Aquilegie

Piccole piante che formano un cespuglio leggero ed elegante, con corolle colorate e il caratteristico sperone che le rende riconoscibili tra tutti gli altri fiori di primavera. E non solo: perché sono più facili da coltivare di quel che si creda...

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini
Pubblicato il 17/04/2022Aggiornato il 05/07/2024
Aquilegie

Vero simbolo della primavera ormai in corso, le aquilegie sono fra le piante più facili da coltivare e fra le più belle, perché uniscono una forma unica a un festival di colori. Versatili e capaci di adattarsi a qualsiasi terreno, si coltivano in piena terra ma anche in vaso, come pianta singola e nelle bordure miste del giardino, oppure rinaturalizzate, in un angolo, ai piedi della vegetazione arborea, nei parchi e nei boschetti. Persino ai margini della proprietà, se questa confina con l’aperta campagna, le aquilegie possono giocare un ruolo da protagoniste.

Perché si chiamano aquilegie?

Benché di origini latine, il nome Aquilegia non ha un significato chiaro e sono almeno tre le versioni riportate dalla bibliografia. Potrebbe derivare da “acquam legere” (trattenere l’acqua), perché le foglie hanno la proprietà di restare bagnate trattenendo sulla loro superficie grosse gocce, oppure da “aquilegium”, si chiamavano così i depositi d’acqua degli acquedotti romani, per la capacità di raccogliere acqua nella parte esterna e prossimale della corolla. Oppure, ancora, il nome ha origine dalla forma del fiore che, con i caratteristici speroni, richiama i possenti artigli dell’aquila.

Oggi sono piante protette

Originarie dell’emisfero boreale, sono presenti in Europa, Asia, America e Nord Africa. Fra le circa 100 specie che formano il genere Aquilegia, famiglia delle Ranuncolaceae, nel nostro Paese ce ne sono diverse spontanee, le più note Aquilegia vulgaris, A. pyrenaica, A. bertolonii, A. alpina, ma l’elenco è assai più lungo. Aquilegia vulgaris, presente in tutta Europa, è la più diffusa e il modello di riferimento che tutti hanno in mente. La crescente antropizzazione dell’ambiente ha ridotto in misura drastica la presenza delle aquilegie in natura e oggi sono specie protette di cui è vietata la raccolta. Crescono spontanee in luoghi tranquilli, non di passaggio e non battuti dal vento, non lavorati, solo parzialmente ombreggiati, molto luminosi, ma al riparo del sole diretto nelle ore più calde, freschi senza essere umidi o freddi. Condizioni che è bene ricreare nella coltivazione in giardino. La pianta è tra le più alte e adorna di splendidi fiori colorati, eppure nella vegetazione circostante quasi scompare: è elegante e discreta allo stesso tempo, capace di attirare l’attenzione solo quando viene individuata la sua presenza.

Con gli speroni o “artigli dell’aquila”

Nella forma originaria A. vulgaris ha fiori blu, con sepali e petali dello stesso colore, ma le varietà ornamentali da giardino, frutto di ibridazioni spontanee o meno, sono moltissime e ampliano la palette di colori disponibili: i fiori possono essere bianchi, rosa, crema, rossi, cremisi, gialli e anche bicolori. Ogni fiore è formato da 10 elementi divisibili in due serie di cinque ciascuna: cinque sepali esterni e cinque petali veri e propri che si uniscono in un cornetto e si estroflettono a formare uno sperone ricurvo. Molto apprezzate sono le varietà con speroni lunghi e ben evidenti. La forma del fiore, così particolare e riconoscibile, rende l’aquilegia una pianta unica. La corolla è sempre portata verso il basso, nel migliore dei casi è solo leggermente inclinata verso terra. Questa particolarità, che in altre piante sarebbe penalizzante perché nasconde la visuale frontale del fiore, premia, invece, le forme dell’aquilegia, mettendo in risalto gli speroni, “gli artigli dell’aquila”, forti e definiti, che contrastano con la leggerezza della corolla. Le particolarità del fiore non finiscono di stupire: dopo essere stati fecondati si raddrizzano, lasciano cadere i petali, ingrossano i carpelli, formano capsule allungate rivolte a raggiera verso l’esterno che, a maturazione, si aprono e diffondono nell’ambiente numerosi semi di colore nero-verdastro. Tutte le diverse specie hanno foglie simili nella forma, a tre lobi, più o meno incisi, con lamina spessa e forte. Ricordano, seppure più grandi, quelle del Capelvenere. Il colore è grigio verde; in autunno, la vegetazione di alcune piante assume un’intensa colorazione vinaccia.

Il parere dell’esperto

Le aquilegie sono piante imprevedibili e questo fa parte della loro bellezza, ci assicura Mauro Zanelli, titolare del Vivaio Zanelli (www.vivaiozanelli.com). Sono piante capaci di nascere ovunque per disseminazione naturale, fuorché nell’umido, in forme e colori sempre nuovi, perché si ibridano fra loro liberamente. Pur adattandosi a tutti i tipi di terreno, hanno vita breve, due o tre anni al massimo e, quando i cespi durano più a lungo, è perché i semi cadono e germinano in loco rinnovando la struttura iniziale che sembra restare invariata. Per nutrirle a inizio primavera, o ancor meglio in autunno, è consigliato distribuire stallatico e/o cornunghia. Per gli esemplari in vaso utilizzare terriccio per piante fiorite, inglobando fertilizzanti organici appena le temperature iniziano a rialzarsi, così da ottenere copiose fioriture primaverili. Zanelli ci consiglia le varietà ottenute da Aquilegia alpina e, in genere, quelle a fiori semplici. Anche se meno vistose, sono le più resistenti, con fioriture prolungate. 

Le regole di coltivazione

Le aquilegie ornamentali non necessitano di grandi cure e per questa ragione sono consigliate per i giardini a bassa manutenzione, per le seconde case e per gli spazi aperti, perché non sono brucate dagli ungulati. La posizione preferita è al riparo dal sole nelle ore più calde.Nei giardini riescono ad adattarsi con facilità anche ad aiuole in pieno sole, basta mantenere umido il terreno con bagnature regolari, quotidiane in estate e durante il periodo della fioritura. Resistenti al gelo dell’inverno, mal sopportano il grande caldo estivo. Il terreno deve sempre essere mantenuto fresco, evitando di infradiciarlo con annaffiature troppo abbondanti. Fra i nemici dell’aquilegia, il più temibile è il virus del mosaico del cetriolo che attacca le foglie: le parti colpite diventano giallo-brune, la pianta non fiorisce e la crescita è stentata.

Le aquilegie più belle 

Aquilegia caerulea ‘RED Hobbit’

È una varietà di altezza compresa fra i 30 e i 40 cm, dal portamento cespuglioso e ben accestito ma sempre leggero. È indicata per essere coltivata in vaso, nelle aiuole, come secondo elemento nelle bordure, o per formare macchie di colore e rinaturalizzare prati e angoli del giardino. Apprezzata per la fioritura copiosa, ha fiori bicolori con speroni sottili, lunghi e poco ricurvi. Il colore è bianco al centro e rosso all’esterno, con le punte dei sepali scolorite.Aquilegia nana "red hobbit".

Aquilegia ‘Painted Lady’

Già conosciuta come ‘Origami Rose and White’, è una varietà ibrida della serie Butterfly, di dimensioni medie, comprese fra i 40 e i 50 cm d’altezza, con portamento cespuglioso, ben accestito e leggero. Apprezzata per la fioritura copiosa, ha fiori grandi e bicolori, con elementi esterni rosa ed elementi interni bianchi con fiammata alla gola rosa fucsia. Stami gialli numerosi e lunghi speroni danno profondità al fiore. Le foglie sono grandi e di colore verde glauco. Gli steli sono robusti e le piante si presentano molto uniformi.aquilegia-painted-lady

‘Adonis Blue’

Della stessa serie Butterfly, con dimensioni e caratteristiche simili alla ‘Painted Lady’, è la varietà ‘Adonis Blue’ dai fiori bianchi e blu (già conosciuta come ‘Origami Blue and White’), ampiamente sperimentata perché le prime coltivazioni risalgono ormai a venti anni fa. I fiori, una volta aperti, ricordano la forma di una farfalla ed è una caratteristica comune a tutta la serie.Aquilegia adonis blue.

Aquilegia vulgaris ‘Double Winky Red-White’

È una varietà molto conosciuta. Ha fiori doppi di forma compatta, quasi scatolare, di colore bianco e rosso, dagli speroni corti. I fiori sono portati da lunghi steli che raggiungono un’altezza compresa fra i 40 e i 50 cm d’altezza. Il portamento è cespuglioso, ma sempre leggero.Aquilegia vulgaris Double Winky red/white.

Aquilegia vulgaris ‘William Guiness’ 

Ha fiori a campanula piccoli e affastellati, che crescono su steli alti anche 80 cm. I fiori hanno un colore insolito, fra il viola e il nero, con i sepali bordati di bianco. È perfetta per creare un bel contrasto con le aquilegie a fiore rosa, come la varietà ‘Rose Queen’.Aquilegia vulgaris William Guiness.

Aquilegia v. ‘Clementine Blue’

Si distingue dalle altre per i fiori che sono senza sperone, rivolti verso l’alto, semidoppi, capaci di ricordare quelli di piccole clematis. Pianta particolarmente adatta alla coltivazione in vaso, perché sempre molto compatta, raggiunge i 35-40 cm di altezza e si adatta anche al pieno sole; in questo caso, però, le corolle saranno più chiare.Aquilegia-Clementine-Blue

Aquilegia flabellata ‘Light red and yellow’

Appartenente alla serie ‘Spring Magic’ , questa varietà fiorisce da aprile a maggio ed è particolarmente adatta come bordura bassa (altezza massima 35 cm). È una pianta da mezz’ombra, perfetta in situazioni di bosco e giardini rocciosi. Propone fioritura precoce e cespugli compatti, fiori di medie dimensioni prodotti in quantità, che si elevano di poco sulla vegetazione ma restano coerenti al cespuglio. In questa varietà  i sepali sono rosa-rosso con petali interni di colore giallo chiaro e gola rosa. Aquilegia flabellata.

Aquilegia caerulea ‘Virginia’

È una varietà ibrida di grandi dimensioni, raggiunge gli 80 cm d’altezza, con grandi fiori bicolori, bianchi e blu cielo, dallo sperone ben evidente. Ha portamento vigoroso ma leggero, forma cespugli ben accestiti e ha una struttura ramificata. È perfetta per formare macchie di colore isolate, anche nei prati, per formare cuscini contro muri rivestiti da rampicanti, nelle bordure come elemento di secondo o terzo ordine. Fiorisce a partire da maggio, aprendo in successioni fiori per oltre due mesi.aquilegia-virginia

Aquilegia caerulea ‘Rose Queen’

È una delle più amate per il suo aspetto romantico e unico. Il colore rosa intenso, mai squillante ma luminoso, si fonde perfettamente con il bianco ed è esaltato da una forma del fiore perfetta, quasi ideale. Pianta di buon vigore, raggiunge i 60 cm di altezza.Aquilegia Rose Queen.

Aquilegia canadensis

Originaria del Nord America, è una specie botanica particolarmente resistente al freddo, che tollera bene anche le posizioni soleggiate e fiorisce nei mesi di maggio e giugno. Raggiunge un’altezza di circa 50 cm e ha corolle rosso spiccato, con la parte interna giallo crema, piuttosto allungate e leggere, diverse dalle specie botaniche europee.Aquilegia canadensis.

Aquilegia chrysantha

Originaria dell’Arizona e del Nuovo Messico, è una specie  cespugliosa che raggiunge e supera l’altezza di un metro. La varietà ‘Yellow Queen’ è apprezzata per la fioritura copiosa di colore giallo, con speroni sottili, lunghi e poco ricurvi.Aquilegia chrysantha.

 

I fiori della primavera 

Le magnolie

Il lillà

I tulipani

Pruni ornamentali

Rose 

Filadelfo e Deutzia

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