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Alla fine dello scorso anno abbiamo protetto le piante sensibili del balcone con teli di tessuto non tessuto, plastica, carta di giornali, oppure spostandole nelle serre. Adesso che le giornate si sono allungate è opportuno controllare lo stato delle piante per non rischiare di trovarle sofferenti. Ecco che cosa fare.
Sollevare i teli
Le protezioni vanno sollevate di tanto in tanto per fare in modo che l’aria circoli all’interno della chioma così da consentire una buona traspirazione alla pianta e scongiurare l’attacco di eventuali malattie fungine. Il pericolo non è costituito tanto dall’umidità invernale quanto dalla condensa che si può formare sotto il telo protettivo, che colando bagnerebbe foglie e terra. Un mancato ricircolo dell’aria può essere un grave problema anche nel caso in cui le piante siano esposte all’irraggiamento diretto del sole durante il giorno e subiscano grandi sbalzi di temperatura a causa dell’“effetto serra”.
Assicurare le coperture
Ci si deve quindi assicurare che le coperture, soprattutto quelle plastiche, siano ancora sollevate dai tutori posizionati nel vaso a protezione della chioma. L’esposizione prolungata alle intemperie potrebbe aver spostato i tutori: se il fogliame è andato a diretto contatto con la superficie protettiva fredda e impermeabile potrebbe essersi danneggiato.
Pulizia
Le piante non vanno assolutamente potate ma è importante rimuovere i rami secchi, quelli storti e quelli che presentassero malattie. Bisogna fare attenzione a ossigenare di tanto in tanto la terra nel vaso con un sarchietto per allontanare eventuali insetti in cerca di riparo e tenere il terreno asciutto. Si deve inoltre avere cura di svuotare i sottovasi da eventuale condensa, acqua piovana o neve che, ristagnando nei recipienti di notte, potrebbe gelare compromettendo l’apparato radicale.
I parassiti
La presenza di eventuali parassiti è l’ultimo importante passo da non dimenticare: umidità e condensa favoriscono le patologie fungine e il sopraggiungere della cocciniglia; gli afidi vanno invece cercati in prossimità dei butti teneri di cui sono voraci. Ai primi segni di queste malattie, isolare le piante e intervenire con prodotti specifici.