Contenuti trattati
Dopo un acquazzone, soprattutto se si vive in campagna, la necessità di portare il cane a spasso per passeggiate, giochi e bisogni ha la spiacevole conseguenza di rientrare a casa con il proprio animale sporco. Se, talvolta, è sufficiente pulirlo con un panno e una spazzola, in altri casi terra e detriti si annidano nelle zampe o sotto la pancia rendendo la pulizia difficoltosa e insufficiente. Ecco che, allora, l’unica soluzione sembra essere quella di un bel bagno. Non sempre è necessario ricorrere al negozio di toelettatura professionale, soprattutto se il cane non richiede un taglio o una tosatura specifica (legati alla razza per esempio) e in casa non mancano spazi e possibilità per attrezzarsi.
Tuttavia sono molti i fattori da tenere in considerazione. Innanzitutto la frequenza: un vero e proprio bagno con shampoo (anche specifico) può avere effetti di un certo tipo sul manto del cane. Il rischio, infatti, è di intaccare lo strato lipidico (ossia di grasso e proteine) prodotto dalle ghiandole sebacee (che nutrono l’epidermide) e di seccare la cute del cane. Non si tratta solamente di un problema estetico: una pelle non sufficientemente protetta dagli agenti esterni può essere più facilmente attaccata da parassiti, lieviti e batteri oltre al rischio di disidratazione. Sono diffuse molte problematiche a livello cutaneo (irritazioni, dermatiti, secchezza, arrossamenti, alopecia o forte prurito) legate alla frequenza eccessiva di lavaggi: il cane manifesta questi disturbi leccandosi e grattandosi anche ferocemente, fino ad autolesionarsi. Oltre ai prodotti più indicati, quindi, è importante sapere ogni quanto lavare il proprio cane.
La regola d’oro è: meglio poco che troppo
Il bagno al cane andrebbe fatto tre volte all’anno e sicuramente mai più di una volta al mese, in caso di necessità (compresi quello dai toelettatori professionali). A questa regola si aggiungono, poi, le variabili legate all’età, alle condizioni dell’animale, alla razza e al tipo di pelo: ai cuccioli non si dovrebbe mai fare un bagno completo prima dei 6/8 mesi, per quanto possa essere utile iniziare ad abituarlo al contatto con l’acqua (magari giocando mentre gli si bagnano le zampette e ricompensando sempre con il rinforzo positivo) a partire dai due/tre mesi di vita, in modo che prenda “confidenza” e non abbia paura. Bagno bandito anche subito dopo la vaccinazione.
Quando il cane si sarà abituato si potrà procedere, come detto, senza eccessi nella frequenza e nella detersione. Spesso è sufficiente semplicemente sciacquare il cane con acqua tiepida e rimuovere così gran parte dello sporco. Se, però, la detersione deve essere più profonda e accurata è necessario procurarsi uno shampoo specifico non aggressivo formulato, per esempio, per lavaggi frequenti. Evitare, invece, i fai da te: shampoo specifici quali antiparassitari o antiseborroici devono essere utilizzati esclusivamente solo su prescrizione del medico veterinario in seguito a una diagnosi specifica per una patologia cutanea.
Prima di iniziare il bagnetto, poi, è importante verificare che la stanza sia calda senza spifferi d’aria (a meno che non si effettui all’aperto quando le temperature sono molto elevate): oltre a preparare un ambiente accogliente per il cane, lo preserverà da colpi di freddo e sbalzi di temperatura.
Preparare tutto il necessario
In generale, ma soprattutto se si è alle “prime esperienze”, è importante avere tutto a portata di mano e attrezzarsi in maniera adeguata prima di iniziare il bagno al proprio cane.
Ecco come organizzarsi e cosa non dovrà mancare:
– indossare abiti comodi, che possono essere sporcati senza problemi: è facilmente immaginabile, infatti, che il cane bagnerà, schizzerà e si scrollerà
– sarà necessaria una vasca o (a seconda della taglia) o grosso catino dove immergere il cane, facendo attenzione che non scivoli
– procurarsi pettini, spazzole adatti alla razza e al pelo dell’animale: prima e dopo, infatti, sarà necessaria una bella spazzolatura
– scegliere shampoo ed eventuale balsamo per cani (rigorosamente!) facendosi consigliare dal veterinario
– tenere a portata di mano alcuni asciugamani sia per asciugare il cane sia per tenerlo avvolto dopo il bagno
– procurarsi un paio di forbici se sono presenti nodi e solo se si è in grado di usarle in maniera corretta (diversamente meglio rivolgersi a un toelettatore)
– se si vuole evitare il rischio di acqua nelle orecchie, usare del cotone idrofilo
– per non spaventare il cane meglio usare un asciugacapelli poco rumoroso
Calma, fermezza e tante coccole
Tutto pronto, quindi: si comincia. Innanzitutto è importante, come detto, che il locale dove verrà fatto il bagno sia tiepido. Prima di iniziare a bagnarlo poi, sarà bene spazzolarlo a lungo non solo per eliminare eventuali nodi o pelo “morto” ma anche per creare un momento di “coccola” con il proprio amico a quattro zampe.
Quindi si dovrà collocare il cane nella vasca, sempre con delicatezza (ma fermezza) e cercando di tranquillizzarlo: nell’eventualità si agitasse troppo rischiando di scivolare o farsi male, sarà necessario munirsi di guinzaglio e legarlo, ma solo in situazioni di emergenza. Anche un tappetino antiscivolo può risultare piuttosto funzionale. È importante, infatti, che il bagno sia per il cane un momento piacevole e non si trasformi in una situazione che possa causare stress o paura.
Si inizierà a bagnare poco per volta il cane avendo cura che l’acqua sia tiepida e né fredda né troppo calda: sarà sufficiente sincerarsi sulla propria mano la temperatura. Il mantello dovrà risultare ben bagnato, tuttavia sarà doverosa una precauzione per le orecchie: il ristagno dell’acqua nei padiglioni auricolari, infatti, può causare pericolose otiti. In generale è meglio prima passare l’acqua sul collo, quindi il dorso e il resto del corpo e tenere il muso come ultimo.
Successivamente si proseguirà insaponando generosamente ma, ancora una volta, avendo cura di evitare la zona non solo delle orecchie ma anche degli occhi e, in generale, sul muso. Mentre si insapona, un buon metodo consiste nell’accarezzare e massaggiare con movimenti rotatori il cane partendo ancora una volta dal collo e dal dorso e terminando con le zampe e l’addome: in questo modo supererà la paura e vivrà il bagno come una sensazione piacevole e un’occasione per ricevere altre coccole.
Infine, il risciacquo: anche in questo caso grande cura andrà prestata alla temperatura dell’acqua e alle zone delicate di occhi, orecchie e muso. Ci si potrà aiutare con un guanto o una spugna e, se si desidera, si potrà applicare un po’ di balsamo che poi dovrà essere ulteriormente sciacquato. Oppure si può arrivare direttamente alla fase finale dell’asciugatura.
Prima di fare uscire il cane dalla vasca si dovrà avvolgere in un telo o un asciugamano grande con il quale, poi, si inizierà a tamponare per eliminare l’acqua in eccesso. Attenzione! Questo è il momento in cui solitamente il cane si scrolla: sarà bene anticiparlo e premunirsi per non rischiare di bagnarsi completamente, a propria volta.
Asciugare bene il cane è importantissimo: l’umidità può essere pericolosa per la sua pelle e per il suo benessere in generale. Nella stagione più fredda è indispensabile un phon, preferibilmente professionale e, quindi, poco rumoroso. Il getto d’aria non dovrà essere troppo caldo e diretto: con un movimento continuo poco per volta il cane sarà ben asciugato. Ovviamente, se il bagno viene effettuato in piena estate, il cane potrà asciugarsi al sole ma non prima di essere stato avvolto in un telo per rimuovere l’eccesso di acqua.
Come ultima cosa si potrà ancora spazzolare velocemente e controllare con molta delicatezza la pulizia degli occhi con un batuffolo di cotone imbevuto di acqua. Per quanto riguarda le unghie, invece, meglio rivolgersi al veterinario o al toelettatore.
E per finire: tante coccole e un bocconcino premio saranno il giusto riconoscimento della sua pazienza.
Gli errori più frequenti…e i consigli utili
La fretta, l’improvvisazione e il “fai da te”, possono causare parecchi danni alla salute del proprio amico di casa. Alcuni errori sono piuttosto ricorrenti ed è bene, quindi, sapere cosa fare e cosa no, per un bagno sereno, piacevole e salutare.
Acqua troppo fredda o troppo calda: la temperatura ideale si aggira sui 37-38° C e, per verificarla, si dovrà provare sul dorso di una mano.
Bagni troppo frequenti: la pelle del cane è protetta da uno strato di grasso, il sebo, che deve essere preservato. Lavaggi troppo ravvicinati tendono a danneggiarlo e a causare problemi di dermatiti o irritazioni
Bagnare il muso e le orecchie: sono zone molto delicate. Oltre a un notevole fastidio per l’acqua e il sapone, ci possono essere conseguenze anche rilevanti. Per pulire le orecchie si può usare un batuffolo di cotone (solo nella parte esterna).
Lasciare il cane umido: spesso si pensa che non sia pericoloso perché il pelo lo protegge. È importantissimo, invece, asciugare molto bene il mantello e usare il phon regolando la temperatura in modo che non sia troppo calda e il getto d’aria eccessivo.
Agitazione e fretta: da evitare assolutamente grida, frettolosità e agitazione. Il bagno deve essere vissuto come un momento piacevole. Attenzione, quindi, anche al getto troppo potente dell’acqua che può spaventare il cane.
Usare shampoo per umani: è altamente sconsigliato perché si tratta di prodotti inadatti per gli animali. Gli shampoo per cani hanno una composizione specificamente studiata in modo da non aggredire il pH della loro cute.
Emana ancora cattivo odore: come mai?
Può capitare che, nonostante il bagno e i prodotti specifici, il cane emani ancora un odore sgradevole. La tentazione è quella di ripetere un nuovo bagno ma si tratterebbe di un grande errore: come detto, infatti, i bagni ripetuti e ravvicinati possono essere deleteri per la salute dell’epidermide del cane. La causa potrebbe risiedere, semplicemente, in un pelo non ben asciutto. Se il problema non si risolve, però, è consigliabile rivolgersi al veterinario perché potrebbe essere il sintomo di qualche disturbo per il quale è necessario il suo intervento.
In particolare se il cattivo odore proviene da:
la bocca: il cane potrebbe avere bisogno di una detartrasi o, comunque, di un controllo ai denti
le orecchie: è possibile si tratti di otite oppure di malassezia, un lievito, ossia un fungo microscopico, che causa cattivo odore quando è presente in quantità eccessiva.
Sotto la coda: le ghiandole perianali o sopra-caudali potrebbero essere infiammate.