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Per ottenere un’incantevole e vivace macchia di colore nei vasi del terrazzo non si può non coltivare l’agapanto. La loro fioritura nelle tonalità del lilla o celeste più o meno intenso è purtroppo limitata a poche settimane estive, ma l’effetto scenico è straordinario. Oltre allo splendore dei fiori, non è da sottovalutare l’aspetto decorativo dovuto alla bellezza delle foglie, lucide, brillanti, folte e persistenti.
Foglie sempreverdi
L’Agapanto (genere Agapanthus, famiglia delle Liliaceae) è una pianta di origine sudafricana, perenne. Per chi vuole coltivare l’agapanto , le specie più diffuse e coltivate nel nostro paese, Agapanthus praecox e A. africanus, sono sempreverdi; hanno lunghe (60-80cm) foglie nastriformi, di colore verde lucido, che persistono per tutto l’anno. Le radici sono rizomatose e molto vigorose.
A giugno la pianta emette steli fiorali cavi, lunghi 70-90 cm, all’estremità dei quali si aprono folte infiorescenze emisferiche a ombrello: i singoli fiori che le compongono, imbutiformi, sono di colore azzurro-lilla, in alcune varietà anche bianchi, privi di profumo, e si aprono generalmente a luglio.
L’agapanto è rustico ma vuole il sole
Essendo una pianta rustica, è facile coltivare l’agapanto tutto l’anno all’aperto nelle zone a clima mite: le piante, infatti, resistono all’esterno anche in inverno, se le temperature non sono eccessivamente rigide fino a -2 °C e non vi sia il rischio di gelate.
In quest’ultimo caso potrà essere necessario riparare le piante dal freddo con un telo in tessuto-non-tessuto (TNT), oppure con uno strato di foglie o paglia disposte alla base del vaso a proteggere l’apparato radicale e la zona del colletto, oppure semplicemente accostando i vasi al muro in posizione più riparata, rivolta a sud.
Per ottenere una fioritura abbondante, è importante porre le piante in una posizione soleggiata e luminosa (solo nelle ore più calde estive potrà essere necessario proteggerle dai raggi diretti del sole).
Si consiglia di concimare le piante a partire dalla primavera, ogni 15 giorni circa.
Durante il periodo vegetativo è necessario bagnare abbondantemente le piante, senza tuttavia esagerare per non creare dannosi ristagni idrici nel terreno.
Una volta terminata la fioritura, gli steli fiorali vanno recisi alla base, per non indebolire la pianta e le annaffiature possono essere ridotte, fino alla primavera successiva.
Messa a dimora dell’agapanto
Procuratevi le piante presso un vivaista o centro di giardinaggio e trapiantatele in un vaso di dimensioni adeguate in primavera (marzo-aprile). Si scelgano vasi capienti, in modo tale da non limitare lo sviluppo delle piante, preferibilmente in coccio.
Il terriccio deve essere fertile, di tipo universale, e ben drenato; per quest’ultimo motivo, si consiglia sempre di porre sul fondo uno strato di ghiaia o cocci rotti. I rizomi vanno sistemati ad una profondità di circa 8 cm nel vaso.
Nel caso si voglia creare un grosso vaso di Agapanti, le singole piante acquistate devono essere poste almeno 30 cm distanti l’una dall’altra, considerando che col tempo tendono ad infittirsi e ad accestire. I rizomi, infatti, tendono ad allargarsi molto, soprattutto lateralmente, andando a formare nuovi cespi.
Data questa tendenza ad allargarsi e data la notevole vigorìa dell’apparato radicale, ogni tre-quattro anni può rendersi necessario cambiare il vaso, sostituendolo con uno più grande. In alternativa, quando le piante si saranno sviluppate riempiendo troppo il vaso, si potrà decidere di dividerne i cespi e ottenere più piante in più vasi separati.