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Alle porte della stagione estiva, è importante verificare lo stato di integrità delle strutture presenti in terrazzo o balcone, ma anche in giardino. L’esposizione alle intemperie invernali, infatti, spesso può essere causa dell’insorgere di danni superficiali, profondi o strutturali ai pergolati e ai gazebo, in ferro o in legno, che non abbiano ricevuto una adeguata manutenzione nel corso degli anni, o che non siano stati trattati prima dell’arrivo dell’inverno con prodotti specifici, oppure che non sono stati imballati a dovere. Prima di procedere si suggerisce di staccare eventuali piante rampicanti che sono cresciute sulle strutture lignee o metalliche.
Danni superficiali e profondi
I problemi più comuni che si possono presentare possono essere imputati a muffe e licheni, per quanto riguarda le strutture lignee, mentre per le strutture metalliche la minaccia maggiore è rappresentata dalla ruggine. Danni più profondi possono invece essere causati nelle strutture lignee da eventuali parassiti, mentre per le strutture metalliche dall’ossidazione avanzata.
Gli interventi necessari
Nel caso in cui i danni siano superficiali, sarà sufficiente munirsi di buona volontà e trattare le strutture seguendo le semplici istruzioni di queste pagine.
Se i danni dovessero essere più profondi, bisogna valutare se ripararli oppure se, rilevate le misure precise, sostituire le singole parti, ricorrendo all’aiuto di un artigiano (fabbro o falegname). Sarà necessario verificare anche la perfetta efficienza di tutte le connessioni degli elementi, placche in metallo e bulloneria per le strutture lignee e saldature per quelle metalliche.
Soprattutto andranno verificati gli ancoraggi a terra, in modo che, con eventuali tende tirate e fenomeni ventosi importanti, la struttura non rischi di ribaltarsi provocando danni.
Come procedere
Nel caso di danni superficiali, dovuti a sporcizia, ruggine e muffe, è possibile intervenire mettendo in campo un po’ di buona volontà e i materiali più adatti. Per lo sporco, per esempio, basterà munirsi di un panno imbevuto di un prodotto specifico che, oltre a pulire, ravvivi essenza e tonalità (se la struttura è di legno).
Per danni più gravi
Nelle strutture in ferro o in leghe in cui il ferro sia presente, un’esposizione prolungata a umidità e a inquinamento atmosferico può provocare l’attivazione di fenomeni di ruggine e corrosione, più o meno gravi.
Se il fenomeno è importante si suggerisce di ripristinarle con un lavoro completo e duraturo, utilizzando il “convertitore di ruggine” o “di ossidazione”. Si tratta di un prodotto a base acquosa (che può essere diluito) che agisce fermando l’ossidazione in modo definitivo, creando uno strato protettivo duro e durevole, impermeabile e perfettamente integrato al metallo sottostante.
Come si usa
Prima di applicarlo, andranno eliminate dalle parti di ferro della struttura sia la ruggine che sfarina, sia eventuali tracce di grasso e di sporco. Il convertitore si può poi stendere con un pennello dalle setole dure, senza paura di danneggiare eventuali parti di plastica con cui venga a contatto, o di gomma o altre superfici cromate o precedentemente verniciate. La sua applicazione diventa una base perfetta per la verniciatura, obbligatoria successivamente. È importante portare a termine il lavoro di verniciatura senza lasciar trascorrere più di un giorno, al massimo un giorno e mezzo.