Cappotto per il cane: sì o no?

Nonostante il suo parente più prossimo sia il lupo, il cane non è altrettanto in grado di adattarsi ai rigori invernali. Con le dovute precauzioni, però, si potrà comunque godere di piacevoli passeggiate in montagna o sulla neve. E in alcuni casi, serve il cappotto...

Roberta Marino
A cura di Roberta Marino
Pubblicato il 17/01/2020Aggiornato il 21/01/2020
cane al freddo con il cappotto

Di fronte alla meraviglia di un manto di neve candido, il cane gioca felice e spensierato, si rotola, corre, sembra impazzito. Purtroppo, però, il rientro a casa può riservare spiacevoli sorprese: le lunghe ore trascorse dal cane al freddo, con temperature rigide, possono causare (soprattutto in cuccioli o anziani) problemi di salute che in alcuni casi possono diventare anche gravi. Con le basse temperature i proprietari, spesso, non sanno bene come comportarsi: è meglio tenere il cane in casa o portarlo comunque a spasso ? Il cappotto è necessario o superfluo? Quali sono i segnali che devono mettere il allarme su uno stato di malessere? Come sempre, in tutte le situazioni la giusta misura deve essere data dal buonsenso, valutando lo stato generale e le condizioni del cane.

A spasso sì, ma gradualmente

Se vive abitualmente in casa e in luoghi riscaldati, lasciare il cane al freddo per tante ore può essere dannoso per la sua salute. Per questa ragione si dovrà iniziare a portarlo a spasso facendo brevi passeggiate, allungando progressivamente i tempi di uscita e abituando il cane poco per volta sia alle temperature più rigide sia all’attività fisica intensa: una corsa sulla neve, infatti, può essere tanto divertente quanto faticosa, soprattutto per i cani con le zampette corte (che non riescono a mantenere la temperatura corporea a livelli adeguati) o per i più anziani (magari già affetti da disturbi articolari cronici o da problemi cardiaci).

L’alimentazione al freddo

Freddo e movimento non solo stimolano l’appetito ma causano anche perdita di energia e, quindi, di calore. Per questo è molto importante fare attenzione alla sua alimentazione. Sopratutto se il cane trascorre molte ore all’aperto, nella stagione invernale è sempre consigliabile arricchire la pappa con un quantitativo maggiore di proteine e, in parte, di grassi: integratori a base di proteine, minerali come zinco, acidi grassi Omega 3 e 6 e un goccio di olio d’oliva extravergine. Un accorgimento importante, infine, riguardo alla ciotola: se il cane resta in giardino, il rischio è che acqua e cibo gelino e non possa bere e mangiare. Il consiglio è di prediligere ciotole di plastica, piuttosto che l’acciaio e, in ogni caso, controllare spesso che non sia ghiacciata.

Freddolosi o temerari: non tutti i cani sono uguali

Così come per le persone, ci sono cani più inclini alle temperature rigide e chi solo con qualche goccia di pioggia non vuole mettere la zampa fuori da casa.

In particolare alcune razze, sia per l’origine sia per la struttura fisica (più massiccia e con un fitto sottopelo), sono maggiormente inclini a tollerare il freddo senza accusare nessun disturbo: tra questi vanno citati i cani nordici (come Husky, Alaskan Malamut, Buhund, Terranova, Samoiedo, Finnish Spitz e Lapphund, ecc…) e quelli cosiddetti “da montagna” (per esempio il San Bernardo, di grande aiuto anche per il soccorso alpino, il Cane dei Pirenei, il Mastino Tibetano, il Leonberg).

In generale, comunque, i cani di taglia grande (Maremmano, Pastore del Caucaso, Bovaro Bernese, Pastore Tedesco, Hakita Inu, Chow Chow, Labrador, ecc..) hanno una soglia di tolleranza decisamente maggiore, quelli di taglia piccola o nana e quelli a pelo corto e raso (quindi anche di grossa stazza come Dobermann, Boxer, Dalmata e Rottweiler) resistono meno alle temperature rigide.

Oltre alla razza e alla struttura fisica ci sono due variabili importantissime di cui tenere conto prima di avventurarsi in lunghe passeggiate sulla neve: si tratta dello stato di salute e dell’età del cane. Mentre sul primo non ci sono dubbi e sarà il veterinario a consigliare quando e per quanto tempo è meglio portare a spasso il proprio animale in inverno, per cuccioli e anziani è sempre valida la regola di non esporli a neve e gelo per un tempo troppo lungo. In entrambi i casi, infatti, si tratta di soggetti più deboli e delicati ai quali vanno riservate maggiori precauzioni: i primi, perché non hanno ancora sviluppato un normale calore corporeo, i secondi, invece, a causa del progressivo indebolimento fisico dovuto all’età avanzata.

Il cappotto è utile?

Con l’arrivo dell’inverno si iniziano a vedere: corti, lunghi, con il cappuccio, impermeabili, trapuntati, con la copertura per le zampe e così via. Sono i cappotti per cani, sempre più originali e “alla moda”: ma al di là dell’aspetto puramente estetico resta il dubbio se si tratta di un accessorio necessario, superfluo o addirittura dannoso. In linea di massima può essere utile, a patto, però, che siano rispettate alcune regole fondamentali.

Il cappotto è importante per i cani a pelo raso, cuccioli, anziani e di piccola taglia; dovrà essere sempre impermeabile e non restare mai a lungo addosso se è bagnato.

Un aspetto che si tende spesso a sottovalutare è lo scopo al quale è destinato il cappotto: normalmente questo indumento copre la schiena del cane ma, in realtà, le parti che necessitano realmente di calore e protezione sono l’addome e il torace.

Un occhio di riguardo, poi, va riservato alla zona delle zampe: nei cani a pelo molto lungo il rischio è che, se neve e ghiaccio restano impigliati, possano causare problemi seri alle articolazioni. Il pelo superfluo, quindi, deve essere sempre ben sfoltito, spazzolato frequentemente e ben asciugato dopo un’escursione ad alta quota. Anche i polpastrelli rappresentano una zona particolarmente delicata: ghiaccio, neve ma anche il sale che viene sparso per evitare che si scivoli sul terreno, possono causare lacerazioni e abrasioni molto dolorose. Per evitare che il cane debba risentirne si può ovviare acquistando nei negozi di accessori per animali le scarpette specifiche per proteggere le zampe dal freddo. Nel caso in cui il cane non volesse proprio saperne di indossarle, si potrà prevenire qualsiasi rischio applicando speciali pomate con sostanze grasse protettive da spalmare prima della passeggiata, avendo cura, però, di rimuoverle al rientro: attenzione, poi, che il cane non le ingerisca, inavvertitamente, leccandosi!

Se c’è un problema, come intervenire

Sono i cani più anziani, i cuccioli e anche quelli già affetti da patologie di vario tipo a risentire maggiormente degli sbalzi termici repentini e a essere a rischio di ipotermia, ossia un abbassamento drastico della temperatura interna.

Durante le passeggiate invernali, in città come in montagna, è bene prestare attenzione a qualsiasi sintomo che il cane possa manifestare: brividi, stato confusionale, letargia, apatia, respirazione lenta, muscoli irrigiditi, pelo gonfio e ritto (una sorta di “pelle d’oca”), orecchie gelate sono tutti segnali che il colpo di freddo è in agguato. L’animale deve essere riportato immediatamente in un luogo caldo e riparato, all’asciutto, riscaldando addome e torace con una coperta, in attesa dell’intervento del veterinario che deve avvenire il prima possibile.

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