Contenuti trattati
Non tutti i balconi sono uguali. Anche scegliendo le piante più comuni o quelle che piacciono si può andare incontro a insuccessi tali da scoraggiare nuovi tentativi. La posizione, l’aria, il contesto: sono diversi gli elementi da valutare prima di scegliere che cosa coltivare. Qui vi risolviamo quattro casi difficili e molto diffusi. L’importante, prima di tutto, è non dare nulla per scontato.
1- Il mio balcone è esposto a nord e c’è poca luce: non so che cosa coltivare
In molte case il balcone esposto verso nord è lasciato vuoto, utilizzato come una sorta di “magazzino” all’aperto per scope, vasi, materiale vario. È l’esposizione più fredda e meno illuminata ma proprio per questo in estate questo spazio può dare ristoro e frescura. Scegliamo allora piante da ombra che non abbiano bisogno di luce diretta per vegetare con forza e per fiorire.
Hosta: sono poco utilizzate come piante da vaso ma nella pratica se poste in contenitori capienti possono resistere per molti anni, specie se si sceglie una sola varietà o varietà di taglia simile perché le piccole finiscono con facilità per essere “mangiate” da quelle più grandi. Hanno bisogno di essere bagnate con regolarità e fertilizzate solo una volta il mese ma regalano una vegetazione ricca ed un fioritura spesso profumata.
Ortensie: sono il secondo grande classico per i balconi a nord, unico difetto iniziano a vegetare tardi e fioriranno dalla seconda metà dell’estate ma resteranno decorative fino all’arrivo del gelo. Bagnatele sempre con acqua dolce o acidulata, rinnovate ogni anno la porzione superficiale del terriccio, predisponete una ricca pacciamatura di corteccia e non abbiate timore a potarle come quelle poste in piena terra perché mostreranno, se poste in contenitori adeguati e in terriccio fertile e acido, una grande capacità di ricaccio.
Rododendri e azalee: anche queste acidofile sono indicate per il balcone a nord perché soffrono il sole diretto e le temperature troppo alte. Bagnarle poco con acqua acidulata.
Fiori: fra le piante da fiore scegliete viole e impatiens del tipo “fiori di vetro”, per avere un mélange di colori, magari insieme a begonie da foglia e una fantasia di heuchere.
2- C’è troppo sole e si bruciano le foglie
Il balcone rivolto verso sud è esposto al pieno sole per gran parte della giornata. Può dare grandi soddisfazioni ma bisogna tenere sempre presente che non può essere paragonato a un’aiuola di giardino: mentre una pianta da fiore in piena terra può espandere liberamente le radici quelle in vaso hanno a disposizione un volume limitato, per di più in condivisione forzata con molte altre piante. Le piante in piena terra possono contare su fenomeni come la risalita capillare dell’acqua nel terreno dagli strati profondi e avere accesso continuo a nuovi nutrienti; mentre quelle in vaso dipendono esclusivamente dall’acqua di bagnatura e hanno l’apparato radicale confinato. Quindi apporti costanti e regolari di acqua, nutrienti e manutenzione sono vincolanti per ottenere buoni risultati su un balcone fiorito posto a sud.
Come rimediare:
- bagnate tutti i giorni,
- fertilizzate tutte le settimane a metà del dosaggio indicato,
- ripulite le piante dal secco e dai fiori rovinati una volta la settimana,
- rimuovete i detriti di vegetazione,
- lavorate in superficie il terriccio e, se serve, aggiungetene altro una volta al mese,
- sostituite subito una pianta che si secchi.
Che cosa coltivare
Surfinie, ibischi erbacei, gerani parigini, plumbago, gazanie, nepeta, tagete, begonie da fiore, bidens e verbena, mandevillea e dipladenia, bacopa, lantana.
Attenzione
Ricordatevi soltanto che le vasche sono più facili da gestire rispetto ai vasi classici e a parità di spazio occupato garantiscono alle piante un maggior volume a disposizione.
3- Quando annaffio l’acqua tracima e cade dal balcone
Capita a tutti di bagnare il balcone la sera, quando si è stanchi e si cerca di accelerare i tempi, spesso sbagliando. Quando questo spiacevole inconveniente si verifica, tre possono essere le ragioni:
1) errata modalità di irrigazione: le piante devono sempre essere bagnate al piede, direttamente sul terreno; nella fretta, sbagliamo e incliniamo l’annaffiatoio prima di aver correttamente posizionato il beccuccio, così l’acqua bagna la vegetazione: le piante con foglie grandi, decombenti verso l’esterno o poste una sopra l’altra fanno scorrere via l’acqua lasciandola cadere all’esterno dei contenitori. Una volta sul balcone, per la sua leggera inclinazione, scorrerà verso l’esterno. La soluzione: in questo caso basta solo maggiore attenzione.
2) piantumazione errata: se il terriccio arriva a livello del bordo del vaso o poco sotto, l’acqua distribuita può tracimare facilmente.
3) eccesso d’acqua distribuita per contenitore: se si commette un errore di valutazione, si somministra in pochi secondi un grande volume d’acqua rispetto alla capacità d’assorbimento del terreno. Poi questa scola rapidamente nel sottovaso, lo colma e tracima. Come rimediare: Per ovviare al problema basta bagnare i vasi in due o tre tornate successive, e non in una volta solo, così da osservare quanta acqua si è accumulata nel sottovaso: nel primo passaggio bagnate poco ma rapidamente colmando lo spazio esistente fra il bordo del vaso e il livello del terriccio così che il terreno in superficie si bagni in modo uniforme, nel secondo aggiungete lo stesso quantitativo se l’acqua non è arrivata ancora nel sottovaso o la metà se già è presente. Il terzo si renderà necessario per i contenitori grandi se una parte non è stata raggiunta. E ricordate sempre che sottovasi grandi e alti possono ovviare a questo problema.
4 – Vorrei nascondere il parapetto in muratura
Spesso si desidera nascondere la struttura muraria che fa da parapetto al balcone o la ringhiera in metallo. Le specie sempreverdi a vegetazione ricadente sono la scelta migliore ma non sono molte e solo alcune si mostrano resistenti a condizioni climatiche caratterizzate da forti escursioni termiche e da una concentrazione di inquinanti elevata come si trova nelle città. Per questa ragione dovremo averne molta cura: apportare nutrienti in modo mirato ma senza eccedere per non elevare troppo la salinità del substrato, bagnare con regolarità, rinnovare ogni anno il primo strato di terriccio con materiale fresco e fertile.
Edera: con la sua versatilità e resistenza è la pianta principe per questo impiego. A foglia grande o piccola, verde o variegata, a forma piena o spigolosa, si rivela affidabile e decorativa specie quando con gli anni diventa folta e vaporosa con più strati di foglie sovrapposti, una fioritura capace di attirare insetti, specie farfalle, a fine stagione, ed eleganti bacche nere appetite dagli uccelli stanziali. Facilmente governabile richiede di essere manotenuta una volta l’anno per eliminare le foglie secche.
Altri rampicanti
Chi ha vasche grandi può scegliere anche il cotoneaster o il gelsomino ma sono piante che crescono più lentamente e “sporcano” di più. La bignonia, Campis radicans, capace di una fioritura colorata e copiosa, è spogliante.
Attenzione a…
L’importante è disporre di vasche abbastanza capienti, sostenute da strutture di ferro ben agganciate, dove queste piante possano alloggiare per molti anni senza bisogno di trapianti e rinvasi.
Nessuna norma per i vasi appesi
Non esiste un articolo di legge che normi la presenza o il divieto di vasi sui balconi. In questo caso il regolamento del condominio è sovrano ed è a questo che si deve fare riferimento. In mancanza di precise indicazioni si può richiedere una precisazione in sede di assemblea fra gli inquilini e i proprietari. Per evitare problemi controllate sempre che i vasi siano ben collocati in apposite fioriere fissate al balcone, mai sbilanciati o troppo pesanti. In ogni caso, appendendo i vasi verso l’interno della ringhiera si evita ogni problema legato alle, quanto mai improbabili, cadute.
Altri problemi?
Se non avete trovato la risposta al vostro problema, la settimana prossima affronteremo altre quattro situazioni difficili risolte con i nostri consigli.