A luglio le piante in vaso da appartamento adesso dovrebbero essere sul balcone e le vacanze sono imminenti. Come ogni anno ci si pone il solito problema: la pioggia sarà sufficiente a bagnarle oppure rischiano di rimanere asciutte e di morire di sete? Un tempo si affidava il proprio balcone o il giardino a vicini, amici e parenti che si prestavano a bagnarlo almeno una volta la settimana, oggi in genere si suggerisce di installare l’impianto di irrigazione. Ma se nessuna delle due soluzioni è possibile, la scienza ci viene in aiuto con prodotti economici che ci aiutano a risolvere il problema.
Molecole cattura-acqua
In commercio sono presenti diversi prodotti che si basano sul rilascio graduale di acqua. L’acqua viene “intrappolata” in una matrice organica che ha la capacità di assorbire e trattenere acqua rigonfiandosi. La matrice organica, attaccata dai batteri presenti nel substrato, o degradata dall’esposizione alle condizioni esterne di luce e aria, rilascia lentamente acqua. Quest’acqua, proprio perché è resa disponibile molto lentamente ottiene un effetto paragonabile, per efficacia, a quello dell’irrigazione goccia a goccia: sprechi quasi nulli, assorbimento massimo. Non si tratta di una vera e propria irrigazione ma di un mantenimento del livello di umidità tale da consentire alla pianta la sopravvivenza e un buono stato di salute per diverso tempo. Per l’utilizzo di questi prodotti limitatevi a seguire le istruzioni specifiche del produttore. Nel caso di condizioni estreme come forte esposizione al sole, luoghi ventosi, squilibrio fra volume della vegetazione e capacità del vaso, fate una prova mentre ancora siete a casa: dopo potrete partire tranquilli.