Contenuti trattati
Una volta considerati alla stregua di accessori o passatempi, oggi erba gatta e tiragraffi sono ritenuti essenziali per evitare che il gatto in casa si faccia le unghie su divani, tende, poltrone e tappeti. Questi due oggetti e altri piccoli “trucchi” potranno distrarlo e tenerlo tranquillo.
Erba gatta: che cos’è a cosa serve
Essenziale per il gatto in casa, se ne sente tanto parlare e in linea di massima tutti sanno di cosa si tratta: ma cosa è realmente l’erba gatta? Con questo termine si indicano, infatti, più specie erbacee creando confusione anche nei proprietari. Facciamo quindi un po’ di chiarezza:
Erba mazzolina (Dactylis glomerata): si tratta di una graminacea con lunghe foglie filiformi, simili alla comune erba dei nostri giardini. È un’erba foraggera, coltivata e venduta come integratore alimentare per gatti: i piccoli felini la utilizzano per purgarsi, una sorta di sostituito dell’erba che potrebbero trovare comunemente in giardino. Non bisogna quindi confonderla con l’erba gatta vera e propria: l’erba mazzolina, infatti, è semplicemente una pianta utile per pulire lo stomaco e l’intestino del gatto in casa e aiutarlo a liberarsi dai boli di pelo. Non è raro, infatti, vedere il gatto vomitare dopo aver mangiato quest’erba: nulla di preoccupante, è una semplice pulizia.
Erba gatta (Nepeta cataria): ecco la vera erba gatta famosa per i suoi effetti stimolanti e che alcuni definiscono erroneamente “droga per gatti”. Si tratta di una pianta aromatica parente della menta, completamente diversa dall’erba mazzolina. Le foglie sono a forma di cuore e dal bordo dentato, di un colore grigio-verde, molto pelose nella parte inferiore al punto da sembrare bianche. Questa pianta erbacea produce spighe da cui originano fiorellini bianchi che hanno un aspetto simile al fiore di lavanda ed è molto diffusa in Europa. L’erba gatta contiene vitamine, minerali e olii essenziali. Il gatto in casa ne viene attirato, ne annusa le foglie, le lecca e le mastica. Quindi inizia a strofinarsi con le guance e il corpo e ci si rotola sopra, come se fosse inebriato. Proprio per questa ragione si tende a parlare di “droga per i gatti”: in realtà è stato dimostrato che il suo effetto psicoattivo non crea dipendenza e non danneggia per via tossica il sistema nervoso nemmeno se consumata in dosi massiccie. In pratica è una sorta di “droga innocua” che provoca momentanee sensazioni piacevoli nei gatti: gli effetti della Nepeta cataria si manifestano quasi subito dopo l’ingestione e durano circa 15 minuti. Il gatto inizia a saltare, correre, giocare ed emettere particolari vocalizzi. A provocare questo comportamento sembra essere il nepetalactone, un composto chimico naturale simile ai feromoni felini. L’effetto riscontrato nei gatti adulti (pare soprattutto nei maschi) tuttavia, non è presente nei cuccioli al di sotto dei sei mesi.
Come si usa
La Nepeta si può coltivare in casa: in alcuni vivai sono disponibili le bustine con i semi da piantare in primavera. Quando i ciuffi hanno raggiunto i 5 cm di altezza può essere semplicemente recisa, tagliando le foglie per la potatura in modo da lasciare in vita la pianta e data al gatto. Oppure le foglie recise possono essere anche pestate in modo da sprigionare meglio l’aroma. Si trova in commercio anche essiccata ma si consiglia di non darla al gatto più di due o tre volte la settimana. Infine, sia fresca che secca, può essere strofinata sui tiragraffi, sugli oggetti che il gatto in casa deve conoscere e accettare, sui giochi per renderli più interessanti, nel trasportino prima del viaggio o sui cibi per i mici inappetenti.
Tiragraffi: perché è importante
Alzi la mano chi, con un gatto in casa, non ha il divano semidistrutto dai suoi graffi? Arrabbiarsi è inutile e, soprattutto non ha senso: graffiare le superfici verticali e orizzontali è un bisogno innato del micio. Il gatto ha la necessità di farsi le unghie, non solo per affilarsi gli artigli, ma anche per marcare il territorio: una sorta di “firma” anche attraverso l’odore emanato dalle piccole ghiandole site tra i polpastrelli che rilasciano segnali olfattivi. Impedirglielo sarebbe come maltrattarlo.
In assenza di un giardino dove possa scaricare questo istinto naturale e per salvaguardare mobili, tappeti e soprattutto il divano, vengono in aiuto i tiragraffi: si tratta di bastoni di lunghezza variabile rivestiti in corda o in cartone di varie forme, misure e dimensioni, studiati appositamente affinché il gatto possa aggrapparvisi e graffiare.
Alcuni tiragraffi dispongono anche di cucce sospese in cui il gatto possa schiacciare un pisolino e rappresentano per il micio un piccolo angolo personale. Oltre ai bastoni verticali, è necessario pensare anche a un tappetino per permettere al gatto di graffiare in orizzontale: può essere un comune zerbino da ingresso, oppure si possono trovare in commercio tappetini dello stesso materiale dei tiragraffi verticali da poter sistemare in giro per casa.
Tra i più comuni troviamo:
– il classico: a forma cilindrica con la colonna ricoperta da sisal, un filato ottenuto da fibre naturali, e spesso corredato da giochini o palline o piume che possano incuriosire il micio
– a più piani con nascondigli: che si sviluppa in altezza e può essere corredato da cuscini e giochini vari
– a onda: con una larga superficie dove il gatto può giocare; ideale per chi ha poco spazio
– con cuccia: di solito posizionata in alto foderata e imbottita
– in cartone ondulato: più semplice ed economico ma meno durevole
Dove va posizionato
Per decidere dove posizionare il tiragraffi è bene sapere che i gatti sono soliti effettuare marcature visive verticali (banalmente, graffi) in punti strategici del loro territorio: quindi si potrebbe mettere nella zona di ingresso della casa o nella stanza dove si trascorre la maggior parte del tempo. Meglio ancora, sarebbe collocare più tiragraffi in casa, sistemati ciascuno in una stanza diversa. Se, poi, il gatto ha l’abitudine di farsi le unghie su un particolare mobile (un classico è il divano) la cosa migliore è posizionare un tiragraffi proprio davanti e invitare il gatto ad utilizzarlo lodandolo e accarezzandolo quando si avvicina e lo usa, oppure spostando il micio dal bracciolo del divano al tiragraffi accanto, con delicatezza e senza maniere brusche. Niente grida o peggio ancora botte: un semplice “no” è sufficiente a ottenere risultati migliori.
Un sodalizio proficuo
Il gatto in casa scatena le sue unghie sul divano, scava nei vasi delle piante? Niente paura in soccorso arrivano l’erba gatta e il tiragraffi che insieme formano una squadra davvero vincente.
Non a caso, molti prodotti commercializzati per gatti (come topini, palline e persino tiragraffi) contengono la Nepeta cataria sotto la denominazione di catnip (termine inglese che indica appunto l’erba gatta). L’obiettivo è quello di stimolare l’interesse del gatto al gioco e, nel caso specifico dei tiragraffi, di spingerlo a farsi le unghie sul tronchetto, salvando così divani e tappeti.
Un altro modo per rendere più interessante il tiragraffi è fare giocare il micio ad acchiappare un filo facendolo dondolare sopra: per cercare di raggiungerlo scoprirà così il tronchetto e sarà stimolato a graffiare.
L’erba gatta è anche utile per spingere il gatto a evitare di rosicchiare e rovinare le piante (che magari sono tossiche!) nei vasi, dirottando il suo interesse verso il vasetto di Nepeta. Il sodalizio tra l’erba gatta e il tiragraffi è così efficace che in commercio esistono perfino spray al catnip, che si possono utilizzare sui tronchetti privi di traccia odorosa o su qualsiasi oggetto si desideri indirizzare il gatto in casa. In ogni caso la pianta fresca o al massimo la polvere (reperibile in alcune erboristerie) meglio ancora se mescolate ai semi di lino, hanno sicuramente un effetto maggiore: è sufficiente, infatti, strofinare la pianta sul tronchetto del tiragraffi o dove si voglia attirare il gatto…e il gioco è fatto!
Piccoli trucchetti per salvare poltrone e tende
Oltre al tiragraffi e all’erba gatta, alcuni piccoli stratagemmi possono essere utili per salvare i mobili di casa dalla firma dei piccoli felini domestici:
– ricoprire i divani con copridivani e plaid in materiali resistenti
– procurarsi piccoli pezzi di legna tagliata di forma rotonda (da distribuire in vari angoli della casa soprattutto vicino alle poltrone) rivestiti con corde o spaghi
– utilizzare scatole di cartone in cui il micio possa distrarsi e divertirsi magari con aperture create ad hoc e croccantini o golosità da scoprire
– circondare i divani con bucce d’arancia per tenere lontano il gatto (che detesta gli agrumi)