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Se la colorazione cambia
Una delle prime caratteristiche cui bisogna prestare attenzione è la colorazione della pianta del Chrysanthemum: se si dovesse notare che integralmente o anche solo parzialmente inizia ad ingiallire, sarà necessario riparare la pianta in luogo fresco e asciutto. L’ingiallimento è sintomo di sofferenza delle radici che surriscaldandosi in modo eccessivo rischiano di cuocersi; bisogna quindi avere cura di bagnare a pioggia i vasi e inumidire in profondità la terra e se fosse possibile, rinfrescarne l’ambiente di permanenza. Quando ben annaffiate riprenderanno la loro colorazione naturale dopo appena una decina di giorni.
Pioggia e fresco in arrivo
Al contrario se alla fine di agosto si dovesse verificare un calo delle temperature o dovessero verificarsi numerose precipitazioni temporalesche, diventerà necessario intervenire con trattamenti preventivi anti-ruggine naturali (a base di neem, olio di aglio o solfato di rame) oppure anticrittogamici sintetici. La ruggine del crisantemo è un parassita di origine fungina che si manifesta con la comparsa sulla pagina superiore del fogliame di macchie decolorate di forma tondeggiante che, dal millimetro di diametro fino al mezzo centimetro, ricoprono tutta la superficie fogliare seguendo l’andamento delle nervature. Le macchie danno quindi origine sulla pagina inferiore delle foglie a escrescenze cerose che ne deformano la superficie per poi colpire anche boccioli, steli e fiori bloccandone la crescita o addirittura provocandone la morte.
Per avere i fiori a ottobre
I crisantemi sono piante a fotoperiodismo negativo: ciò significa che per fiorire hanno bisogno di poca luce per brevi periodi, mentre un eccesso di luce ne rallenta la fioritura. Modificando artificialmente l’esposizione delle piante alla luce, si può quindi intervenire sui tempi di fioritura. La formazione e lo sviluppo dei boccioli vengono favoriti solitamente da una durata notturna di almeno tredici ore: quindi per un ottimale sviluppo dei fiori è necessario creare un oscuramento delle piante in periodi programmati, coprendole con teli in polietilene o semplici sacchetti neri per la spazzatura da lasciare aperti sotto per fare passare l’aria. Dal momento che “naturalmente” la lunghezza delle giornate cambia gradualmente, un’esposizione alla luce naturale creerebbe fioriture scalari. L’oscuramento immediato per 15 giorni eliminerà la fase intermedia facendo passare la pianta dalla fase vegetativa alla fase generativa. L’oscuramento andrà condotto a partire dalle ore 17- 19 (in base alle località in cui ci si trova) fino alle ore 8 circa del giorno successivo in modo da creare artificialmente delle giornate “corte” nel periodo in cui si stanno formando i bottoni florali. In questo modo per la fine di ottobre si avranno splendidi vasi fioriti.