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Al giorno d’oggi l’offerta alimentare per i nostri amici a quattro zampe è sempre più vasta: crocchette, bocconcini, paté e snack di ogni genere e tipo. La scelta, però, dovrà essere valutata in base alle esigenze specifiche dell’animale. Sono pochi i proprietari che scelgono di preparare ancora il pasto in casa. Esigenze di tempo e di praticità spingono la maggior parte di loro a optare per un cibo confezionato che viene proposto essenzialmente sotto due forme, umido e secco, da scegliere anche in base all’età e allo stato di salute dell’animale. Con alcune attenzioni in più durante l’estate.
Pro e contro dei cibi confezionati
Per quanto riguarda i cibi confezionati hanno il vantaggio di essere pratici da preparare e completi dal punto di vista nutrizionale, calibrati in base alle esigenze specifiche dell’animale (con linee diverse in base a età, taglia, disturbi particolari, patologie, stile di vita ecc..) e spesso poco costosi; in più quelli secchi sono utili per mantenere i denti dell’animale sani e puliti. Tuttavia non tutti gli alimenti confezionati sono equilibrati nella proporzione di nutrienti ed è quindi fondamentale prestare attenzione alle dosi, alla quantità e agli ingredienti. Infine non tutti gli animali li gradiscono, soprattutto se non sono stati abituati a consumarli sin da cuccioli
Umido, secco o casalingo
Gli alimenti umidi, bocconcini, sfilaccetti o paté, sono in genere più appetibili dei secchi dall’animale, ma il loro costo è più alto anche perché tendono a deteriorarsi più facilmente con le temperature elevate. Inoltre, un consumo eccessivo ed esclusivo di cibi umidi può causare danni ai denti.
Il cibo secco, come i croccantini, ha tempi di conservazione molto lunghi, è facilmente reperibile in ogni tipologia di linee (puppy, premium, light, indoor); può fornire un‘alimentazione completa e generalmente ha un ottimo rapporto qualità/prezzo. Inoltre han un effetto benefico per i denti grazie alla loro consistenza ma è bene ricordarsi di lasciare sempre una ciotola di acqua a disposizione.
Il pasto casalingo, rispetto a quello confezionato, ha il vantaggio di essere sempre fresco e saporito, tuttavia richiede tempo per cucinare, esperienza e conoscenza delle caratteristiche dei singoli elementi per evitare di preparare un pasto sbilanciato dal punto di vista nutrizionale
Le regole per frenare un appetito insaziabile
Il cane è un animale piuttosto ingordo, che finisce sempre la ciotola. A questo si aggiungono spesso bocconi vari fuori pasto, biscotti e leccornie ottenuti con occhi imploranti mentre si cerca di consumare il proprio pranzo a tavola. Il rischio di obesità o, al contrario, di squilibri nutrizionali, è sempre in agguato. Ecco perché è fondamentale stabilire quantità di cibo, regole e orari, da rispettare il più possibile.
Come linea generale il fabbisogno alimentare di un cane prevede:
- 20% circa di proteine (in genere di origine animale) anche se nel caso di cuccioli o femmine che allattano il fabbisogno aumenta mentre diminuisce se il cane è anziano;
- Carne pesce:100/150 gr ogni 10 kg di peso
- Carboidrati : riso 50/100 gr ogni 10 kg
- Lipidi : olio 7/15 gr ogni 10 kg
- Fibre : 50/100 gr ogni 10 kg
Il cane dovrà mangiare più o meno alla stessa ora, nello stesso posto, in un luogo tranquillo e senza intrusioni da parte di bambini o altri animali.
È sempre consigliabile suddividere la pappa in più pasti quotidiani, preferibilmente tre: un accorgimento ancora più importante soprattutto per i cani di grossa taglia e in quelli di taglia gigante per evitare che quantità troppo consistenti creino eccessiva distensione gastrica. Il cane dovrebbe mangiare sempre prima del proprietario e mai in tarda serata
Il cibo deve essere lasciato a disposizione al massimo mezz’ora per evitare che si deteriori (soprattutto se umido) e che il cane possa mangiare a qualsiasi ora.
In linea di massima, se non insorgono esigenze particolari, è sempre preferibile fornire al cane la pappa consueta e gradita.
Tra le accortezze da non dimenticare mai: evitare il più possibile i bocconi fuori pasto che creano cattive abitudini, non somministrare dolci. Molto rischiose, ma per altre ragioni, le ossa in particolare di pollo che possono scheggiarsi e provocare ferite alla bocca e all’esofago, o frantumarsi e causare occlusioni intestinali. Se si desidera proporre uno snack sano si può scegliere tra i tanti bastoncini da masticare in commercio che, tra l’altro, mantengono i denti del cane puliti.
Dal cucciolo all’anziano: la dieta per ogni età
I cuccioli hanno bisogno di un’alimentazione specifica per lo sviluppo e la crescita e quelli di cane non sono da meno: la dieta deve prevedere un alto contenuto di calcio, proteine e vitamine.
All’età di due mesi il cucciolo può iniziare a consumare cibo solido: l’ideale è quello denominato “puppy” o “junior” specifico per l’età. Il mangime può essere umido (per i cani di taglia piccola) o secco (per taglia piccola, media e grande). Generalmente questo alimento è già dosato a seconda delle diverse tappe di età: va dato 4-5 volte al giorno dallo svezzamento ai tre mesi di vita, per tre volte fino ai sei mesi di età, infine due volte al giorno oltre i sei mesi.
I cibi confezionati, in particolare le crocchette, sono particolarmente indicati per i cuccioli sia perché sono completi dal punto di vista nutrizionale, sia perché li abituano a questo tipo di alimenti che, diversamente, verranno rifiutati in seguito se il cane ha consumato sempre un cibo casalingo.
Un cane si considera anziano quando ha circa 8-9 anni se è di taglia piccola o se ha superato i 7-8 anni se di taglia grande. Esattamente come per il cucciolo, anche per il cane più anziano la dieta deve essere specifica e adattata al periodo che sta vivendo l’animale e del suo stile di vita: in particolare deve essere tenuto in considerazione il fatto che il sistema digestivo è meno efficiente e c’è un minore fabbisogno energetico.
Il pasto del cane anziano dovrà quindi contenere meno grassi per evitare l’obesità, meno proteine per non affaticare troppo i reni e, per contro, più vitamine.
In caso di pasto casalingo, l’ideale è proporre una pappa a base di carni bianche, uova (meglio il tuorlo che l’albume), cereali e crusca. Per non rischiare tuttavia sbilanciamenti con eccessi proteici e tutelando al medesimo tempo la funzionalità dei reni, è sempre meglio optare per cibi “senior” o “mature” confezionati che contengono condroprotettori per prevenire l’invecchiamento delle articolazioni.