Che cosa fare se c’è una volpe

È una situazione più frequente di quello che si crede, perché la volpe è abile a nascondersi. La si nota solo quando riesce a entrare nel pollaio, oppure se finisce il cibo nella ciotola del cane e del gatto. Non è aggressiva con l'uomo ma è bene conoscere le sue abitudini.

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini
Pubblicato il 05/05/2022Aggiornato il 05/05/2022
volpe

Difficile da poter osservare a lungo, ma visibile di tanto in tanto ai lati della strada illuminata dai fari, o poco più di un’ombra veloce che attraversa di fretta, la volpe è fra gli animali selvatici quella che più ha saputo sfruttare le opportunità offerte dalla vicinanza dell’uomo. Oggi, infatti, possiamo parlare di due tipologie, quella di campagna e quella di città, diverse solo per gli schemi comportamentali. La volpe europea, o la volpe rossa, Vulpes vulpes, appartiene alla famiglia dei canidi e, allevata in cattività per più generazioni, mostra forti somiglianze comportamentali con il cane. Misura circa 130 cm, dal muso alla punta della coda, ha un tronco di 80 cm, alta al garrese poco meno di 50 cm; la coda è folta e voluminosa, lunga 50 cm. Il peso di un maschio adulto oscilla fra i 5 e i 9 kg, mentre quello di una femmina è fra i 4 e i 7 kg. Il muso è acuminato, le orecchie sono grandi e appuntite, la pupilla è ellittica, la dentatura è robusta con i canini superiori lunghi che scendono fino al margine inferiore della mandibola; gli arti sono brevi ma veloci. Il mantello nella parte superiore è di colore bruno rossastro più o meno misto al nero; gli arti, la parte inferiore del collo e la punta della coda sono bianchi. Il suo areale di diffusione è vastissimo: Europa, Asia, America Settentrionale e, oggi, Australia, dove è stata introdotta dall’uomo e ha prodotto gravi danni ai marsupiali. La sua diffusione in un’area geografica uniforme è sempre abbastanza omogenea, perché ogni animale tende a occupare una precisa area di interesse e di caccia. Con il tempo dalle zone boscate della collina e della media montagna, dove la concentrazione è maggiore, il suo areale si è spostato verso la pianura, dove si è assistito a un progressivo inurbamento della specie. Secondo il parere degli studiosi svizzeri autori di un monitoraggio molto attento, il fenomeno è dovuto più a una sovrapposizione di aree geografiche, causata dall’espandersi dei centri abitati e delle attività agricole, piuttosto che a un’azione di richiamo esercitata dagli agglomerati urbani.

I segnali per capire se è nascosta vicino a casa 

Per quanto difficile da osservare direttamente, la presenza delle volpi intorno a noi è certa e può essere rilevata da segnali secondari come:

lo scavo in giardino di buche larghe e non troppo profonde

la sparizione di scarpe, guanti, piccoli attrezzi da lavoro e giocattoli  ritrovati a distanza, trasportati dai soggetti più giovani e curiosi

impronte di canide sulla neve o nel fango

escrementi facili da riconoscere di colore nero o bluastro, lunghi  circa 8-10 cm, contenenti, secondo il regime alimentare del  momento, ossa di piccoli animali o noccioli di frutta, come le ciliegie

rumore caratteristico: durante la primavera emettono, nelle ore  notturne, un abbaio soffocato

Una vita solitaria

La volpe vive in tane scavate sottoterra dove, dopo una gestazione di 50-52 giorni, partorisce una volta l’anno da tre a otto piccoli. La madre scava le tane in terreni asciutti, preferibilmente sabbiosi, allargando a volte quella già fatta da un coniglio o da un tasso. I cuccioli nascono ciechi e aprono gli occhi dopo circa due settimane e sono allattati per un mese. Dopo questo periodo,  la femmina non produce più latte e i piccoli iniziano ad alimentarsi con il cibo cacciato dal padre, dalla madre e da altre femmine solitarie che non si sono riprodotte, ma vivono nella zona. All’età di tre-quattro mesi, i piccoli perdono la pelliccia fulva che avevano dalla nascita e diventano indipendenti. Non tutti però riescono a superare l’inverno: il tasso di sopravvivenza è del 50% circa. Escluso il periodo riproduttivo, la volpe conduce una vita solitaria e può vivere fino a 12 anni. La femmina è molto abile a tenere nascosta la tana con i cuccioli: se i piccoli l’aspettano per la poppata o la preda, per rientrare la madre compie percorsi diversi, tortuosi, che si intrecciano tra loro, con veloci cambi di andatura e arresti, per far perdere le tracce a eventuali inseguitori. Inoltre fa sempre scorte di cibo, come fanno anche gli scoiattoli, divise in tanti piccoli accumuli. Ma, al contrario dei roditori arboricoli, non ne dimentica nemmeno una.

Come elimina le pulci

Ingegnosissima è la modalità di eliminazione delle pulci messa a punto dalle volpi. Le pulci non amano l’acqua e, se possono, cercano di sfuggirla. Così la volpe si immerge nell’acqua gradualmente, in modo da dar modo alle pulci di spostarsi fuggendo invece che di ancorarsi alla cute e ai peli aspettando di tornare a respirare quando la volpe uscirà dall’acqua. L’animale che ha tra i denti un bastoncino continua a immergersi fino a quando restano asciutti solo la punta del muso e il bastoncino. Quando i parassiti si sono insediati sul bastone la volpe lo lascia andare alla deriva, liberandosi di gran parte dei parassiti. 

Volpi di bosco e volpi di città

Le volpi che si sono adattate alla vita di città presentano un modello di socialità diverso da quelle dei boschi:

difficilmente scavano tane, ma approfittano di cavità e recessi come quelli che si possono creare alla base delle costruzioni, sotto solette di cemento dove l’azione dell’acqua ha nel tempo creato spazi vuoti

costituiscono gruppi familiari stabili dove i giovani, sia maschi sia femmine, aiutano nella cura delle nuove cucciolate 

vista la minore capacità di dispersione sul territorio, la fertilità delle femmine diminuisce al crescere della densità della popolazione

La ricerca del cibo resta sempre un fatto individuale, sia per le volpi urbane che per le altre, così che gli animali possono essere osservati da soli e non si ha la percezione dell’esistenza di un gruppo.

Che cosa mangia 

Le volpi sono onnivore, ma (e qui sta la loro utilità) mangiano principalmente topi di tutti i tipi: dalle arvicole di campagna ai grossi ratti di fogna. Sono predatrici pazienti, capaci di restare ferme per lungo tempo in attesa che il roditore si sporga incautamente all’aperto. Sono veloci, capaci di balzi prodigiosi e precise nel morso tanto da non lasciare scampo alla preda inseguita. La loro dieta, però, dipende anche dal luogo in cui vivono. Gli esemplari che vivono in ambiente urbano, così come tutti gli altri animali cacciatori di topi, hanno trovato in questi luoghi una fonte alimentare inesauribile, poiché ratti e topi vi si riproducono a grandissima velocità. Ed è proprio grazie a questa disponibilità costante di cibo che il numero delle volpi in città è in aumento. Al punto che, in Inghilterra, il “cacciatore di volpi urbane” è una vera e propria professione ben remunerata, perché il numero di selvatici è così elevato da doverlo contenere. In più, le volpi si nutrono anche di rifiuti ed è facile riconoscere i sacchi della spazzatura sventrati dove le volpi hanno di certo trovato cibo gradito. Per questa ragione, una delle prime attenzioni per scoraggiarne la presenza, è quella di non abbandonare i sacchi a terra, conferirli di mattino, utilizzare cassonetti chiusi e zone di accumulo ben recintate e, persino, non introdurre in compostiera, scarti di cibo. Le volpi che vivono in natura hanno un regime alimentare più legato all’andamento stagionale che si basa, oltre che sulle prede date dalla caccia, su bacche, frutta, insetti e lombrichi. Animale molto attivo e onnivoro, la volpe non disdegna le prede piccole che singolarmente sono trascurabili ma, sommate, danno un buon contributo alla sopravvivenza. In campagna, nei pressi delle abitazioni, il regime alimentare diventa più ricco e comprende:

la frutta caduta a terra che gioca un ruolo importantissimo, perché la volpe non è un predatore esclusivo e, per scoraggiarne la presenza, bisogna impedire che possa trovarne in abbondanza

i lombrichi dell’orto e del giardino, più numerosi che nel terreno normale perché smosso e irrigato

il cibo messo a disposizione di cani e gatti, soprattutto se questi sono richiamati all’interno per la notte. In questi casi, se una volpe è nei paraggi,  la ciotola al mattino sarà perfettamente pulita, senza tracce di sporco, cibo sprecato o avanzi. La volpe passerà come un fantasma e tornerà con regolarità quasi tutte le sere e in orari molto simili. Nel caso in cui gatti e cani dormano all’aperto, la volpe cercherà di approfittare di una distrazione del cane per evitare che dia l’allarme, mentre le basterà intimorire i gatti che si rifugeranno in alto, al sicuro.

Le prede preferite? Le galline

La volpe più che con l’uva ha sempre avuto a che fare con le galline e che con i volatili in genere, sia quelli da cortile, sia quelli liberati per i ripopolamenti a scopo venatorio. Il miglior modo per difendere i propri animali è quello di farli rientrare prima del tramonto ospitandoli in un pollaio a perfetta tenuta. Verificare periodicamente reti alle finestre, chiusura dei battenti di porta e finestre e continuità delle pareti al piede perché basta un pertugio di 12 centimetri di diametro per consentire l’ingresso a una volpe.

Che cosa fare se si incontra una volpe?

Nelle aree scarsamente popolate, le volpi non hanno paura a mostrarsi in pieno giorno; dove, invece, interagiscono con l’uomo, si avvicinano a case e allevamenti solo con il calar delle tenebre. Occorre sfatare la credenza che se una volpe si mostra in pieno giorno sia per forza malata e quindi fonte di apprensione per complicazioni sanitarie. Nel giro di poco tempo una volpe, se attratta con cibo, può perdere la naturale diffidenza nei confronti dell’uomo, avvicinarsi alle case e mostrarsi. Questa familiarità che si crea può essere per noi un motivo di piacere e di orgoglio, ma è lesiva per l’animale che, avvicinandosi anche ad altre case, potrebbe suscitare allarme e mettersi in situazioni di pericolo. Per questo conviene, nel caso le volpi si avvicinassero troppo, dissuaderle alzando la voce. Senza avere timore, perché la volpe, in condizioni normali, non è aggressiva e non attacca.  Il suo comportamento, come quello di tutti gli animali, può essere diverso se si sente braccata, costretta in un angolo o in uno spazio angusto, o se la prole è insidiata. I volpacchiotti sono curiosi e giocherelloni e potrebbero essere più facili da avvicinare, tanto che una possibile domesticazione non è un fatto impossibile ma sconsigliato, per risparmiare all’animale un futuro difficile e improbabile.

Meglio se sta lontano da cane e gatto

Volpe e gatto sono due predatori simili: il gatto si mostra spesso più aggressivo della volpe durante un confronto ma questa, in periodi di magra, spinta dalla fame, non disdegna nemmeno di predare i felini domestici vecchi, malati o non in grado di difendersi. Contro il cane la volpe è in genere soccombente, perché di carattere più schivo e preferisce darsi alla fuga, anche se non mancano esempi in cui i due animali familiarizzano tra di loro. La volpe può essere veicolo della rogna per il cane: Sarcoptes scabiei, un acaro che si insedia sulla cute, compie tutto il ciclo sull’animale, e provoca un generale deperimento. Se si individua quindi una volpe colpita dalla malattia, con croste nere su muso, orecchie e ginocchia, che si presenta molto magra, bisogna contattare il Servizio Caccia e Pesca competente per il territorio che provvederà all’abbattimento dell’animale, per evitare che il problema si diffonda. La diffusione della malattia, infatti, avviene per contatto diretto e potrebbe interessare anche i nostri cani o altri animali domestici. Problema ben diverso è quello della rabbia che, pur coinvolgendo animali di specie diverse, vede nella volpe il principale vettore. Si tratta di un virus veicolato dalla saliva quando entra a contatto con le mucose o con ferite, quindi tipica da morso. Gli animali affetti perdono il timore, morsicano e in breve giungono a morte. Il problema della rabbia si presenta in modo incostante a ondate successive. Solo la Svizzera, fra i Paesi a noi vicini, ha messo in atto un piano di eradicazione, offrendo alle volpi esche contenenti il vaccino così da mettere al riparo non solo uomo e cani, ma anche tutti gli animali allevati al pascolo. Occorre quindi stare molto attenti se un animale domestico viene morsicato e se a sua volta presenta i sintomi della rabbia. Diventa urgente farlo curare subito.   

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