportando almeno metà della lunghezza.
Falso gelsomino, per il pieno sole
È il rampicante più adatto per coprire un gazebo in pieno sole. Ha un’ottima resistenza al freddo ed è caratterizzato da una crescita rapida; forma una nuova vegetazione di almeno 40 cm l’anno e raggiunge un’altezza prossima ai 200 cm. Profumato all’inverosimile durante l’epoca di fioritura, ha foglie persistenti e una bassa richiesta di manutenzione.
Solanum, se non fa troppo freddo
Originario del Brasile, presenta foglie sempreverdi, ma le perde nelle regioni con inverni freddi. Produce fiori bianchi con antere dorate che sbocciano da giugno fino a settembre od oltre se il clima è mite. In passato, Solanum jasminoides veniva considerato come annuale; tuttavia, nelle attuali condizioni climatiche con inverni meno rigidi, può agire come perenne, regalando notevoli soddisfazioni. Per evitare il ristagno d’acqua, si consiglia di aumentare la quantità di sabbia nella miscela di terreno indicata per i rampicanti. Potature solo di contenimento.
Vite americana: per la colorazione autunnale
Adatta a tutte le esposizioni (meglio non a Sud), è di buona vigoria, soddisfacente accrescimento e non troppo esigente. Il rosso acceso e luminoso delle sue foglie arricchisce i giardini di un tocco di colore quando il resto si spegne. Il suo limite è rappresentato dal carattere spogliante. Le foglie sono trilobate, i fiori, che si aprono a inizio estate sono piccoli e gialli dai riflessi verdi, i frutti sono acini sparsi portati da corti rami laterali. Al genere Parthenocissus appartengono una decina di specie rampicanti di cui Parthenocissus tricuspidata è la più famosa.
Edera per tutte le esposizioni
È possibile scegliere fra qualche migliaio di varietà, dal fogliame grande o piccolo, verde o variamente screziato o bordato in bianco o crema. Sempreverdi e rustiche, sono perfette per una copertura 4 stagioni, ma crescono lentamente. Quella spontanea, Hedera helix, che si arrampica anche sugli alberi, raggiunge i 30 m di altezza e dopo qualche anno di coltivazione in vaso mostra segni di sofferenza, quindi è più adatta alla coltivazione in piena terra. Tutte le altre specie e gli ibridi derivati, alcuni dei quali adatti alla coltivazione in vaso, crescono bene in qualunque terreno, ma non tollerano il ristagno idrico soprattutto quando sono giovani e allevate in contenitore. Preferire le varietà vigorose e a foglia larga, come Hedera ‘Goldchild’.
Lonicera, per gazebi “spettinati”
Adatta al pieno sole, in genere è a foglia decidua. Raggiunge i 3 metri di altezza in vaso, getta nuovi germogli in modo vigoroso e un po’ disordinato, quindi nel corso della primavera e dell’estate occorre di tanto in tanto dipanare le masse vegetative che si formano. Per questo pochi considerano la pianta adatta a rivestire una struttura, ma è capace di dare risultati sorprendenti. Richiede un terriccio molto ricco di sostanza organica, quindi alla fine dell’inverno è indispensabile concimare con fertilizzanti specifici e sostituire la parte superiore del substrato con nuovo materiale. È interessante la possibilità di scegliere elementi con colore dei fiori ed epoca di apertura diversi, per ottenere un effetto decorativo prolungato.
La rosa più adatta come rampicante è la banksia
Ottenere una copertura verde con una rosa non è facile e richiede molto tempo, a meno di scegliere una rosa banksia e di assicurarle il pieno sole. Rientra nel novero delle rose rampicanti uniflorali, cioè a fioritura unica e contemporanea. Una volta terminata, mantiene il suo aspetto decorativo perché è fra le poche rose che conserva le foglie tutto l’anno, anche in inverno e sotto la neve. La crescita è sempre vigorosa e nel giro di tre anni un ramo secondario può raggiungere la lunghezza di tre metri. Non teme né il freddo né le potature pesanti.
Glicine per strutture robuste
Spesso utilizzato per creare pergole, anche di grande estensione, ha però un carattere “strangolatore” che nel tempo può portare a modificare in alcuni punti la struttura se non è delle più resistenti. È bene allora scegliere varietà adatte alla coltivazione in vaso, come Wisteria sinensis ‘Prolific’, sempre molto decorative ed esuberanti, ma meno forti della specie originaria. Per mantenersi fiorifero nel tempo, va potato due volte l’anno. In inverno, lasciando la nuova vegetazione accorciata di 4-6 gemme. In luglio fare una potatura verde lasciando i nuovi rami lunghi 1 metro.
I vasi ideali per i rampicanti sono grandi
Le dimensioni generose sono richieste per accogliere l’importante apparato radicale dei rampicanti e sostenere una folta massa fogliare. Quelli cubici di 60 cm circa per lato sono un’ottima scelta. Assicurarsi che i contenitori siano dotati di un ampio sottovaso e porre fra questo e il fondo un distanziatore (basta uno spessore di 2 cm). Questo eviterà il ristagno d’acqua e l’asfissia radicale causati dall’eccessiva pioggia.
Per falso gelsomino, edera, glicine &Co., terriccio + sabbia
Per promuovere una crescita sana e vigorosa dei rampicanti, mescolare cinque parti di terriccio universale, una di sabbia – per migliorare il drenaggio – una di torba e, per la sostanza organica essenziale, tre di terricciato di letame maturo. Se questo non è disponibile, può essere sostituito con due parti di terriccio e una parte di stallatico in pellet, facilmente reperibile nei garden. Evitare l’uso di terra proveniente da coltivazioni precedenti, poiché le piante in vaso, tutte in generale, necessitano di terreni ricchi.
Le cure ottimali per i rampicanti sul terrazzo
Oltre alla regolare fertilizzazione del terreno, è consigliabile aggiungere materiale organico come stallatico in pellet o compost in autunno e primavera. Ad anni alterni, per le piante già sviluppate, sostituire il primo strato di terriccio con materiale fresco favorirà una crescita sana. È indicato irrigare anche durante l’inverno, specialmente in assenza di precipitazioni, mantenendo una moderazione nell’apporto d’acqua, ma evitando di far seccare completamente il terreno.
Rfm 02/2024