Come proteggere cani e gatti dal freddo: consigli e precauzioni

Giornate uggiose, pioggia e temperature rigide non possono costringere gli animali domestici, specialmente il cane, a rimanere sempre in casa: ecco, allora, tutti gli accorgimenti utili per difenderli dal gelo.

Redazione digital
A cura di Redazione digital
Pubblicato il 21/01/2025Aggiornato il 21/01/2025
bovaro del bernese sulla neve

Nel caso di Fido, le passeggiate, anche in inverno, sono ovviamente d’obbligo per consentire al nostro amico a quattro zampe di fare i propri bisogni, giocare, svagarsi e socializzare con i suoi simili. Tuttavia, molti cani (soprattutto di piccola taglia, con pelo raso o anziani) non amano la pioggia e il freddo e portarli fuori anche solo pochi minuti al giorno può essere davvero un’impresa ardua. E anche se si cerca di proteggerli con un cappottino, spesso questo accessorio non viene gradito.

Ci sono poi cani che trascorrono molte ore in giardino all’aperto e, con il freddo intenso, possono trovarsi in una situazione rischiosa per la loro salute.

In tutti questi casi, e per affrontare la stagione più rigida con serenità, è bene sapere come comportarsi e attrezzarsi nella maniera più adatta per non trasformare ogni uscita fuori da casa in un momento di ansia o stress.

A spasso sì, ma con il capottino

Durante la stagione invernale, per portare il cane a spasso può essere utile un cappottino impermeabile e, se le temperature si abbassano molto, anche imbottito. Si tratta di un accessorio indispensabile per i cani a pelo corto, o molto magri (e quindi non protetti da grasso cutaneo) o, ancora i cuccioli in crescita o i cani anziani con problemi ossei.

È importante controllare che il capottino sia sempre ben asciutto nella parte che aderisce al corpo e, in ogni caso, è sempre consigliabile asciugare bene il cane con un asciugamano tamponandolo (o con un phon se molto bagnato, facendo attenzione alla zona delle orecchie) al rientro da una passeggiata sotto la pioggia: particolare cura va riservata a zampe, dorso e addome. Per quanto, infatti, il mantello protegga il cane dal freddo, è sempre opportuno non lasciare l’animale umido e, per la stessa ragione, non tosarlo.

Anche i bagni in inverno dovrebbero essere evitati o, quantomeno, limitati: il rischio, infatti, è quello di alterare le proprietà naturalmente isolanti del pelo. In linea di massima è bene fare il bagno al cane 2 o 3 volte l’anno, in primavera-autunno.

Queste precauzioni non sono però necessarie per tutte le razze: di solito, quando viene portato a passeggio fuori casa, se è in movimento, corre e gioca in area cani, Fido non soffre il freddo perché con l’attività fisica produce calore. Inoltre, i cani con pelo lungo o medio (Yorkshire Terrier, Shi-Tzu…), pelo corto e duro (Pastore Tedesco, Labrador, Husky), pelo duro (Westie, Scottish Terrier…) e, in generale, i cani che vivono la maggior parte del tempo fuori casa non hanno bisogno di indossare il cappottino in passeggiata. 

cane al freddo con il cappotto

Nell’acquisto del cappottino è bene evitare di farsi abbagliare da modelli stravaganti o alla moda ma inutili. Meglio ricordare che il capo deve:

  • essere lavabile con fodera spazzolabile: il cane, infatti, deve poter giocare, correre, rotolarsi e sporcarsi;
  • essere caldo e mantenere il calore nelle parti più esposte come pancia e schiena;
  • avere ganci comodi e regolabili montati su robuste fettucce in nylon.

E se proprio non vuole uscire?

Per alcuni cani la pioggia o il freddo non rappresentano affatto un problema: l’importante è andare a spasso. Per altri, invece, magari cani da salotto, di taglia piccola o che non hanno bisogno di fare molta attività fisica e amano stare in casa al caldo, può risultare faticoso portarli fuori con la pioggia.

In generale, comunque, la sensazione di essere inzuppati non è gradita da nessun cane e l’animale dovrebbe essere protetto, magari camminando sotto tettoie o balconi e, se non fa troppa resistenza, con un impermeabile idoneo come già detto.

Ci sono cani, poi, che hanno il terrore di pioggia intensa e temporali: si parla in questo caso di ceraunofobia, una vera e propria patologia comportamentale che può causare un disagio reale all’animale. Spesso anche solo la percezione dell’arrivo di un acquazzone può scatenare ansia e paura, perfino in casa. Questa situazione, se particolarmente acuta, necessita di un consulto con il veterinario comportamentista.

Per cercare di ovviare il problema, se non troppo serio, si può cercare di tranquillizzare il cane evitando di costringerlo a uscire quando il temporale è molto forte e trasformando la passeggiata in un’esperienza divertente, come fosse una giornata di sole: evitate percorsi fangosi o pieni di pozzanghere, premiatelo con complimenti o bocconcini gustosi quando Fido è rilassato e non tira al guinzaglio per tornare verso casa e, come già anticipato, asciugatelo immediatamente una volta rincasati.

Come cambia l’alimentazione

Se con il caldo, per le persone come per gli animali, l’appetito diminuisce, quando le temperature si abbassano la fame aumenta. Tuttavia, per i cani che vivono in casa e fanno poco movimento, non è necessario modificare l’alimentazione; viceversa, per quei cani che vivono quasi esclusivamente in giardino il fabbisogno nutrizionale di proteine aumenta con la diminuzione delle temperature nella misura di:

  • 10% in più intorno ai 10°C;
  • 25% in più allo zero termico;
  • 50% in più sotto lo zero termico.

Per aumentare correttamente le quantità, si consiglia di scegliere alimenti con almeno il 16% di grasso nei cibi secchi e di almeno il 6% negli umidi (evitandolo, tuttavia, nei cani obesi). L’ideale è orientarsi verso i cibi più energetici come quelli usati per i cani che fanno agility o attività intense.

Se il cane trascorre molte ore all’aperto, è sempre consigliabile, oltre ad arricchire la pappa con un quantitativo maggiore di proteine e, in parte, di grassi, aggiungere integratori a base di proteine, minerali come zinco, acidi grassi Omega 3 e 6 e un goccio di olio d’oliva extravergine.

Chiaramente, in caso di dubbi, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico veterinario prima di modificare o integrare la dieta di Fido.

L’importanza della cuccia giusta

Alcune persone hanno la fortuna di avere uno spazio esterno dove far scorrazzare il proprio cane per alcune ore della giornata. Fermo restando che il giardino non deve mai diventare un luogo in cui il cane trascorre tutta la sua esistenza, in isolamento sociale e, soprattutto, non sostituisce la passeggiata quotidiana, sicuramente uno spazio all’aria aperta può rappresentare una buona alternativa alla vita esclusivamente casalinga durante la bella stagione. Quando, però, le giornate sono più fredde e piovose il rischio è che il cane resti segregato nella cuccia magari anche patendo freddo e umidità.

Anche se, quindi, il cane non vive esclusivamente in giardino, è bene fare la scelta giusta e predisporre tutto affinché le ore fuori casa siano gradevoli anche quando è da solo e c’è il rischio di pioggia.

Le condizioni per il suo benessere sono legate alla scelta del tipo di cuccia e del luogo dove collocarla. In linea generale una cuccia da esterno deve essere in grado di mantenere una temperatura ideale e gradevole per l’animale a seconda della stagione: quindi, calda e asciutta in autunno/inverno e fresca in estate.

cuccia in inverno

Per questa ragione il legno (solitamente di pino e abete) rappresenta l’ideale per la cuccia: si tratta, infatti, di un materiale resistente, termoisolante in particolare per i climi freddi e umidi. Per evitare, tuttavia, che con la pioggia queste cucce possano rovinarsi, devono essere sempre pre-trattate con olii naturali (per esempio l’olio di lino cotto) o cere protettive.

In alternativa, si può optare per una cuccia di plastica, sicuramente meno bella esteticamente ma più robusta e che non rischia di assorbire l’umidità. Da evitare, invece, quelle in cemento fredde e disagevoli.

Per rendere la cuccia più confortevole, di solito, si tende a collocare all’interno una coperta o un cuscino, che mantengono la base morbida e calda: tuttavia, in caso di pioggia e freddo, è bene cambiarli spesso per non rischiare che restino bagnati causando disagio e problemi di salute al cane.

Oltre al materiale e al suo interno è bene pensare anche alla struttura vera e propria della cuccia: il tetto, probabilmente, rappresenta la parte più importante da prendere in considerazione. È sempre preferibile, infatti, scegliere modelli con tetto a spiovente (e non piatto) che lasciano scorrere l’acqua senza trattenere l’umidità e preferibilmente in materiale coibentato, ossia termoisolante.

In ogni caso, anche con il tetto a spiovente, la cuccia deve essere collocata in un luogo protetto dalle intemperie e dal vento, per esempio sotto una tettoia e, magari, offrendo al cane di ripararsi in un garage o in un capanno riscaldato per non dover restare bloccato nella cuccia per ore.

Infine, una cuccia che sia degna del suo nome non dovrebbe mai aderire direttamente al suolo ma essere leggermente rialzata dal terreno di almeno otto centimetri: se il modello scelto non prevede questa opzione, si dovrebbe sempre porre sotto una base isolante sulla quale poggiarla in modo da non costringere il cane a stare direttamente a contatto con il suolo umido. 

Fido non è l’unico che manifesta particolari esigenze quando le temperature si fanno piuttosto rigide: vediamo i consigli utili da mettere in pratica se in casa con noi vive un micio.

Il gatto: all’esterno con cautela

Amante delle comodità, il gatto in inverno adora acciambellarsi nelle zone più morbide e calde della casa. Nonostante sia fornito di una folta pelliccia, infatti, il micio soffre gli sbalzi di temperatura e, se non è abituato a vivere sempre all’aperto, può risentire dei primi rigori invernali.

Gatto in inverno

In ogni caso, se il gatto vuole uscire sul balcone anche in inverno è bene tenere presenti alcuni accorgimenti:

  • che prima di uscire si sia “riscaldato” un po’ giocando, attivando così il metabolismo e aumentando la circolazione sanguigna;
  • meglio farlo uscire nelle ore più calde, in posti ben soleggiati evitando i balconi in ombra;
  • fornire un buon riparo con una cuccia calda e cibo adeguato anche all’aperto;
  • non mettere la cassettina igienica all’aperto sul balcone o terrazzo nella stagione più fredda perché il micio potrebbe risentire dello sbalzo di temperatura uscendo ed entrando in casa;
  • spazzolare anche in inverno il mantello in modo da stimolare il rinnovo del sottopelo;
  • arricchire l’alimentazione di nutrienti, grassi e proteine: ad esempio, olio di fegato di merluzzo, ricchissimo di Vitamina A, che aiuta a migliorare le difese immunitarie;
  • controllare che l’acqua all’aperto non geli: se il gatto trova l’acqua gelata potrebbe cercare altro da bere con rischi per la sua salute (ad esempio i liquidi antigelo sono particolarmente attraenti per i gatti ed estremamente pericolosi).

Quali razze possono uscire

Il gatto comune è adatto a uscire all’aperto anche d’inverno, ma non tutti quelli di razza riescono a resistere alle temperature rigide nello stesso modo:

  • i gatti a pelo lungo come il Persiano non patiscono il freddo ma possono bagnarsi facilmente;
  • le razze a pelo semilungo come i Norvegesi e il Main Coon sono perfettamente in grado di affrontare l’inverno, così come le razze a pelo corto con sottopelo, se hanno un fisico robusto;
  • i gatti di tipo orientale come il Siamese e l’Abissino hanno il pelo corto senza sottopelo, quindi sono molto sensibili agli sbalzi di temperatura: meglio che non escano in inverno;
  • i gatti di tipo Rex, come il Devon, il Cornish e il gatto “nudo”, lo Sphynx, devono restare in casa.  

Calorifero: sì o no?

Dal momento che il micio adora i posti caldi, è facile che cerchi di dormire direttamente sul calorifero (soprattutto se ha il pelo lungo). In realtà questa abitudine è dannosa perché potrebbe surriscaldarsi e soffrire di sbalzi di temperatura e il calore potrebbe anche far seccare e desquamare la pelle.

È meglio, invece, farlo riposare vicino al calorifero magari su un supporto (in commercio esiste una sorta di “amaca” per gatti), in modo che il micio non sia direttamente a contatto con il calore.

Se invece il gatto non desiste e vuole stare sul calorifero, per rendere l’aria meno secca si può utilizzare un umidificatore o appendere al termosifone l’apposita vaschetta piena di acqua.

Infine, per evitare che la pelle si secchi, possono essere utili integratori a base di acidi Omega 3 che aumentano il sebo.

Come valuti questo articolo?
12345
Valutazione: 0 / 5, basato su 0 voti.
Avvicina il cursore alla stella corrispondente al punteggio che vuoi attribuire; quando le vedrai tutte evidenziate, clicca!
A Cose di Casa interessa la tua opinione!
Scrivi una mail a info@cosedicasa.com per dirci quali argomenti ti interessano di più o compila il form!