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Vedendoli camminare, i gatti a pelo lungo sembrano indossare un mantello regale, setoso, morbido e piacevole da accarezzare. Certo, a fronte di tanta bellezza, c’è anche il risvolto della medaglia: questi micioni necessitano di cure particolari, oltre a lasciare più “segni” del loro passaggio su cuscini, divani e letti, rispetto ai loro compagni felini dal pelo corto. Tuttavia, è davvero difficile resistere al loro fascino. La scelta, in genere, ricade sul gatto a pelo lungo di razza, anche se è possibile trovare in adozione splendidi incroci delle stesse razze.
Viaggiando indietro nel tempo si scopre che, queste razze, risalgono al XVI secolo, quando vennero importate per la prima volta dall’Asia occidentale. Sembra che il lungo mantello sia dovuto a un gene mutante recessivo, anche se è bene sapere che, da un gatto a pelo lungo e uno corto nasceranno sempre gattini a pelo corto, che saranno portatori di un gene a pelo lungo.
Deve essere spazzolato
Queste razze richiedono particolari cure per il mantello: non basta la pulizia quotidiana che tutti i gatti fanno autonomamente. Il pelo lungo è soggetto a nodi e perdita di lucidità; un micio poco curato presenta un pelo infeltrito e opaco.
In genere, serve una spazzolata quotidiana o, nei casi meno impegnativi, due o tre volte la settimana. In primavera e in estate, quando la muta è più intensa, questa operazione andrà effettuata più spesso. Si dovrà partire con il pettine a denti larghi per districare eventuali nodi, poi si passa a una spazzola particolare, il cardatore, partendo prima dalla pancia, proseguendo con le zampe e infine il dorso, che è la zona dove si concentra la maggior parte della perdita di pelo. È importante abituare il micio sin da piccolo alla toelettatura, in modo che diventi una piacevole pratica quotidiana, come una coccola. Molto utile anche il guanto di gomma specifico per eliminare il pelo morto, ma che può essere utilizzato come fosse una carezza. Per quanto riguarda le operazioni saltuarie (il taglio del pelo), rivolgersi a un toelettatore professionista.
Razze diverse, caratteri diversi
Nonostante l’aspetto e le cure richieste possano essere molto simili, le varie
razze di gatti a pelo lungo presentano caratteristiche fisiche e comportamentali differenti. Ecco, quindi, cosa aspettarsi, caso per caso.
Maine Coon
L’aspetto non tragga in inganno. Nonostante il folto mantello e le grandi dimensioni, si tratta davvero di un “gigante buono”, che ama la compagnia dei bambini e adora giocare. Dotato di un peso piuttosto rilevante e di un aspetto che ricorda quello del procione per la sua folta coda (“coon” infatti significa procione) è, però,
un micio affettuoso, docile e coccolone, quasi un cagnolino. È originario delle fredde zone del Maine, in Nord America e, a questo, si deve la sua pelliccia che nei secoli l’ha protetto dal freddo. Il pelo può raggiungere anche i 7 cm di lunghezza, seppur in maniera irregolare, poiché tende a infoltirsi sui fianchi e sulla pancia, mentre resta più corto sulle spalle. Non solo: la particolare conformazione del pelo anche sulle zampe, gli consente di avere quattro “stivaletti” per poter camminare persino sulla neve, senza patire il fastidio, come avviene normalmente nei felini domestici. Un gatto perfetto quindi? L’unico neo è il miagolare intenso, ma solo per richiamare l’attenzione dei familiari che ricompenserà con tante coccole.
Birmano (gatto Sacro di Birmania)
Dal manto lungo e setoso color avorio davvero piacevole da accarezzare, questo gatto affascina per il suo aspetto simile a un siamese e per gli splendidi occhi blu. Sebbene il portamento fiero e il comportamento più silenzioso di altri gatti possano quasi mettere in soggezione, si tratta di un micio molto socievole e giocoso, mai aggressivo. Elegante e flessuoso, sembra camminare sulla punta dei piedi. Ha un pelo semilungo, ma è privo di sottopelo per cui, a differenza di altri, non è facilmente soggetto a nodi e non si infeltrisce. Tuttavia, proprio la mancanza di sottopelo,
lo rende più sensibile al freddo. Oltre agli occhi magnetici, la sua caratteristica peculiare è la ricca gorgiera (ruff) del collo che incornicia il muso e le zampine bianche. Il gatto Sacro di Birmania presenta diversi punti di colore su muso, orecchie, zampe e coda e, da questa caratteristica, il gatto prende il nome: c’è il Seal point (classico beige), Blu point (più chiaro del precedente), Chocolate point, Lilac point, Red point e Cream point. Una curiosità: alla nascita i gattini sono completamente bianchi.
Ragdoll
Il nome significa “bambola di stracci” e in effetti questo micio è talmente mansueto da non opporsi ma, al contrario, si rilassa completamente quando viene preso in braccio. Adora essere coccolato e ricambia con grandi fusa: per questa ragione è tra i più utilizzati nella “Pet therapy”. Il suo mantello morbidissimo e setoso fa di lui un gatto davvero splendido: per mantenerlo così però deve essere spazzolato almeno due o tre volte la settimana, o quotidianamente nel periodo della muta. Un’operazione non difficile da effettuare perché il Ragdoll è un micio dal carattere così docile che apprezza volentieri anche questa operazione. Non sarà necessario utilizzare un pettine a denti stretti se non per eventuali nodi perché, diversamente da altri, non presenta un eccessivo sottopelo.
Persiano
Forse tra i più celebri e noti gatti a pelo lungo, è quello che richiede maggiore cura e attenzione. Pigro, sedentario, pacifico, si adatta perfettamente alla vita casalinga e agli spazi limitati. Il suo mantello lungo (può raggiungere i 20 cm) e morbidissimo vanta ben duecento possibilità di combinazioni di colore (le tinte più diffuse sono il nero, il bianco, il cioccolato e il blu) e tre gruppi di razza, a seconda della ripartizione di quest’ultimo: bicolore, arlecchino e van (con macchie su coda e testa). Il manto, tanto bello quanto delicato, necessita una tolettatura quotidiana: il gatto persiano va, quindi, pettinato tutti i giorni. Lo stesso tempo deve essere dedicato alla pulizia degli occhi che tendono a lacrimare intensamente.
Himalayano
Nato da un incrocio tra un gatto Persiano e un Siamese, manifesta nel suo carattere un perfetto mix tra la calma pacifica del primo e il vivace vocalizzo del secondo. L’Himalayano ha una stazza medio-grande, ma ciò che colpisce in lui è il pelo molto folto e lungo. Alla nascita quest’ultimo è interamente bianco, ma dopo pochi giorni
inizia a scurirsi nella zona delle orecchie, del muso, sulle zampe e sulla coda. Presenta occhi rotondi di un’intensa tonalità azzurro-blu. Come la maggior parte dei gatti a pelo lungo va spazzolato quotidianamente, abituandolo sin da piccolo.
Gatto Norvegese delle Foreste
Con i suoi ciuffetti di pelo che spiccano sulle orecchie, sembra proprio una piccola lince questo gatto maestoso e fiero le cui origini portano al Nord Europa. In effetti, proprio il suo mantello, folto (perfino sulle zampe), dotato di sottopelo e idrorepellente, testimonia la sua provenienza dalle zone più fredde. Un pelo che in inverno aumenta fino a 10 cm di lunghezza, mentre si dirada in estate. Paziente, tollerante con i bambini, mite e socievole, è anche adatto a chi non tollera il pelo lungo, perché la sua produzione di Fel D (l’allergene del pelo felino) è molto bassa e per questa ragione non crea disturbi alla maggior parte dei soggetti sensibili.
British Longhair
Il gatto “Inglese a pelo lungo” è al medesimo tempo pacifico, dormiglione, piuttosto silenzioso e dalla voce delicata, ma anche vivace e giocherellone: una compagnia perfetta per i bimbi anche se non ama essere preso in braccio. Il mantello va spazzolato una volta a settimana e lavato mensilmente, per non rischiare la formazione di nodi.
Siberiano
Dalla fredda Siberia arriva questo gatto imponente e muscoloso dal pelo rossiccio e folto. Secondo alcuni studiosi si tratterebbe della prima razza a pelo lungo diffusa nel mondo. Ha un carattere tranquillo e tende ad affezionarsi molto alla famiglia, in particolare a un componente, diventando quasi un “gatto da guardia”. Caratteristiche sono le zampe robuste e ricoperte di peli, proprio per non temere il freddo e proteggersi dalla neve. Il suo mantello è idrorepellente e il pelo è semilungo per tutto l’anno. ln più, il suo pelo ha una bassissima quantità della proteina responsabile dell’allergia: si tratta, quindi, di un micio ipoallergenico.
Angora Turco
Forse tra i più noti e antichi gatti a pelo lungo insieme al Persiano, l’Angora Turco presenta un bellissimo mantello bianco. Agile, flessuoso e dalle zampe sottili, ha una coda molto insolita, larga alla base e molto pelosa, che ricorda una piuma. Anche le orecchie sono particolari, lunghe e appuntite, con ciuffi di pelo sulla punta. Inoltre, il mantello si presenta più folto nel collare e nella coda e ondulato sul ventre. Tuttavia, non richiede cure impegnative: è sufficiente spazzolarlo una o due volte alla settimana per mantenere il pelo sempre lucente. Per quanto riguarda il carattere
è dolce e tenero e adora le coccole.
American Curl
Lo si distingue dagli altri gatti per le sue orecchie, che sembrano “arricciate”, curvandosi all’indietro. Proprio le orecchie richiedono una cura specifica, perché devono essere pulite almeno una volta al mese con un batuffolo di cotone imbevuto di appositi prodotti. Viceversa, il suo mantello lungo o semilungo, morbidissimo e setoso senza sottopelo, non deve essere spazzolato troppo spesso: solo una o due volte a settimana. Dal carattere vivace l’American Curl è un gatto dalla personalità spiccata che cerca in tutti i modi di farsi notare.
Somalo
Nato dall’incrocio tra un Abissino e un gatto a pelo lungo, il Somalo è facilmente riconoscibile per il suo mantello (in realtà semi-lungo) folto e un po’ selvaggio caratterizzato dal cosiddetto ticking (il pelo diviso in bande di tinte differenti chiare e scure). Il colore tipico è il “Ruddy” o “Lepre”, marrone vermiglio con la punta della coda nera. Ha una personalità forte, vivace e indipendente; non ama costrizioni o regole e soffre un po’ la vita in appartamento.
Quale alimentazione
La cura e il benessere del mantello sono legati anche all’alimentazione: per un pelo lucido sarà necessario somministrare una dieta equilibrata ricca di carboidrati, proteine e grassi. L’aggiunta di olio di pesce è benefica per mantenere la bellezza del pelo. In particolare il cibo per gatti dovrebbe apportare sempre una dose adeguata di acidi grassi Omega 3 e Omega 6, oltre a vitamine come la A, la B, la C e la biotina. Consigliata anche l’aggiunta di fibre extra per evitare la formazione di palle di pelo che possono venir ingoiate dal micio nel corso della sua normale pulizia con difficoltà di espulsione: si può quindi somministrare un cucchiaio di crusca al normale cibo del gatto, oppure un quarto di vaselina, per quanto meno gradita. In commercio si trovano anche mangimi specifici, come Hair Ball, Long Hair, Hair Skin, per i gatti a pelo lungo più soggetti a nodi, infeltrimento e palle di pelo. Infine, è sempre bene tenere in casa un vasetto di erba gatta che facilita la digestione.