Crisantemi in vaso: come farli durare

Per indurre i crisantemi a sbocciare rigogliosi tutti gli anni bastano poche attenzioni: ricovero invernale, tagli mirati, acqua e concime. Così invece di buttarli si recuperano e si risparmia ogni anno.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 21/12/2015Aggiornato il 21/12/2015
crisantemi fioriti

Da vari anni i crisantemi in vaso della varietà “Multiflora”, detti “coreani”, ovvero quelli a vegetazione compatta semisferica che in epoca autunnale si ricopre di innumerevoli fiori di piccola-media dimensione dalle più svariate tonalità, trovano ampio impiego per l’arredo di spazi verdi privati e pubblici. Generalmente questi crisantemi vengono acquistati a inizio fioritura e possono essere collocati in piena terra a formare aiuole di grande effetto scenografico, oppure essere lasciati nel proprio vaso per abbellire angoli di giardino o di terrazzo.
In genere in un mese i fiori seccano, marciscono e la pianta viene in genere buttata. Invece i crisantemi sono piante perenni che con poche cure appropriate possono durare negli anni e regalarci grandi soddisfazioni.

Tanti pregi dei crisantemi

Non più considerati fiori unicamente destinati a commemorare il ricordo dei defunti, questi crisantemi riscuotono grande successo come elementi decorativi, grazie ad indiscutibili pregi quali:
effetto ornamentale,
alta resistenza alle più comuni malattie,
ampia tolleranza alle basse temperature che permette la fioritura anche in periodo invernale,
vasta gamma varietale per pezzatura (diametri della chioma compresi tra 20 e 60 cm) e colore dei fiori,
scalarità della fioritura (si possono avere varietà già pienamente sbocciate in settembre e altre, la maggior parte, in epoca compresa tra fine ottobre e metà novembre),
prezzi decisamente contenuti.

Il riposo vegetativo

Il ciclo di fioritura dei crisantemi normalmente termina per l’effetto negativo di persistenti livelli termici al di sotto dello zero o a seguito delle prime nevicate di stagione: i fiori perdono consistenza, iniziano a decolorare per poi disseccare, marcire o annerire completamente. Questo processo di senescenza è più veloce nelle varietà a fiore chiaro (bianco, giallo, rosa) e più lento in quelle a tonalità scure (arancione, rosso, viola). La pianta tuttavia non muore ed è in grado, terminata la stagione fredda, di ricacciare nuovamente dalla base.

Sei lavori per avere crisantemi fioriti ogni anno

1- In periodo invernale, non appena la massa fiorale risulta deperita completamente, in quanto disseccata o appassita, si asportano circa due terzi dell’altezza della chioma, lasciando visibile solamente la parte basale degli steli fiorali e vegetativi. Dopo questo intervento è opportuno spostare il vaso in luogo protetto, luminoso, ma non riscaldato (serra fredda, tunnel da orto, veranda). Le piante in aiuola, che non possono essere asportate da terra, dopo questo primo taglio vanno ricoperte con foglie secche o paglia.

1- In periodo invernale, non appena la massa fiorale dei crisantemi risulta deperita completamente, in quanto disseccata o appassita, si asportano circa due terzi dell’altezza della chioma dei crisantemi, lasciando visibile solamente la parte basale degli steli fiorali e vegetativi. Dopo questo intervento è opportuno spostare il vaso in luogo protetto, luminoso, ma non riscaldato (serra fredda, tunnel da orto, veranda). Le piante in aiuola, che non possono essere asportate da terra, dopo questo primo taglio vanno ricoperte con foglie secche o paglia.

2- Verso fine inverno si accorcia la vegetazione rimasta, sino a lasciare i vecchi steli alti 1-2 centimetri, mantenendo i vasi sempre in luogo luminoso e non riscaldato.
Le piante a riposo vanno leggermente irrigate, una volta ogni 2-3 settimane, al fine di evitare il disseccamento del substrato e la conseguente disidratazione delle radici.

2- Verso fine inverno si accorcia la vegetazione rimasta dei crisantemi, sino a lasciare i vecchi steli alti 1-2 centimetri, mantenendo i vasi sempre in luogo luminoso e non riscaldato.
Le piante a riposo vanno leggermente irrigate, una volta ogni 2-3 settimane, al fine di evitare il disseccamento del substrato e la conseguente disidratazione delle radici.

 
3- A fine marzo i vasi vanno portati all’aperto, in posizione pienamente soleggiata, a contatto diretto con le precipitazioni meteoriche si assisterà al ricaccio di nuovi germogli dalla base dei monconi dei vecchi steli. L’emissione della nuova vegetazione va stimolata con l’aggiunta al substrato di concimi chimici in granuli (pochi grammi per vaso) ricchi in azoto. Se il substrato appare di scarsa qualità, impoverito, ricoperto da muschio o eccessivamente compatto, è opportuno procedere, prima della concimazione, alla sua sostituzione, contestualmente ad un cambio di contenitore. I crisantemi vogliono terricci torbosi, moderatamente acidi (pH 6-7), ben fertili e moderatamente drenanti.

3- A fine marzo i vasi vanno portati all’aperto, in posizione pienamente soleggiata, a contatto diretto con le precipitazioni meteoriche si assisterà al ricaccio di nuovi germogli dalla base dei monconi dei vecchi steli. L’emissione della nuova vegetazione va stimolata con l’aggiunta al substrato di concimi chimici in granuli (pochi grammi per vaso) ricchi in azoto. Se il substrato appare di scarsa qualità, impoverito, ricoperto da muschio o eccessivamente compatto, è opportuno procedere, prima della concimazione, alla sua sostituzione, contestualmente ad un cambio di contenitore. I crisantemi vogliono terricci torbosi, moderatamente acidi (pH 6-7), ben fertili e moderatamente drenanti.

4- In maggio-giugno, se non sono subentrate problematiche come marciumi radicali o fogliari, la pianta di crisantemo appare ben vegetata e alta, in base alle varietà e all’andamento climatico, circa 10-15 cm.
Prima del sopraggiungere del periodo estivo è consigliabile effettuare una seconda concimazione con fertilizzanti azotati solidi o liquidi. L’irrigazione deve essere costante, ma non eccessiva e l’acqua va distribuita sul substrato e non sul fogliame.

4- In maggio-giugno, se non sono subentrate problematiche come marciumi radicali o fogliari, la pianta di crisantemo appare ben vegetata e alta, in base alle varietà e all’andamento climatico, circa 10-15 cm.
Prima del sopraggiungere del periodo estivo è consigliabile effettuare una seconda concimazione con fertilizzanti azotati solidi o liquidi. L’irrigazione deve essere costante, ma non eccessiva e l’acqua va distribuita sul substrato e non sul fogliame.

 
5- Per prevenire problemi di assimilazione radicale o patologie fungine, in periodo estivo, si consiglia di effettuare 2-3 interventi fogliari con prodotti a base di rame. A luglio-agosto la pianta appare ben sviluppata, alta sino a 30 cm con chioma che ha quasi raggiunto la dimensione definitiva. In questa fase il crisantemo è assai vorace e pertanto è opportuno concimarlo una volta ogni circa 10-12 giorni con fertilizzanti liquidi ricchi in fosforo, potassio e ferro, tutti elementi indispensabili per stimolare la formazione degli organi fiorali.

5- Per prevenire problemi di assimilazione radicale o patologie fungine, in periodo estivo, si consiglia di effettuare 2-3 interventi fogliari con prodotti a base di rame. A luglio-agosto la pianta appare ben sviluppata, alta sino a 30 cm con chioma che ha quasi raggiunto la dimensione definitiva. In questa fase il crisantemo è assai vorace e pertanto è opportuno concimarlo una volta ogni circa 10-12 giorni con fertilizzanti liquidi ricchi in fosforo, potassio e ferro, tutti elementi indispensabili per stimolare la formazione degli organi fiorali.

6- In settembre è consigliabile eseguire 1-2 concimazioni, al fine di favorire l’emissione di fiori più intensamente colorati e più duraturi sulla pianta.
In prossimità della fioritura, soprattutto nel caso di autunni miti e siccitosi, è indispensabile garantire un’irrigazione quasi quotidiana per evitare pericolosi e dannosi appassimenti degli organi fiorali.
Terminata la fioritura si può dare avvio a un nuovo ciclo di rigenerazione della pianta, che, essendo perenne, può essere indotta a fiorire per più anni di seguito.

6- In settembre è consigliabile eseguire 1-2 concimazioni, al fine di favorire l’emissione di fiori più intensamente colorati e più duraturi sulla pianta di crisantemo.
In prossimità della fioritura, soprattutto nel caso di autunni miti e siccitosi, è indispensabile garantire un’irrigazione quasi quotidiana per evitare pericolosi e dannosi appassimenti degli organi fiorali.
Terminata la fioritura si può dare avvio a un nuovo ciclo di rigenerazione della pianta, che, essendo perenne, può essere indotta a fiorire per più anni di seguito.

 

Per accelerare la fioritura

I crisantemi sono piante brevidiurne, ovvero le strutture fiorali si formano quando le ore giornaliere di luce sono inferiori a 12-13, quindi, indicativamente al Nord, da settembre. Quindi in periodo tardo estivo-autunnale, quando l’illuminazione naturale diminuisce, la pianta si predispone alla fioritura. Questo fenomeno è così evidente che, per anticipare l’emissione dei fiori, è possibile, a partire da metà agosto, ombreggiare quotidianamente il crisantemo, da metà pomeriggio sino a sera.

Come valuti questo articolo?
12345
Valutazione: 4.39 / 5, basato su 18 voti.
Avvicina il cursore alla stella corrispondente al punteggio che vuoi attribuire; quando le vedrai tutte evidenziate, clicca!
A Cose di Casa interessa la tua opinione!
Scrivi una mail a info@cosedicasa.com per dirci quali argomenti ti interessano di più o compila il form!