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Il giardinaggio, o meglio la passione per il verde, riesce a esprimersi oggi anche in spazi contenuti, talvolta minuscoli, come i balconi in ambito urbano. Dove un tempo si collocavano tre vasi di gerani oggi, grazie alla buona volontà, all’ingegno e alla ricerca di nuove soluzioni, le possibilità sembrano moltiplicarsi. Questo tipo di giardinaggio, che possiamo definire Citygardening, ha esigenze proprie, a partire dalla multifunzionalità: dotarsi di un minor numero di attrezzi, fare ordine per ridurre l’ingombro, puntare sulle dimensioni ridotte e sull’estrema praticità, per ottimizzare al meglio i prodotti necessari. Sempre operando nel rispetto dei canoni estetici, perché uno spazio verde ricavato in città, anche sul balcone o in un ritaglio di terreno di un cortile, diventa spazio prezioso, rifugio privato, oasi rigeneratrice di cui godere, dove il clima lo consente, per molti mesi all’anno.
Anche se tutto deve avere dimensioni limitate, non si deve rinunciare alla praticità. I nuovi contenitori offrono ottime prestazioni in poco spazio. Se lo spazio a terra è misurato, non manca certo in altezza. Per questo motivo si moltiplicano le proposte delle aziende per sistemi di coltivazione in verticale, che si ispirano alle “pareti vegetali”, ma sono molto semplificati. I vasi che si incastrano in serie, uno sopra l’altro, migliorano di anno in anno e oggi consentono di sfruttare tutto lo spazio a parete o a ringhiera. Non solo, permettono anche di riciclare l’acqua in eccesso: si innaffia solo il vaso superiore e poi l’acqua passa a caduta da un contenitore a quello sottostante.
In alternativa, alcuni vasi possono essere sollevati da terra grazie a comodi scaffali che lasciano libero lo spazio sottostante per altre piante che gradiscono più ombra.
Se, sul balcone, è allestita una serra permanente, può essere sfruttata tutto l’anno con doppia funzione: con il freddo potrà essere rivestita con il telo in materiale plastico trasparente e diventare uno spazio di ricovero per piante semi rustiche e attrezzatura varia. In estate, senza telo, si trasformerà in una scaffalatura per tenere in ordine, a diverse altezze, numerosi vasi.
Gli strumenti indispensabili
Un set di piccoli attrezzi da giardinaggio è utilissimo: non tutto può essere fatto a mani nude! Servono perlomeno delle forbici o delle cesoie (sempre ben affilate), paletta, zappetta con bidente sul lato opposto e rastrellino a 3 o 5 denti. Meglio scegliere attrezzi di qualità, che dureranno nel tempo, a colori sgargianti per essere sempre facilmente visibili.
Elemento indispensabile ovunque ci sia una pianta, può essere distribuita con una canna o un impianto, sempre senza sprechi. Bagnare tutti i vasi del balcone, specie se assolato, è l’operazione che richiede più tempo in estate. Se si ha a disposizione un punto acqua, invece di movimentare pesanti e numerosi annaffiatoi, ci si può dotare di un tubo estensibile che solo durante l’uso si estende e si gonfia e che può essere riposto utilizzando un apposito gancio salvaspazio. Meglio sceglierlo colorato per aggiungere un tocco personale. Valutare sempre tenuta e resistenza alle torsioni, ai piegamenti, allo schiacciamento e allo sforzo.
La riserva nei vasi
Una volta l’eccesso di acqua d’irrigazione finiva nel sottovaso e da qui evaporava senza essere riassorbita dalle radici. Oggi, esistono in commercio vasi con riserva che consentono di mantenere all’interno l’eccedenza d’acqua. La riserva è separata dal terriccio, ma accessibile dalle radici più fini, che potranno ripescarla al bisogno. Se, poi, il vaso è di materiale riciclato, è un’attenzione in più per il Pianeta.
L’annaffiatoio
Nel giardino di una volta, l’annaffiatoio di metallo era usato anche come contenitore in stile country per fiori recisi. Oggi esistono annaffiatoi di dimensioni ridotte, pratici e moderni, anche sagomati, così da avere “un becco” di uscita per dosare con precisione il getto d’acqua. Quando si cura in modo particolare l’estetica, possono anche accogliere un fiore reciso, un ramo spezzato o una talea in acqua.
La scelta di terricci e concimi
Quello che serve quando si allestisce il balcone, dopo i vasi e prima delle piante, è il substrato giusto. Poi occorre pensare al nutrimento (indispensabile ogni anno) e alla moltiplicazione degli esemplari più belli. Nell’acquisto di terriccio e concime, il consiglio è scegliere prodotti di qualità, senza badare eccessivamente al prezzo: un piccolo risparmio può significare una resa molto minore in crescita, fioritura e salute della pianta. Preferire prodotti specifici per l’utilizzo e non terricci universali (che potrebbe voler dire anche generici), meglio se ricchi in sostanza organica, nutrienti e possibilmente già addizionati con elementi drenanti e/o microelementi.
Si consiglia di tenere sempre un poco di terriccio di scorta per aggiungerne al vaso con l’abbassarsi del livello, o per l’arrivo inaspettato e gradito di una nuova pianta. Per avere maggiori garanzie di un risultato di qualità che si prolunghi per tutta la stagione, fertilizzare è d’obbligo. Concimare saltuariamente è però un errore, perché non si raggiungono dosaggi efficaci, si spreca prodotto e si innalza la salinità del terreno.
Una volta acquistato il concime consigliato per il tipo di pianta, occorre leggere sempre le istruzioni per l’uso, utilizzare il misurino dosatore fornito e rispettare i tempi di somministrazione.
L’orto urbano
Il discorso sui terricci di qualità vale ancora di più per chi coltiva gli ortaggi in vaso, anche solo piante aromatiche. Variazioni non apprezzabili a vista di granulometria, porosità, capacità di ritenzione idrica e nutrienti, possono fare grandi differenze in questo settore. Stesso discorso per il concime, meglio specifico per ortaggi e biologico.In genere, chi è alle prime armi con l’orto preferisce acquistare piantine già pronte, solo da disporre nelle fioriere. Chi, invece, vuole mettersi alla prova con la semina, deve sapere che per riuscire non si può improvvisare; meglio acquistare un kit di semina con istruzioni e materiale.
Per chi ama organizzare pranzi o cene all’aperto, l’estate è la stagione migliore. In città, però, prima di utilizzarlo occorre chiedere se non sia vietato dal regolamento condominiale. Se si può usare, non deve provocare fumi che creino disturbo o fastidio ai vicini. In commercio si trovano barbecue di ogni tipo; per il balcone è adatto il modello “da viaggio”, ossia portatile e di piccole dimensioni (può occupare anche meno di 40 centimetri di spazio) e dotato di tutti gli optional. Anche il tipo di combustibile può essere valutato: i BBQ più classici funzionano a carbonella, altri con i bruciatori a gas. Se fosse presente un collegamento elettrico, sono disponibili anche modelli a piastra elettrica o a induzione. Prima di scegliere il modello valutare sempre la stabilità del barbecue, per ridurre la possibilità di sgradevoli incidenti domestici.
Senza zanzare si vive meglio
Restare all’aperto non è facile dove le zanzare (di giorno le “tigre” e di sera le nostrane) sono di casa. Oggi, una lotta efficace non è sempre possibile in fase preventiva, perché sono troppi i punti di accumulo d’acqua dove gli insetti possono deporre le uova, anche in città. Una barriera fornita da piante repellenti, come gerani a foglia profumata, è sempre utile, meglio se abbinata a un sistema antizanzare efficiente, senza emissioni fastidiose.