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Con l’arrivo della bella stagione, molti si recano in fattorie didattiche, rifugi per animali o maneggi alla scoperta di uno degli animali più affascinanti: il cavallo. Non solo gli adulti, ma anche i bambini sono attratti dal maestoso equino, anche per l’immaginario legato ai racconti o ai film che lo vedono spesso protagonista accanto a figure eroiche, principi, cavalieri o personaggi di fantasia. Nella realtà, però, approcciarsi a questo animale nella maniera sbagliata può essere fonte non solo di grosse delusioni, ma anche di pericolosi incidenti. Ecco perché, prima di avvicinarsi al cavallo anche solo per un contatto o una carezza, è bene fare conoscenza con l’animale poco per volta, facendosi guidare da persone esperte e sapere, almeno in linea di massima, quali sono i principali aspetti caratteriali e comportamentali di questo animale, estremamente sensibile e intelligente.
Il cavallo è sensibile e intelligente
A dispetto della sua stazza, il cavallo è un animale delicato e anche molto timoroso: si tratta, infatti, di una preda e, come tale, è sempre all’erta e tende alla fuga. Inoltre è estremamente sociale: in natura vive in branco, con una struttura gerarchica, e tende a creare relazioni di amicizia con altri esemplari. È evidente, per questa ragione, che soffre di solitudine e ha bisogno della compagnia di un suo simile o, almeno, di un altro animale o dell’uomo per stare più tranquillo.
Utilizza i 5 sensi
La conoscenza del modo in cui utilizza i cinque sensi è molto importante per comprenderlo e per comunicare con lui.
Olfatto: uno dei primi modi che il cavallo utilizza per comunicare è l’olfatto. Ad esempio, le persone agitate o aggressive, emettono un odore che rivela all’animale il loro stato comportamentale.
Udito e voce: i cavalli comunicano anche con la voce. Se emette grida acute e borbottii di solito sono avvisi di eccitamento o aggressività. Un cavallo che sbuffa sta annusando qualcosa di interessante oppure pericoloso. Mamma cavalla emette suoni sommessi per rassicurare il proprio puledrino mentre con forti nitriti a bocca aperta si chiamano a gran voce l’un l’altro due compagni separati. Se invece il nitrito è molto più lieve, il cavallo ha la testa abbassata, fa un leggero sbuffo, sta semplicemente salutando. Ecco, allora, spiegato perché il nostro tono della voce è molto importante quando ci si approccia a un cavallo e può compromettere il primo contatto con lui.
Vista: il cavallo, come detto, è una preda e, per questa ragione, la vista rappresenta uno dei sensi più importanti. I suoi occhi sono grandi e posti lateralmente in modo che possa controllare ogni cosa anche senza voltarsi e vedere bene anche di notte (ha un campo visivo di 340 gradi). Per questa ragione, però, è bene non avvicinarsi mai al cavallo direttamente davanti, ma di lato.
Gusto e tatto: i cavalli comunicano anche attraverso questi. Ecco allora che si può “fare amicizia” proponendogli alcuni bocconi prelibati (come mele o carote di cui sono ghiottissimi) o grattandolo in maniera delicata sul garrese, alla base della criniera, tra le scapole, un punto molto gradito da questo animale e che lo aiuta a rilassarsi. Meglio evitare, invece, di accarezzarlo sulla testa.
Il linguaggio del corpo
Oltre ai cinque sensi i cavalli usano soprattutto la postura e il corpo, ancor più della voce, per manifestare le proprie emozioni.
Capire il cavallo dalla posizione delle orecchie
- se sono rivolte in avanti: il cavallo è attento o interessato a quello che sta succedendo
- se sono inclinate lateralmente: il cavallo è rilassato o sta dormendo
- se sono all’indietro (e magari arriccia la bocca mostrando i denti): meglio stare lontani, perché il cavallo è arrabbiato o spaventato
- se sono in movimento verso una direzione: sta ascoltando qualcosa e potrebbe avere di paura e quindi fuggire oppure dirigersi verso il suono che ha destato il suo interesse.
Capire il cavallo dalla posizione della testa
- se è abbassata: l’animale è rilassato, tranquillo, a suo agio
- se viene tenuta all’indietro con il muscoli del collo tesi, tremanti (e magari con la coda tra le gambe): ha paura ed è in tensione, quindi meglio lasciarlo stare
- se è dritta davanti con lo sguardo fisso verso un punto: sta valutando se si trova di fronte a una possibile minaccia
- se è abbassata ma viene mossa in entrambi i lati: meglio allontanarsi velocemente perché il cavallo è pronto ad attaccare.
Capire il cavallo dalla posizione del naso
Il naso è un punto molto sensibile e intimo che dovrebbe essere toccato solo quando il cavallo lo consente.
- se sbuffa emanando forte l’aria fuori dalle narici significa che ha percepito attraverso l’olfatto qualcosa di pericoloso o interessante e vuole comunicarlo
- se semplicemente sospira è annoiato o seccato (ad esempio, nel momento in cui viene sellato).
I cavalli interagiscono tra loro annusandosi e soffiandosi a vicenda nella zona delle narici per riconoscere l’odore l’uno dell’altro. Questo sistema può essere messo in pratica anche dalla persona che vuole fare conoscenza con il cavallo, per salutarlo, non prima, però, di aver acquistato la sua fiducia.
I primi approcci: calma e tanta pazienza
Capita di vedere persone (e non solo bambini) approcciarsi al cavallo in maniera diretta, toccando il muso, cercando di accarezzarlo in testa, parlando ad alta voce o, peggio ancora, cercando di salire in groppa senza nemmeno avere fatto conoscenza. Si tratta di un atteggiamento non solo sbagliato ma anche pericoloso: il meno che potrà fare questo maestoso animale sarà ritrarsi impaurito, il peggio calciare, tirare una musata, morsicare. Bisogna tenere presente, infatti, che il cavallo è un animale sensibile, timido e allo stesso tempo fiero e deciso: fronteggiarlo nella maniera sbagliata, può soltanto causare danni.
Per cercare di fare conoscenza con il cavallo e ottenere la sua fiducia, invece, è necessario procedere per piccoli passi con molta pazienza, calma, delicatezza ma allo stesso tempo fermezza e decisione, tenendo presenti alcuni aspetti fondamentali:
- niente fretta: è importante dare al cavallo il tempo e lo spazio necessari per farsi conoscere. Questo animale ha bisogno di capire che chi cerca di avvicinarlo non rappresenta una minaccia. Si dovrà, quindi, stare accanto a lui a distanza, nella stalla o quando bruca l’erba, senza invadere il suo spazio e senza mettere pressione. Se il cavallo si avvicina, ci si potrà far annusare in modo che non percepisca il pericolo e, con il tempo, inizierà a nitrire per salutare
- voce calma: nel corso dei primi incontri il cavallo dovrà abituarsi al suono della nostra voce, quindi si dovrà parlare a lungo con lui, sempre con un tono pacato e basso, senza spaventarlo
- movimenti lenti: quando ci si avvicina al cavallo è preferibile farlo da un suo fianco piuttosto che frontalmente, toccando il dorso o la sua spalla (in particolare il garrese, che si trova alla base della criniera, tra le scapole) invece del muso o, peggio ancora, il naso. In ogni caso, ancora più importante è muoversi gradualmente, senza scatti, e allungare la mano poco per volta toccandolo qualche secondo per poi ritrarla subito dopo e indietreggiare. Si tratta di comportamento molto rassicurante per il cavallo che aiuterà ad acquistare la sua fiducia
- premi come ricompensa: i cavalli sono animali molto golosi ma, allo stesso tempo, delicati. Per fare amicizia, talvolta, si può offrire una ricompensa a base di uva passa, fette di mela, carote, cubetti di fieno, ma solo avendo l’accortezza di verificare prima se l’animale non ha problemi con qualcuno di questi alimenti. Evitate di offrirgli cibo con le mani per non rischiare di essere inavvertitamente morsicati. È preferibile utilizzare una mangiatoia o un secchio. In ogni caso, se ci si sente tranquilli, si può fare annusare la mano ed offrire metà mela oppure una carota in segno di amicizia, tenendo la mano aperta con le dita unite in maniera che non morda la mano insieme al cibo
- tanta pazienza: per fare amicizia con un cavallo possono essere necessarie talvolta settimane o, addirittura, mesi soprattutto se ha un passato difficile di maltrattamenti alle spalle. Bisogna, quindi, cercare di avere tanta pazienza, senza accelerare i tempi e aspettare che siano le reazioni dell’animale a fare capire come proseguire nel contatto. I cavalli hanno una memoria di ferro e, se hanno avuto un rapporto positivo con una persona, tenderanno a ricordarlo sempre costruendo giorno dopo giorno un legame sempre più solido e di grande fiducia. Viceversa, un atteggiamento sbagliato, aggressivo, frettoloso o invadente, potrebbe spaventarlo a tal punto da precludere ulteriori incontri positivi.
Una conoscenza più intima
Se il tempo lo consente e la conoscenza del cavallo non si limita a un breve approccio superficiale, si può stabilire con lui un rapporto più stretto, iniziando a prendersene cura prima di decidere o meno di cavalcarlo. Anche un semplice contatto quotidiano o un momento da condividere insieme possono rappresentare una via per stringere un legame con questo animale. Ci si può quindi dedicare a lui con:
- brevi passeggiate: prima di provare a cavalcare un cavallo (che per un animale così fiero rappresenta sempre una forma di sottomissione) si può semplicemente apprezzare il piacere di portarlo a fare una passeggiata esattamente come si farebbe con un cane. Usando una cavezza e una lunghina, a passeggio sotto gli alberi, fianco a fianco, mai davanti e senza strattonarlo, parlandogli con dolcezza e accarezzandolo. Il cavallo in questo modo avrà sempre un ricordo positivo delle passeggiate con la persona che se ne occupa e non avrà timore
- toeletta: la pulizia del cavallo è un’importante esperienza per stringere un legame, perché l’animale comprende che il rapporto non è basato solo su cavalcate o lavoro ma anche su tempo trascorso insieme e dedicato esclusivamente a lui. Per la pulizia quotidiana si può utilizzare una striglia di gomma insistendo soprattutto in quei posti dove l’animale non può arrivare da solo, come il petto e l’addome
- massaggio di base: sembra incredibile ma anche al cavallo si può fare un massaggio rilassante, soprattutto nelle zone dolenti o in tensione. Prima di cimentarsi, però, è sempre meglio farsi guidare da persone esperte
- quando non deve essere cavalcato, il cavallo gradisce molto stare senza sella e briglie che, per lui rappresentano un impedimento e un peso: toglierle sarà un sollievo e una manifestazione di affetto.
Cavallo: se ci si vuole impegnare a lungo termine
L’acquisto di un cavallo è un impegno notevole sia in termini di denaro, per l’acquisto e la cura, che di tempo da dedicargli. Il cavallo infatti deve:
- essere pulito quotidianamente
- avere uno spazio adeguato
- essere spazzolato e curato
- uscire e poter trottare ogni giorno
- avere la compagnia di altri suoi simili o di altri animali
- essere in contatto con l’uomo ogni giorno
- essere alimentato in modo adeguato più volte al giorno
- avere acqua sempre pulita e fresca
- essere seguito da un veterinario
Tutte queste necessità fanno intendere che tenere un cavallo non è cosa da poco anche se viene alloggiato in un box o in pensione in una scuderia. In quest’ultimo caso, infatti, anche se magari non ce ne si occupa in prima persona, bisogna pagare qualcuno per farlo al proprio posto. Viceversa se il cavallo viene tenuto in campagna è fondamentale rendersi conto che dal momento in cui si decide di acquistarlo non ci saranno più festività o eccezioni perché il cavallo avrà bisogno di cure e attenzioni quotidiane, sempre.
A casa o in scuderia?
A seconda delle disponibilità di spazio ed economiche personali, si può decidere se custodire il proprio cavallo in un maneggio oppure in campagna in un terreno adiacente la proprio abitazione. In tutti i casi è necessario tenere presente le normative e le necessità di cui ha bisogno l’animale per avere un alloggio adeguato.
In un box in affitto
Se il cavallo – come accade di routine – è tenuto (a pagamento) in una scuderia o in un box perché non si ha uno spazio alternativo è bene sapere che il luogo è adatto se possiede le seguenti caratteristiche:
- offre uno spazio ampio per l’animale che deve avere la possibilità di sdraiarsi comodamente
- ci deve essere un’apertura che permette al cavallo di osservare l’esterno in quanto si tratta di un animale molto curioso
- ci sia qualcuno che lo porti fuori ogni giorno per poter trottare
- deve esserci una mangiatoia e un abbeveratoio per l’acqua
- ci sia una persona che rimuova la paglia sporca e la sostituisca con altra fresca ogni giorno: la lettiera deve sempre essere pulita, in modo il cavallo si possa sdraiare senza sporcarsi.
Cavallo in casa: in uno spazio adeguato
Quando si parla di tenere un cavallo “a casa”, non si intende in un giardino ma in un terreno di campagna proprio oppure in uno in affitto. Questa scelta può essere sicuramente meno onerosa e ha il vantaggio di poter avere sotto controllo l’animale. Tuttavia è fondamentale conoscere le normative a riguardo e predisporre una serie di strutture adatte. Sarà necessario:
- valutare lo spazio a disposizione per il pascolo: l’ideale è un terreno (paddock) di almeno 1000 metri per fargli fare esercizio con una parte sabbiosa e una erbosa che sia periodicamente irrigata soprattutto nelle zone calde e asciutte
- cavalcarlo comunque almeno un paio di volte la settimana
- avere uno spazio anche per la stalla, una piccola selleria, un fienile (o una tettoia dove conservare il fieno, il truciolo o la paglia) e un posto per un piccolo letamaio
- rivolgersi al Comune di residenza per conoscere le normative per tenere in casa un cavallo
- avvisare i vicini dell’intenzione di tenere un cavallo e sincerarsi che non ci siano problemi
- allestire la stalla per il cavallo utilizzando un vecchio magazzino oppure acquistandone una prefabbricata in legno
- costruire un recinto di legno di protezione di buona qualità (per evitare il rischio che il cavallo possa scappare) preferibilmente acquistandone uno (nel caso anche di quelli elettrificati)
- cercare un fornitore per fieno, mangime e lettiera (ad esempio un consorzio agrario)
- trovare un veterinario esperto di cavalli e un maniscalco di fiducia
- valutare l’ipotesi di affiancare al cavallo (che è socievole e gregario) un altro animale che possa fargli compagnia come un pony, un asino o una capretta.
L’alimentazione del cavallo
Il cavallo mangia diverse volte in un giorno (a orari fissi almeno tre volte) in minime quantità: così sono le sue abitudini al pascolo che dovrebbero essere rispettate anche in stalla. Inoltre se il cavallo non si muove molto dovrebbe avere una dieta più rigida per evitare che ingrassi. Prima di iniziare il pasto bisogna fornire abbondante acqua fresca che aiuta nella masticazione.Il cibo è composto essenzialmente da foraggere come gramigna, orzo, avena, grano, miglio e segale. Fondamentali poi le leguminose (che forniscono azoto): trifoglio, soia, carrube e fave. Inoltre il cavallo adora carote, lattuga, barbabietole, radicchio, tarassaco e grano saraceno.
Salute sotto la lente
Le condizioni fisiche del cavallo devono essere tenute sotto controllo. Bisogna quindi avere un veterinario esperto di fiducia che si occupi di:
- coggin test: è un test che deve essere effettuato per verificare se il cavallo è affetto da anemia infettiva, malattia contagiosa propria degli equini, a decorso acuto o cronico,
- denti: il cavallo deve essere visitato da un dentista per cavalli o da un veterinario che effettui il pareggio delle “punte”, per garantirgli una buona masticazione
- vermifugo: ogni 3-4 mesi va somministrato il vermifugo
- vaccinazione: le principali vaccinazioni sono quella contro l’influenza equina, il tetano e la rinopneumonite
- feci: vanno fatte controllare periodicamente per verificare la presenza di vermi intestinali
- insetti: è opportuno spruzzare un apposito spray per tenere alla larga mosche e insetti vari.
La cura del mantello
Il cavallo va pulito quotidianamente. È necessario:
- rimuovere i residui di sudore, polvere e fango con una “raspa” (una spazzola apposita)
- strigliare il cavallo con un movimento circolare
- dopo la striglia passare una spazzola rigida, il “bruscone” quindi una spazzola morbida
- pettinare anche la coda e la criniera eliminando i nodi
- pulire gli zoccoli vanno e cospargerli di grasso per evitare che si screpolino
- lavare i finimenti e gli eventuali indumenti utilizzati per l’animale e trattarli con un antibatterico per evitare infezioni e irritazioni.
Caratteristiche della stalla
Quando si decide di alloggiare il cavallo nel proprio terreno bisogna predisporre una stalla adeguata. Si tratta di un compito non semplicissimo e per questo molti preferiscono acquistarle pre-fabbricate. Ecco le caratteristiche che deve avere la stalla:
- dimensioni proporzionate alla grandezza del cavallo
- abbia una porta di almeno 2 metri di altezza per un metro e mezzo di larghezza
- sia orientata da est ad ovest, con la finestra orientata a est
- abbia un annesso recinto esterno di modo che il cavallo possa entrare e uscire in tutta libertà avere una buona ventilazione ed un frequente ricambio d’aria
- sia dotata di un box in cemento per ogni cavallo dove l’animale mangia e riposa di dimensioni minime di 4 metri in lunghezza, 4 metri in profondità e 2,80 di metri in altezza
- sia costruita con il suolo in cemento leggermente inclinato verso l’esterno
- abbia sempre acqua fresca in abbondanza eventualmente con serbatoi automatici
- abbia una rastrelliera dove raggruppare il fieno e una mangiatoia per il foraggio oltre a un cofano in legno per l’avena
- venga pulita ogni giorno dai bisogni del cavallo
- sia fornita di armadi in cui tenere la sella, le briglie, i ferri da lavoro e gli oggetti per la cura del cavallo
- abbia uno spazio esterno coperto in caso di pioggia
- sia ben illuminata sul box, gli armadi e l’entrata
- abbia un “letto” di paglia per il cavallo che in parte sarà utilizzata come giaciglio.