Foglie erose sui bordi? Potrebbe essere l’oziorrinco

Se sui margini delle foglie delle vostre piante si notano erosioni a merletto o semicircolari, queste sono dovute all'oziorrinco, un insetto coleottero lungo 8-10 mm, con il corpo nero, che ha aggredito le piante nel corso della scorsa primavera.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 06/09/2016Aggiornato il 06/09/2016
oziorrinco su olivo

Tra le malattie più comuni delle rose c’è l’oziorrinco. Si tratta di un coleottero che appartiene alla famiglia dei Curculionidi, pericoloso perché nocivo sia come insetto adulto, quando si nutre delle foglie e le rosicchia deturpandone vistosamente le lamine, sia allo stato larvale, perché si ciba delle radici.  
Dopo la pausa estiva, l’oziorrinco a settembre torna a deturpare con una certa insistenza le piante: solo con un’attenta osservazione del fogliame possiamo capire se ha colpito o meno. Occorre fare attenzione soprattutto alle seguenti piante: aralia, azalea, camelia, ciclamino, sanseviera, rododendro e ligustro.

Capire se è presente l’oziorrinco

L’individuare l’oziorrinco non è semplice perché le uova che depone in profondità si schiudono dando origine a dozzine di microscopiche larve bianche che hanno un periodo di accrescimento di ben tre anni. In questo periodo le larve si accrescono erodendo le radici: ci si accorge della loro presenza perché la pianta appassisce, se in vaso  tende a rovesciarsi e a fuoriuscire dal contenitore. Anche gli adulti spesso passano inosservati perché escono allo scoperto solo nelle ore notturne, rimanendo nascosti per il resto della giornata nella parte più superficiale del vaso. Gli adulti si nutrono solo delle foglie provocando lacerazioni regolari sul bordo, rovinandole in maniera sistematica e importante quando sono in gran numero.

Semplice debellare gli adulti

I coleotteri adulti si eliminano con diversi sistemi:  
attendere che risalgano sulla pianta nelle ore notturne, poi stendere sulla terra un telo che impedisca loro di tornare a trovare riparo. Quindi si scuotono i rami della pianta facendo cadere i coleotteri così da eliminarli;
pacciamare il vaso con della paglia. Al mattino i coleotteri, al posto di ridiscendere in piena terra, penseranno di aver trovato riparo tra la paglia. Basterà prelevarla e bruciarla;
applicare strisce adesive nella parte inferiore del tronco in cui far rimanere invischiati gli adulti in cerca di nutrimento, ma queste strisce potrebbero fare molte vittime anche tra gli insetti non dannosi.

Contro le larve è più difficile

Più difficile è debellare larve e uova perché, anche se le piante vengono svasate e la terra sostituita del tutto, non si potrà avere la certezza di aver rimosso tutte le eventuali uova già depositate sulle radici. È quindi il momento giusto per intervenire con prodotti commerciali a base di nematodi, parassiti che si nutrono dell’oziorrinco allo stadio larvale e sono innocui per piante, persone e animali.

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