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È il sogno di tutti i proprietari: lasciar scorrazzare il proprio coniglio all’aperto, in un bel prato verde, dove si diverta a mangiare l’erba e a cercare nuovi nascondigli. Non c’è niente di più bello, infatti, che poterlo ammirare comportarsi come farebbe in natura: libero e in un ambiente che gli è congeniale, ben diverso dal freddo e liscio pavimento di casa. Ben vengano, quindi, le uscite del coniglio all’aperto se si dispone di un terrazzino o, ancora meglio, di un giardinetto. Non si tratta, però, di un cambiamento che si può improvvisare e attuare in maniera drastica da un giorno all’altro senza le opportune precauzioni: per la sua sicurezza ma, soprattutto, per la sua salute.
Temperature miti, ma attenzione al caldo
La stagione ideale per iniziare a portare il coniglio all’aperto, è sicuramente la primavera: le temperature gradevoli, ancora non troppo calde ma nemmeno più fredde come in inverno, gli consentono di ambientarsi gradualmente senza rischi.
Vanno, però, assolutamente rispettate due condizioni: di notte il termometro deve raggiungere almeno i 15 °C (in modo che il terreno non sia più ghiacciato) e il coniglietto deve avere compiuto sei mesi. Proprio in primavera (e poi in un autunno), questi animali fanno una muta consistente del pelo per prepararsi al cambio di clima. Per questa ragione, è importante lasciargli il tempo di rinfoltire la sua pelliccia: inoltre, il passaggio dall’ambiente domestico a quello esterno deve avvenire in maniera graduale, poche ore per volta ed entro un paio di settimane, perché il suo sistema immunitario potrebbe non sostenere gli sbalzi.
Diversamente da quello che si potrebbe pensare, poi, il coniglio all’aperto soffre maggiormente il caldo torrido rispetto alle temperature rigide: grazie alla sua folta pelliccia, infatti, resiste anche a temperature al di sotto dei 10 gradi, purché non esposto a sbalzi repentini.
Viceversa, non sudando, se si superano i 25 gradi, può rischiare un colpo di calore: quindi, pur beneficiando della luce diretta del sole (in quanto non sintetizza spontaneamente la vitamina D), deve avere sempre un adeguato riparo ombreggiato, dove ristabilire la temperatura corporea. Se il coniglio all’aperto appare affaticato, resta disteso e ansima, va immediatamente portato in una stanza fresca e contattato immediatamente il veterinario: un colpo di calore può essere letale in brevissimo tempo!
Resta inteso, ovviamente, che quando il termometro scende va garantito un riparo dal freddo e dalle intemperie (con materiali isolanti quali il legno o il cartone), magari utilizzando paglia in abbondanza per offrire un giaciglio caldo e asciutto.
Protetto e al sicuro, da pericoli e predatori
Vedere il proprio animaletto correre felice, brucare l’erba, scorrazzare in giardino è davvero una gioia. Però sono tanti i rischi che può correre il coniglio all’aperto e nessuno va trascurato.
>Innanzitutto i possibili predatori: che possono essere banalmente cani o gatti ma anche selvatici come volpi o cornacchie. È importante che il coniglietto non rischi di essere predato.
>Esiste poi il pericolo di fughe: i conigli adorano scavare buche anche molto profonde. Un’eventuale recinzione o una rete metallica dovrà quindi essere profonda almeno 40 cm sotto terra, a maglie strette per evitare che possa passare attraverso e, nel caso, fermata con pietre. Se, invece, l’uscita avviene in un terrazzino si dovrà fare in modo che non rischi di cadere di sotto.
>Sembra un controsenso ma proprio le piante presenti in giardino possono rappresentare un pericolo per il coniglio: non tutte, infatti, sono commestibili per lui. Alcune possono perfino essere tossiche: tra queste molte piante da vaso e ornamentali come il tasso, l’oleandro, l’azalea, il rododendro, i ciclamini o siepi come la photinia. Nel dubbio, quindi, sempre meglio tenerle a debita distanza e al riparo dal suo musetto curioso.
> Il coniglio è molto sensibile e timoroso: essendo un animale da preda, soffre le situazioni stressanti e i forti rumori. Se lo spazio all’aperto si trova in zone trafficate con diversi rumori, si potrebbe spaventare e stressare tanto da avere conseguenze dannose sulla salute. In questo caso, meglio tenerlo in casa.
>Infine, se si decide di far scorrazzare il proprio coniglio all’aperto in giardino (anche solo per alcune ore nel corso della giornata) bisognerà essere sempre sicuri di poterlo recuperare in caso emergenza, senza doverlo rincorrere. Si potrà, quindi, abituarlo poco per volta alle uscite e al rientro invitandolo magari con qualche leccornia (ad esempio le uvette di cui è ghiottissimo!) oppure preferendo l’uso del guinzaglio e della pettorina (vedi box) o delimitando lo spazio con un recinto apposito, purché spazioso.
Vaccinazioni e alimentazione adeguata
Il coniglio all’aperto può contrarre due gravi malattie virali specifiche della specie, la mixomatosi e la malattia emorragica che vengono trasmesse proprio dagli insetti ematofagi: la vaccinazione, quindi, è d’obbligo e assolutamente raccomandata se il coniglio esce in prati o terrazzi. Attualmente è disponibile un nuovo vaccino, specifico per i conigli da compagnia, che con una sola iniezione li protegge per un anno da entrambe le malattie.
Consigliabile, poi, anche l’applicazione del microchip con opportuna registrazione all’Anagrafe: in questo modo potrà essere recuperato facilmente in caso di fuga o smarrimento. Il microchip viene inserito dal veterinario con una semplice iniezione, assolutamente rapida e indolore.
Per quanto riguarda l’alimentazione, le corse nei prati e la vita all’aria aperta potranno stimolare l’appetito e lo porteranno a fare scorpacciate di erba fresca: per abituarlo a questo alimento, che normalmente non consuma, però, è utile iniziare a fornirne una certa quantità con il resto del cibo nelle settimane che precedono le prime uscite.
A spasso, con guinzaglio e pettorina
Chi non si dispone di un giardino proprio né di un terrazzo, può far godere al proprio coniglietto il piacere di assaggiare l’erba fresca portandolo a spasso con guinzaglio e pettorina specifici.
Certo, è bene mettere in conto che i primi tentativi non saranno semplicissimi: il coniglio all’aperto non gradirà molto questo nuovo accessorio e non sarà facile farglielo accettare. Tuttavia con un po’ di pazienza e tanta costanza, poco per volta si potrà abituare alle uscite.
> Si dovrà iniziare in un luogo tranquillo, facendo sì che il coniglio prenda confidenza con l’accessorio senza indossarlo. La pettorina dovrà essere lasciata a terra con una leccornia posta in modo che, per poterla mangiare, debba infilare o la testa o una zampina.
>Le prime volte non si dovrà agganciare ma semplicemente infilarla premiandolo e facendogli carezze o complimenti affinché il coniglio comprenda che la pettorina non è un oggetto pericoloso.
>Quando si sarà abituato a indossarla, prima di sfilarla si potrà lasciarlo saltellare in casa in modo che prenda confidenza. Prima di un risultato soddisfacente, si dovranno comunque effettuare brevi sessioni da 5-10 minuti per tutte le fasi del percorso.
>In seguito si potrà agganciare e lasciarlo libero di andare dove desidera, facendo in modo che sia lui a guidare ma senza correre il rischio di incastrarsi.
>È importante ricordare, comunque, che un coniglio non può andare a spasso come un cane: solitamente preferisce procedere davanti e mai dietro o accanto, in modo da sentirsi “protetto”.
>Raggiunto un buon feeling si potrà camminare al passo insieme, consentendogli sempre di procedere più avanti allungando il guinzaglio e lodandolo spesso: ovviamente, senza perderlo mai di vista!
>Infine, se proprio non vuole saperne del guinzaglio e della pettorina meglio arrendersi e propendere per un recinto portatile da collocare in un prato dove potrà comunque brucare l’erba e assaporare il piacere di qualche saltello, in piena libertà!