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Per gli amanti della montagna le escursioni con il cane sono divertenti e rigeneranti. Bisogna tenere presente però che la montagna con il cane è impegnativa anche per lui, sia per i lunghi percorsi sia per i tratti scoscesi o irti; non tutti i cani possono affrontarli dopo lunghi mesi trascorsi in appartamento. Prima di portare il cane in montagna, quindi, è sempre meglio predisporre tutti gli accorgimenti per evitare di costringerlo a stress e fatiche eccessivi.
Il controllo prima di partire
In montagna con il cane, innanzitutto è fondamentale che sia in buone condizioni di salute, soprattutto dal punto di vista cardiocircolatorio: una visita di controllo presso il veterinario di fiducia è, quindi, d’obbligo per essere rassicurati sull’impegno fisico che l’animale può sostenere e il tipo di itinerario da scegliere, in base alla difficoltà indicata.
Durante la visita di controllo, il veterinario effettuerà anche le profilassi e le vaccinazioni specifiche a seconda della meta prescelta: si tratterà di antiparassitari per pulci, zanzare, flebotomi e zecche (presenti anche in montagna) e un’adeguata profilassi vaccinale (per esempio contro rabbia o cimurro, se in zone con presenza di volpi).
Inoltre anche il cane, come le persone, può soffrire di “mal di montagna“: uno sbalzo repentino di dislivello in quota, soprattutto se si utilizza un impianto di risalita, può causare vomito, nausea, fastidio. Durante l’escursione, mentre sale in “altezza”, il cane potrebbe manifestare affaticamento, respiro affannoso anche a riposo, tosse frequente: abituando, invece, l’animale gradualmente a questo cambiamento, si potrà evitare l’inconveniente.
Infine l’alimentazione: esattamente come gli escursionisti anche per il cane l’apporto energetico adeguato è fondamentale per intraprendere un’escursione senza risentirne. Ancora una volta sarà il veterinario a consigliare la dieta più indicata, ricordando che il proprio amico a quattro zampe ha una digestione più lenta di quella umana ed è importante, quindi, somministrargli da mangiare almeno 3 ore prima di mettersi in cammino.
In ogni caso, in montagna con il cane durante le escursioni, è sempre importante portare con sé, oltre al certificato di iscrizione all’anagrafe canina, anche il libretto sanitario in cui sono riportate le vaccinazioni effettuate.
Lo zaino dell’escursionista a quattro zampe
Come ogni buon escursionista, in montagna con il cane occorre l’attrezzatura adeguata.
Acqua> Una delle cose da non dimenticare mai è che il cane ha bisogno di bere e rinfrescarsi spesso (anche se non fa particolarmente caldo), per non rischiare un colpo di calore o che si disidrati. Una borraccia specifica per cani o comunque una bottiglia con una piccola ciotola per servirgliela (eventualmente di quelle pieghevoli in commercio) sono, quindi, fondamentali. Durante il percorso, infatti, non è detto che si incontrino fonti per abbeverarsi e, in ogni caso, c’è sempre il rischio che l’acqua di ruscelli e abbeveratoi possa essere contaminata da batteri innocui per la fauna selvatica o di allevamento, ma nocivi per il cane al punto tale da causargli problemi gastro-intestinali.
Telo o asciugamano> Possono essere molto utili se il cane ha voglia di rinfrescarsi in un torrente e dovrà essere poi asciugato.
Corda e qualche moschettone> in caso di pericolo, se il cane si dovesse avventurare in qualche scarpata e non riuscisse a risalire. In questo modo si potrà aiutarlo.
Snack e crocchette> con moderazione. È bene ricordare, infatti, che i cani hanno una digestione lenta e, se mangiano troppo durante il tragitto, possono affaticarsi ulteriormente. Per questo è meglio limitarsi a qualche crocchetta o snack energetico (poco e spesso) rimandando al ritorno a casa il pasto vero e proprio.
Ciotola pieghevole> da utilizzare per fornire acqua ed eventuale cibo. Si possono reperire comode ciotole con anello da agganciare al guinzaglio.
Collare> della larghezza giusta, non troppo stretto e nemmeno troppo largo per non rischiare che si sfili. Prediligere pettorine apposite ben robuste (magari luminose, in caso di passeggiate all’imbrunire) ad esempio con imbracatura o a cavezza. Se l’escursione prevede anche l’utilizzo di impianti di risalita è obbligatorio avere con sé anche la museruola.
Guinzaglio> anche in questo caso si deve optare per un materiale resistente, eventualmente scegliendo il modello estensibile che può lasciare maggiore libertà di movimento al cane.
Sacchetti di plastica o una paletta> per rimuovere i bisogni del cane. Anche se la tentazione di lasciarli nel bosco è forte, non bisogna dimenticare che nelle feci potrebbero essere contenuti parassiti pericolosi per gli animali selvatici (soprattutto mustelidi e canidi) e provocare la morte di faine, volpi, tassi, donnole, lupi, orsi. Le feci vanno sempre raccolte, quindi, soprattutto per ragioni sanitarie.
Kit pronto soccorso> In montagna con il cane possono esserci pericoli anche per lui: potrà ferirsi, tagliarsi, essere punto da un insetto o trovarsi in una qualsiasi condizione di difficoltà. Il kit dovrà, quindi, comprendere: acqua ossigenata per disinfettare eventuali tagli, fiale di cortisone, salviette umidificate, forbici con punte arrotondate per tagliare i peli intorno alle ferite, bende, garze, pinzette per rimuovere corpi estranei o zecche e un piccolo calzino per proteggere le zampe eventualmente ferite.
Cerata per la pioggia> ne esistono di specifiche per la montagna con il cane, in modo da proteggerlo in caso di temporale ed evitare che debba proseguire il percorso completamente bagnato.
Rischi e imprevisti: come intervenire
Escursione è sinonimo di avventura: e non c’è avventura esente da imprevisti. Con il cane questi ultimi non possono che aumentare: può trattarsi di un taglio, una distorsione, una puntura o un morso.
Solitamente le parti più colpite sono i cuscinetti plantari e le ferite in queste aree causano intensa emorragia. Niente panico, comunque: si tratta di ferite facilmente guaribili a patto che siano lavate subito con acqua fredda pulita, tamponando e comprimendo con una garza sterile o un fazzoletto.
Più preoccupante, invece, la distorsione: il cane avverte forte dolore, faticando ad appoggiare l’arto e iniziando a zoppicare. Spesso l’arto interessato si gonfia e si deforma; al movimento si avvertono rumori di scroscio. È fondamentale che il cane non aggravi la distorsione, restando fermo: se la frattura è esposta, poi, si dovrà proteggere la ferita con garze sterili o con panni puliti. Si può anche improvvisare una steccatura con garze o bende, allo scopo di immobilizzare l’arto ma è sicuramente più auspicabile contattare subito il veterinario e farsi raggiungere quanto prima tenendo il cane a riposo.
Facili anche gli incontri con insetti che possono pungere. Di solito, se si tratta di un cane di taglia media o grande, non allergico, una o poche punture non causano gravi danni. Diversa è la situazione di un cane di piccola taglia che subisce molte punture: in questo caso può andare incontro a tossiemia con il rischio per la vita.
Un altro pericolo è rappresentato dal morso di rettili velenosi, le vipere nello specifico: muso e zampe sono le zone più colpite. Meglio non improvvisare interventi con lacci emostatici e non incidere mai la ferita per non complicare la situazione.
Se si smarrisce
In montagna con il cane, può succedere che, seguendo odori, tracce, sentieri nuovi, possa perdersi.
È molto probabile che, guidato dal suo istinto naturale e seguendo una pista olfattiva, il cane ritrovi la strada. Per aiutarlo, intanto, sarà utile lasciare un proprio indumento a terra e, mentre si perlustra la zona camminando in cerchio, continuare a richiamare il cane con voce tranquilla e rassicurante.
Se però, nonostante questi tentativi, il cane non dovesse tornare entro un certo tempo, sarà bene contattare tutta una serie di soccorsi utili per il ritrovamento: canili, veterinari, soccorso sui sentieri, guide alpine ecc.
Ovviamente, a scopo preventivo, è sempre fondamentale che il cane sia munito di microchip e, possibilmente, anche di una medaglietta con il nome e il recapito telefonico.
Regole e consigli: come tutelarsi
Passeggiare in montagna con il cane è piacevole, emozionante e consente a entrambi di vivere attimi di libertà, lontani da un contesto cittadino con spazi e regole spesso limitanti. Tuttavia non va dimenticato che, anche nelle gite in quota, esistono regolamenti per la sicurezza propria e per il rispetto degli altri escursionisti.
Nei rifugi
Si parte da una contraddizione di fondo: secondo la legge italiana, infatti, non c’è alcun divieto di entrare con i cani nei locali pubblici (ad eccezione di quelli dove si preparano e conservano alimenti) purché al guinzaglio e con museruola: spetta, poi ai Comuni la possibilità di stabilire regole locali.
Tuttavia va ricordato che il Regolamento Generale Rifugi del Club Alpino Italiano sancisce: “Non si possono introdurre animali nei rifugi, salvo diverse disposizioni concordate tra Sezione e gestore. Resta comunque il divieto assoluto di accesso agli animali nei locali adibiti al pernottamento”. (valido anche per i rifugi S.A.T.).
Quindi, qualora si sia concordato il divieto di accesso agli animali, il gestore dovrà comunicare e/o recepire apposito certificato amministrativo rilasciato dal Comune e apporre un cartello nel quale vengano specificati i riferimenti del diniego. Viceversa, se gli animali sono ben accetti, non apporrà nessun cartello o al massimo cartelli di benvenuto agli amici a quattro zampe.
Per quanto riguarda il proprietario, invece, dovrà ricordare di mettere in atto tutti gli accorgimenti necessari (museruola e al guinzaglio) affinché non sporchi o crei disturbo alcuno.
Il consiglio, comunque, è di informarsi sempre in anticipo presso il gestore del rifugio circa la possibilità di accesso alle strutture da parte dei cani.
Guinzaglio o no?
Prima di incamminarsi in montagna con il cane, sarà cura del proprietario informarsi (con guide, internet o chiedendo al CAI) sui regolamenti e i divieti lungo il percorso scelto. Ad esempio, in alcune aree naturali l’ingresso ai cani è tassativamente vietato (per tutelare la fauna autoctona), in altre è obbligatorio l’uso del guinzaglio (anche per rispetto di altri escursionisti che possano averne timore o, viceversa, per evitare che il cane si spaventi), in altre ancora è possibile lasciar libero il cane purché educato e non aggressivo.
Se, infine, nel tragitto è previsto l’utilizzo anche di impianti di risalita, è possibile portare con sé il proprio cane a patto che sia tenuto al guinzaglio e munito di museruola (come sui mezzi pubblici). I nostri amici a quattro zampe possono seguirci anche in seggiovia, ma sempre in sicurezza, con guinzaglio e museruola.