Da soli o in compagnia?

L’animale domestico soffre la solitudine durante la giornata? È legittimo chiederselo, soprattutto se trascorre a casa molte ore senza nessuno. Ma la decisione di affiancargli un “amico” non è gradita da tutti: ecco perché è bene sapere quali specie amano stare da sole e quali non lo sopportano.

Roberta Marino
A cura di Roberta Marino
Pubblicato il 20/05/2014Aggiornato il 20/05/2014
Da soli o in compagnia?

Per il cane: meglio in due

È un animale sociale e ha bisogno di compagnia: non bisogna dimenticare, infatti, che le sue origine risalgono al lupo e che quest’ultimo vive in branco. La compagnia di cui un cane ha bisogno non è, però, quella di un suo simile: il cane infatti, ha bisogno di interagire, giocare e comunicare e il suo riferimento è innanzitutto il proprietario, il “capo-branco”. Se però il cane è costretto a stare a casa da solo per molte ore oppure è tenuto in giardino isolato può manifestare problemi di socializzazione e disturbi comportamentali come timidezza o aggressività, oppure può guaire a lungo o combinare qualche danno. In questi casi affiancare un secondo cane al primo può essere una buona soluzione per fare in modo che i due possano giocare e farsi compagnia. Tuttavia prima di prendere un altro cane bisogna valutare diversi aspetti (abbiamo lo spazio a sufficienza? le risorse a disposizione in termini economici e di tempo bastano per entrambi?) e procedere per gradi.

Ecco come fare

  • SE IL NUOVO CANE È FEMMINA DEVE ESSERE STERILIZZATA per evitare gravidanze indesiderate o comportamenti rissosi del maschio in presenza di altri cani. Se si vogliono due maschi, la castrazione è consigliata per evitare atteggiamenti di dominanza. Se è cucciolo spesso il cane di casa è più tollerante.
  • VALUTARE NON SOLO IL SESSO E L’ETÀ DEL CANE MA ANCHE IL SUO CARATTERE: ci sono cani che non desiderano affatto la presenza di un nuovo arrivato in famiglia. Inoltre i cani di taglia più piccola, i cuccioli, i cani introversi, sensibili e timidi, devono essere tutelati per evitare che siano sopraffatti.
  • FARE CONOSCERE I due cani (se entrambi adulti) in un luogo “neutro” come il parco, evitando il giardino o la casa stessa che il cane più vecchio potrebbe difendere in quanto “suoi” territori.
  • NON SCONVOLGERE LE ABITUDINI E LA GERARCHIA GIÀ ACQUISITA: il più anziano sarà sempre festeggiato per primo, mangerà per primo, salirà in macchina per primo ecc. in modo che il nuovo arrivato capisca che deve attendere il suo turno.

Il gatto: non soffre la solitudine però…

Indipendente, schivo, solitario: sono alcuni degli appellativi che descrivono il suo carattere. In effetti il felino domestico sicuramente non soffre di solitudine e non ha esigenze di socializzazione: tuttavia la compagnia di un altro esemplare può essere gradita anche da lui. Nelle lunghe giornate di solitudine in attesa che il proprietari rientri in casa può essere piacevole giocare con un altro micio o anche solo accoccolarsi insieme. Del resto in natura i gatti vivono in colonie feline anche se è fondamentale che territorio che li ospita offra abbondanti risorse (cibo, acqua, luoghi di riposo, ecc.) per tutti. Anche in questo caso sono da considerare molte variabili prima di prendere questa decisione tra cui ancora una volta l’aspetto economico e sicuramente lo spazio a disposizione. In ogni caso la buona accoglienza dipende molto dal carattere del gatto, non esiste una regola precisa: ci sono gatti che si adattano bene alla convivenza con altri mentre alcuni che non tollerano altre presenze e restano fortemente territoriali. È sempre bene ricordare che la sterilizzazione è sempre consigliata e che con un cucciolo i tempi per l’inserimento di solito sono più brevi perché sono più tollerati dagli adulti: tuttavia anche un cucciolo potrebbe rappresentare un evento stressante soprattutto se l’altro micio è anziano.

Il coniglio: in coppia è felice

Per il benessere del coniglio è importante la presenza di un compagno del sesso opposto. Infatti è un animale sociale e ama i suoi simili: se lasciato solo soffre molto. La presenza di due conigli non implica un impegno molto più gravoso in termini di spazio e di denaro mentre è davvero una meraviglia ammirare come i due animali possono legare in maniera profonda tra loro, coccolandosi in maniera affettuosa. Inizialmente con cautela I conigli sono animali molto territoriali, in particolare quelli non sterilizzati, per cui è importante andare molto cauti nel periodo dell’inserimento. Alcune indicazioni di massima possono essere molto utili:

  • È MOLTO PIÙ FACILE FAR ANDARE D’ACCORDO DUE CONIGLI STERILIZZATI. In particolar modo i maschi possono essere aggressivi e attaccare in modo molto violento, anche mortale.
  • L’INTESA È PIÙ SEMPLICE TRA UN MASCHIO E UNA FEMMINA. Due femmine possono andare d’accordo (ma non è detto) mentre è difficile far convivere due maschi. In generale maschio e femmina è la scelta migliore: se sono sterilizzati e di buon carattere non hanno particolari problemi.
  • UN CONIGLIO CUCCIOLO E UNO ADULTO DIFFICILMENTE VANNO D’ACCORDO: il coniglio adulto potrebbe scacciare il piccolo arrivando a ferirlo.
  • DUE CONIGLI CRESCIUTI INSIEME HANNO PIÙ PROBABILITÀ DI ANDARE D’ACCORDO DI DUE CONIGLI ADULTI. Attenzione però al periodo della pubertà (dai tre mesi in poi) quando inizieranno a entrare in circolo gli ormoni: è fondamentale sterilizzarli.
  • I PRIMI INCONTRI DEVONO AVVENIRE IN UN “TERRITORIO NEUTRALE”, dove nessuno dei due conigli è mai stato. Lo spazio comunque deve essere ampio con molte vie di fuga e posti per nascondersi, con cibo disseminato in varie zone, ciotole d’acqua e giochi per entrambi. Al primo approccio i due conigli devono essere portati in trasportini di plastica chiusi tenuti lontani e con le aperture non direttamente visibili una dall’altra. I primi incontri dovranno essere al massimo di 5-10 minuti e andranno interrotti in caso di aggressioni.

Criceto: solitario per natura

Per il criceto vale il detto “meglio soli che male accompagnati”. Si tratta infatti di un animale solitario e fortemente territoriale che cerca in tutti i modi di “eliminare l’avversario” del suo sesso soprattutto se lo spazio nella gabbia scarseggia: due maschi da adulti non sono compatibili mentre è più probabile che due femmine vadano d’accordo, ma non è escluso che si azzuffino. Se vengono tenuti in gabbia (cosa sempre sconsigliabile) questa deve essere abbastanza grande. Bisogna tenere presente che le coppie che possono andare d’accordo tendono a riprodursi molto facilmente, partorendo anche moltissimi cuccioli.

Specie diverse di criceti

Per quel che riguarda le diverse specie, non bisogna assolutamente farle convivere nella stessa gabbia anche se sono di sesso opposto. I criceti dorati (o siriani) o cinesi: prediligono la vita solitaria e non possono assolutamente vivere in coppia o in gruppo perché hanno uno spiccato senso del territorio e finirebbero col ferirsi in modo grave. I criceti Roborovsky, i Campbell e i Winter White possono essere tenuti in coppia solo se fanno parte della stessa cucciolata e sono sempre vissuti insieme.

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