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I ciclamini (genere Cyclamen) sono piante tuberose che hanno bisogno di freddo per fiorire: iniziano in autunno inoltrato e finiscono con l’arrivo della primavera. A febbraio, il loro aspetto comincia a deperire: appaiono i primi fiori appassiti e disordinati, e a breve cadranno tutti; le foglie sono rade, in parte già ingiallite o secche. Per cercare di far durare i ciclamini ancora, almeno fino a fine marzo, adesso occorre intervenire.
Gli interventi necessari adesso
La fioritura dei ciclamini è continua: quando i vecchi fiori appassiscono, occorre eliminarli per fare posto ai nuovi boccioli si sviluppano dalla base e si allungano sopra le foglie fino ad aprirsi e sostituire i fiori vecchi.
Attenzione alle foglie che rimangono a contatto con il terriccio umido: potrebbero marcire e dare avvio allo sviluppo di malattie fungine come la muffa grigia, o botrite (Botrytis cinerea), favorita dall’innalzamento delle temperature. È un fungo pericoloso in quanto si può diffondere andando a danneggiare l’intera pianta e il tubero. Nel caso di comparsa di primi sintomi, è necessario intervenire prontamente asportando il più possibile le parti colpite e somministrando un prodotto fungicida. Alcune piante particolarmente vigorose producono i frutti: piccole capsule tonde che si sviluppano in seguito alla caduta dei petali. Al loro interno si sviluppano i semi, numerosi e piccolissimi. La formazione del frutto indebolisce la pianta, quindi è consigliabile eliminarli, intervenendo manualmente, così come descritto per i fiori appassiti.
E a primavera? Due possibilità
Quando a fine marzo la vegetazione sarà definitivamente secca, non bisognerà buttare le piante. I ciclamini sono specie tuberose che, se tenute nella maniera corretta, regaleranno una nuova ricca fioritura il prossimo anno. Dunque è meglio conservarli nel giusto modo. Le possibilità sono due. In entrambi i casi è necessario eliminare la vegetazione secca e sistemare i tuberi, con un paio di foglie, in quiescenza, ovvero a riposare, per tutto il periodo caldo, dalla primavera all’estate.
Nel cassone freddo
L’ideale sarebbe disporre di un cassone freddo, all’interno del quale interrare parzialmente i vasetti contenenti i ciclamini, ovviamente senza sottovaso. Il cassone deve essere posizionato in semiombra, ovvero lontano dai raggi diretti del sole, ma non in ombra totale, poiché le poche foglie verdi rimaste devono avere la possibilità di continuare a svolgere la fotosintesi clorofilliana e sintetizzare nutrienti da immagazzinare nel tubero. Per mantenere il giusto livello di umidità senza dover bagnare le piante, è utile distribuire uno strato di foglie secche sulla superficie del vasetto, a costituire uno strato di pacciamatura.
Sotto un grande albero
In alternativa al cassone freddo, i vasi dei ciclamini possono essere sistemati sotto la chioma rigogliosa di una grossa pianta in vaso, sempre interrando per pochi centimetri il loro vasetto. Le bagnature vanno ridotte al minimo (solo per evitare che il terriccio si secchi troppo), e qualsiasi altra cura colturale, come la fertilizzazione, interrotta.
Il prossimo autunno
Solo alla fine della bella stagione, indicativamente in autunno inoltrato, quando le temperature torneranno fresche e le giornate saranno più corte, con minore intensità luminosa, il tubero si risveglierà ed emetterà i primi germogli.
A questo punto si potrà estrarre il tubero dal vaso, eliminare tutto il vecchio terriccio e rimetterlo a dimora. Lavare bene il vaso, poi porre sul fondo uno strato di un paio di centimetri di argilla espansa, così da garantire il giusto drenaggio dell’acqua in eccesso nel terriccio, e aggiungere terriccio fresco, costituito da torba miscelata a un quarto di sabbia. Interrare il bulbo in modo tale da mantenere solo la punta del germoglio fuori da terra. Spostare quindi il vaso in un ambiente sempre fresco ma più luminoso, e bagnarlo all’occorrenza, cioè quando il terriccio si asciuga. Il ciclamino tornerà a fare foglie e, in breve tempo, a emettere i primi boccioli e fiori.
Conservare i semi
In genere per moltiplicare i ciclamini si utilizzano i tuberi. In alcuni casi, si possono anche utilizzare i semi. In questo caso occorre lasciare sviluppare sulla pianta la capsula fiorale e i semi che conserva al suo interno. Quando questa inizierà ad aprirsi significa che i semi sono maturi e possono essere recisi dalla pianta. Poi devono essere estratti dalla capsula e conservati in un sacchettino di carta fino a inizio estate, quando sarà possibile metterli in terra (si utilizzi un terriccio molto morbido) entro una cassettina. Mantenendo la terra leggermente umida, in semiombra, si otterrà la germinazione dei semi e lo sviluppo delle plantule di ciclamino. Una volta che queste giovani piante avranno sviluppato almeno 2-3 foglie, potranno essere estratte dal semenzale, con il loro bulbillo, prestando attenzione a non danneggiarle, e travasate singolarmente, in vasetti contenenti terra specifica per acidofile. Continueranno il loro sviluppo fino ad originare una pianta.
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